Salari: 2000 euro lordi al mese

 I salari ammontano a poco più di 25.000 euro all’anno , poco meno di 2mila euro lordi al mese. A tanto ammontano le retribuzioni medie dei dipendenti delle imprese private nel 2008 (+1,7% rispetto al 2007).

Questo è uno dei risultati del Rapporto “Domanda di lavoro e retribuzioni nelle imprese italiane”, realizzato da Unioncamere insieme a OD&M Consulting, società specializzata in indagini nell’ambito dei sistemi incentivanti e delle politiche retributive, e con il contributo di Gi Group, gruppo italiano nei servizi per il mercato del lavoro, la domanda di lavoro e l’andamento delle retribuzioni.

Lo studio si è posto l’obiettivo di analizzare i vari fenomeni economici e sociali del Paese attraverso  l’esame delle dinamiche dei settori economici e delle differenze a livello territoriale e sull’occupazione  dipendente in Italia. In particolare il rapporto ha posto in evidenza il fenomeno della domanda di lavoro espressa dalle imprese e le retribuzioni offerte per profilo professionale.

Occupazione e famiglia: lavorare come “mamma in prestito”

 Nei momenti di difficoltà l’unione fa la forza, ed ora come non mai, ai tempi della crisi, c’è bisogno non solo all’interno della famiglia, ma anche tra le persone che ci circondano, grande coesione, spirito di solidarietà, disponibilità e spesso anche grande “inventiva“. Rispetto al passato, di fronte alle difficoltà, non è più solo il padre a portare i soldi a casa, mentre la madre di occupa della famiglia. Oramai è necessario sempre di più che in famiglia entrino due stipendi, e quindi per la madre/moglie è sempre più difficile conciliare il lavoro con la cura della famiglia. Ma per ogni cosa c’è quasi sempre una soluzione, e non a caso nel nostro Paese si sta diffondendo una nuova “professione“, quella della “mamma in prestito”, ovverosia una madre che, avendo già dei figli, si occupa anche di quelli di un’altra madre che lavora.

Provincia di Roma: offerte di tirocini retribuiti

 Dallo scorso 30 ottobre, e fino al prossimo 16 novembre, nella Provincia di Roma è attivo un servizio on line grazie al quale sarà possibile inoltrare delle auto-candidature per la partecipazione a dei tirocini retribuiti presso numerose aziende della Capitale. Trattasi, nello specifico, di esperienze di formazione “on the job“, della durata massima di sei mesi, in grado di arricchire sia il proprio curriculum, sia il proprio percorso scolastico, anche quello universitario, in modo tale da avere più opportunità di inserimento nel mondo del lavoro. Sono tre, in particolare, gli step di questa iniziativa: in accordo con quanto definito dal Centro per l’Impiego, si inizierà con un modulo di orientamento, dopodiché si passerà all’esperienza di lavoro presso l’azienda. Al termine del tirocinio, ed in stretto coordinamento con un tutor, il partecipante sarà oggetto di una relazione finale dei risultati che avrà perseguito attraverso la scrittura su un apposito verbale sottoscritto sia dall’azienda ospitante, sia dal Centro per l’Impiego.

Inps: cos’è e a cosa serve

 Inps=Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale

E’ il più grande ed il più importante Ente pensionistico del nostro Paese, al quale sono iscritti la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti, sia del settore privato, sia di quello pubblico, ma anche tantissimi lavoratori autonomi non iscritti ad altre casse previdenziali.

L’Istituto, oltre ad erogare le pensioni in base all’anzianità ed all’ammontare dei contributi versati, eroga anche tutta una serie di prestazioni assistenziali a favore di tutti coloro che rientrano nella gestione di quello che viene comunemente definito come il welfare, ovverosia lo “stato sociale“. E così, da un lato l’Inps eroga le pensioni di anzianità, quelle di vecchiaia, quelle per inabilità al lavoro e quelle retrocesse ai superstiti attraverso il meccanismo della reversibilità, mentre dall’altro l’Istituto è impegnato allo stesso modo nel pagare gli assegni sociali, quelli per le invalidità civili e le pensioni minime.

Lavoro industria: in difficoltà le imprese più piccole

 Nel settore industriale, nei primi nove mesi del 2009, l’occupazione nel comparto ha fatto registrare una contrazione del 2,9%, e le previsioni sul trimestre corrente, il quarto del 2009, rivelano allo stesso modo una dinamica discendente a -0,7%. A rilevarlo è Unioncamere in accordo con l’ultimissima indagine congiunturale sull’andamento delle piccole e medie imprese italiane, ovverosia quelle con un numero di dipendenti compresi tra uno e cinquecento. I dati consolidati dei primi nove mesi di quest’anno, unitamente a quelli previsionali sul quarto trimestre, porterebbero in Italia la contrazione dell’occupazione nell‘industria, su base annua, al 3,4%, il che significa la perdita secca di ben 140 mila posti di lavoro. A livello settoriale, la caduta più