Lavoro intermittente e parasubordinato in aumento nella Regione Veneto

 Nel periodo dall’1 luglio del 2009 al 30 giugno di quest’anno nella Regione Veneto è proseguita l’espansione sia del lavoro intermittente, sia di quello parasubordinato, ovverosia con contratto di lavoro co.co.pro. e similari. A farlo presente è l’Amministrazione regionale che sull’andamento del mercato del lavoro nel Veneto ha presentato i dati nel corso di una conferenza stampa, dalla quale è inoltre emerso un rallentamento per quel che riguarda la perdita di posti di lavoro con contratto dipendente. Nel dettaglio, sono stati persi 41 mila posti di lavoro dipendente rispetto ai 53 mila persi nell’anno precedente; inoltre, è stata rilevato, seppur con ritmi di crescita modesti, un miglioramento per quel che riguarda la dinamica delle assunzioni con contratti di lavoro a termine, mentre nel comparto manifatturiero cresce l’offerta di lavoro per i maschi adulti.

Lavoro Emilia-Romagna: sistema dei voucher per attraversare la crisi

 Nella Regione Emilia-Romagna, al fine di poter mettere in atto al meglio le azioni previste dal piano di politiche attive, ed al fine di attraversare la crisi finanziaria ed economica, sarà utilizzato il sistema dei voucher. A darne notizia è l’Amministrazione regionale in concomitanza con l’annuncio relativo all’adozione, per quel che riguarda il controllo delle attività di formazione, di un sistema di gestione semplificato non più basato sul controllo amministrativo delle spese, ma orientato al risultato finale delle attività formative che saranno state finanziate. La Regione Emilia-Romagna, quindi, in merito alle attività di formazione professionale che risultano essere cofinanziate dall’FSE, il Fondo sociale europeo, ha annunciato l’introduzione di una vera e propria piccola rivoluzione che garantirà uno snellimento delle procedure a vantaggio di tutti i fruitori degli interventi di sostegno alla formazione ed al lavoro in una fase congiunturale come quella attuale che, di certo, dal fronte occupazionale non è delle migliori.

Occupazione Toscana: aiuti ai lavoratori del tessile

 Nella Regione Toscana arrivano nuovi fondi per aiutare i lavoratori colpiti dalla crisi. A seguito di una convenzione stipulata dall’Amministrazione regionale con il Ministero del Lavoro, infatti, ci sono a disposizione ben 25 milioni di euro per mettere a punto misure di sostegno al lavoro, attraverso politiche attive, per il distretto del tessile a Prato. La convenzione, in particolare, è stata siglata a Roma in presenza di Roberto Cenni, Sindaco di Prato, da Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana, da Lamberto Gestri, presidente della Provincia di Prato, e dal sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli. In particolare, le risorse a disposizione saranno ripartite sul territorio sia a favore dei lavoratori che risiedono nella provincia di Prato, sia a quelli che, pur non appartenendo al territorio provinciale, rientrano comunque nel distretto del tessile. Trattasi, nello specifico, dei Comuni di Montale, Quarrata e Agliana in provincia di Pistoia, e Campi Bisenzio e Calenzano in Provincia di Firenze.

Comune di Roma: corsi gratuiti di formazione professionale

 Al fine di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso la formazione di nuove figure professionali, il Comune di Roma, ed in particolare l’Assessorato alle Attività Produttive al Lavoro e al Litorale, promuove “Afferra il tuo futuro“, un’iniziativa che prevede la messa a punto di corsi gratuiti di formazione professionale per i ragazzi dai 14 ai 18 anni che in questo modo possono completare il proprio obbligo formativo attraverso l’integrazione delle conoscenze scolastiche e la partecipazione ad attività di tipo tecnico-pratiche. I ragazzi possono iscriversi ai corsi, nell’ambito dell’anno formativo 2010 – 2011, entro e non oltre il prossimo 31 luglio, e poi a settembre, da giorno 1 e fino a giorno 8 senza l’obbligo delle preiscrizione. I corsi gratuiti di formazione professionale sono ben 20, hanno una durata di due o tre anni, e spaziano dall’operatore grafico informatico a quello multimediale, della ristorazione e dell’hardware su reti e personal computer.

Comune di Cesena: borse-lavoro e voucher per giovani e cassintegrati

 Nel Comune di Cesena l’Amministrazione, tenuto conto del fatto che la crisi ancora si fa sentire per quel che riguarda lo sviluppo economico e l’occupazione sul territorio, prevede di andare a stanziare, nell’ambito del bilancio di previsione per l’anno 2011, ben 150 mila euro di risorse finalizzate alla messa a punto di borse-lavoro e di voucher da destinare ai lavori socialmente utili, e per sostenere il reddito di giovani e lavoratori in cassa integrazione. A riguardo il Comune di Cesena ha già incontrato i Sindacati confederali, ed ha altresì istituito un gruppo di lavoro per rivolgere la massima attenzione ai problemi inerenti il lavoro e l’occupazione. In accordo con quanto dichiarato da Paolo Lucchi, Sindaco del Comune di Cesena, la crisi sul territorio non solo morde ancora, ma anzi la situazione sembra essere diventata ancor più critica.

Lavoro Toscana: nuovo Bando per creare posti di lavoro

 La Regione Toscana è nuovamente scesa in campo a favore delle imprese e del sostegno all’occupazione con un nuovo Bando, la cui scadenza è fissata per il prossimo 29 ottobre 2010, che mira sia ad aiutare quei settori più in difficoltà, sia ad agevolare lo sviluppo delle realtà imprenditoriali che risultano essere più competitive. A darne notizia è stato l’Assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana, Gianfranco Simoncini, il quale ha spiegato che il Bando ha una dote pari a ben sei milioni di euro, di cui 2 milioni di euro a favore di settori imprenditoriali chiave come l’ambiente e l’energia. Il Bando, in particolare, mira a creare nuove imprese ma anche nuova occupazione visto che la graduatoria sarà stilata anche tenendo conto dell’impegno da parte dell’azienda di reinserire figure espulse dal mercato del lavoro e quelli in mobilità o in cassa integrazione.

Lavoro giovani: Torino, incentivi per condurre una vita in autonomia

 Andare a vivere da soli, acquisire quel minimo necessario di autonomia e di indipendenza, e magari iniziare a cercarsi un lavoro. E’ questa l’esigenza, il bisogno, spesso insoddisfatto, di tantissimi giovani nel nostro Paese che non appartengono di certo all’inflazionata categoria dei cosiddetti “bamboccioni“. Ebbene, per chi è residente a Torino, ed è un giovane di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, arriva una grossa novità. Con il Progetto C.A.S.A. – Ciascuno a suo agio, i giovani torinesi che decidono di lasciare il tetto familiare potranno infatti ottenere, grazie ad un apposito Fondo Rotativo, un finanziamento agevolato al fine di avviare la fase di “start up” che porterà ad acquisire a livello abitativo e di vita la propria autonomia e indipendenza. Il Fondo Rotativo permette al giovane di ottenere un prestito che, essendo erogato con la formula del prestito d’onore, è a tasso zero. Nel momento in cui il giovane restituisce a rate il prestito, le risorse del Fondo Rotativo si ricostituiscono e quindi altri giovani potranno allo stesso modo “scappare di casa”.

Lavoro Firenze: Provincia e Comuni insieme per la parità dei sessi

 Si chiama “Accordo Territoriale di Genere“, ed è un importante documento siglato da un lato dalla Provincia di Firenze, e dall’altro dai Comuni del territorio fiorentino per promuovere le pari opportunità in base ai nostri principi costituzionali, e con l’obiettivo non solo di prevenire e contrastare ogni forma di violenza sulle donne, ma anche di incentivare l’imprenditoria in rosa, il lavoro femminile ed anche la presenza delle donne nella politica e nelle istituzioni. L’Accordo Territoriale di Genere punta quindi sul territorio provinciale a promuovere la parità dei sessi, ed a tal fine saranno avviati ben dodici progetti che potenzialmente interessano all’incirca l’85% della popolazione residente nei Comuni della Provincia di Firenze. Ad esempio, nel Comune di San Casciano c’è “Laboratorio donna“, uno dei dodici progetti messi a punto dopo aver ascoltato sul territorio le reali esigenze in materia di sostegno alle politiche di genere ed alle pari opportunità.

Contratti di solidarietà Toscana, la Regione stanzia contributi

 I lavoratori di ben sedici aziende in crisi potranno in Toscana sia mantenere il proprio posto di lavoro, sia continuare a percepire uno stipendio dignitoso. A darne notizia è l’Amministrazione regionale che al riguardo è scesa in campo stanziando dei contributi legati ad un apposito fondo che integra la paga di chi, a seguito dell’adesione ai cosiddetti contratti di solidarietà, s’è visto ridotto l’orario di lavoro. I lavoratori delle aziende per cui la Regione è scesa in campo sono, nel Comune di Pisa, quelli di Mitsuba Italia, Metaware, TMM, LMF Biokimica, Codyeco, Conceria Sirte, Conceria Antiba e Industria Calzaturiera Marros. A Firenze l’integrazione dello stipendio, che sarà erogata nei prossimi giorni, riguarda i lavoratori di Pelletteria Lucy di Luciana Ugolini, Calzaturificio Due Elle, Nuova Cev, G.G. Macchine di Gherardi Tiziano, Stile di Nidiaci e C. e Salvatore Ferragamo Italia; a Livorno DL Servizi Industriali ed a Siena Querciolaie Rinascente SC.

Conciliazione lavoro e famiglia: voucher per le donne in Provincia di Ancona

 Grazie alle risorse del fondo sociale europeo, in Provincia di Ancona sono pronti degli stanziamenti pari a quasi 350 mila euro per permettere alle donne di conciliare i tempi di vita con quelli del lavoro. A darne notizia è l’Amministrazione provinciale nel precisare come i termini di presentazione della domanda scadano il prossimo 20 settembre 2010, e come per l’accesso alla misura serva, tra l’altro, il rispetto di opportuni requisiti di reddito. Nel dettaglio, le donne possono ottenere i voucher a fronte delle spese sostenute per l’assistenza agli anziani, ai figli ed ai disabili in ragione del reddito dichiarato ai fini dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Con un Isee sotto i 15 mila euro alla donna può spettare un voucher fino ad un importo di duemila euro a fronte della presentazione delle ricevute di spesa sostenuta per l’assistenza ai disabili, bambini o anziani; questo significa che occorrerà presentare le ricevute di spesa per la babysitter, il centro estivo, l’asilo nido, il doposcuola o, nel caso di anziani e disabili, quelle per le case di riposo, la badante, il centro riabilitativo o la casa di cura.

Provincia di Treviso: 700 mila euro per favorire l’occupazione

 Al fine di favorire l’occupazione e, quindi, contrastare la crisi economica, il 29 giugno scorso in Provincia di Treviso è stato siglato un importante accordo tra l’Amministrazione provinciale ed i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Trattasi, nello specifico, di un documento che, a fronte di uno stanziamento pari a ben 700 mila euro, punta a finanziare strumenti e soluzioni per favorire l’occupazione, l’inserimento ed il reinserimento lavorativo, ma anche piani d’azione specifici per i giovani, i trasporti pubblici locali, il territorio, l’ambiente e la casa. Il progetto, condiviso con i Sindacati, ha una durata pari a due anni e vedrà tra l’altro la Provincia di Treviso impegnata a permettere il coinvolgimento sul territorio degli Enti locali, della Camera di Commercio di Treviso, ma anche della Regione Veneto. Lo stanziamento di 700 mila euro segue quello da 500 mila euro messo sul piatto l’anno scorso per fronteggiare l’emergenza occupazionale.

Lavoro precario: giovani stufi tra co.co.pro. e tempo determinato

 Nel nostro Paese i giovani sono oramai stanchi di lavorare con contratti a tempo determinato, visto che le imprese, nonostante le capacità del lavoratore, puntano sempre di più sul contenimento dei costi occupazionali. Con la conseguenza che a scadenza di contratto stringono la mano al lavoratore che si ritrova a fare una gavetta, questa sì, a tempo indeterminato! L’insoddisfazione dei giovani emerge anche dalle pagine di “Gazzetta Del Lavoro” su Facebook visto che si fa tanto per attirare l’attenzione delle imprese con curriculum ricchi di esperienze lavorative e con una carriera universitaria brillante cui spesso si aggiunge anche un master. Ma ci sono anche tanti giovani che hanno compreso come lo scenario rispetto agli anni ’80, quelli dei posti fissi in banca, sia drasticamente cambiato a loro sfavore, ragion per cui da un lato non si smette di cercare il lavoro per cui magari ci si è diplomati/laureati, ma dall’altro si accettano anche lavori che non piacciono perché, scrivono i nostri lettori su Facebookla vita è fatta così“.

Conciliazione lavoro e famiglia: contributi per le donne in Friuli Venezia Giulia

 In Friuli Venezia Giulia l’Amministrazione regionale ha pubblicato un avviso finalizzato alla concessione di contributi con l’obiettivo di rendere l’azienda in cui lavorano i dipendentifamily friendly“, ovverosia tale che possa essere agevolata la conciliazione tra i tempi di occupazione ed i tempi di vita legati alla cura della famiglia. Grazie ad una dote pari a ben 350 mila euro, le imprese private entro il prossimo 19 luglio 2010 possono così presentare la domanda per accedere ai contributi con la finalità di avviare e favorire i processi di riorganizzazione del lavoro. Il tutto a patto che l’azienda richiedente abbia o la sede principale, o almeno una unità locale, sul territorio della Regione Friuli Venezia Giulia. I 350 mila euro complessivi di contributi provengono da un finanziamento che vede scendere in campo sia la Regione con delle risorse, sia il Fondo Sociale Europeo.

Conciliazione lavoro e famiglia: a Milano c’è il servizio di pre-scuola

 A Milano per i genitori è più facile conciliare lavoro e famiglia grazie al servizio di giochi serali e di pre-scuola che il Comune ha finanziato con 4,4 milioni di euro. A darne notizia è l’Amministrazione comunale nel precisare come il servizio sia in funzione per gli alunni delle scuole elementari statali la mattina, dalle ore 7,30 alle ore 8,30, e nel pomeriggio dalle ore 16,30 alle ore 18. In questo modo, a favore dei genitori, magari proprio per motivi di lavoro, i bambini possono stare a scuola prima del normale inizio o dopo la conclusione della giornata permettendo una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia. Per l’accesso al servizio l’Amministrazione chiede annualmente un contributo pari a 26 euro, mentre il contributo mensile da pagare, in funzione del reddito familiare, varia da zero fino ad un massimo di 26 euro fermo restando che si paga una sola quota anche per due o più fratelli, e che il servizio di frequenza dell’alunno è gratuito se diversamente abile.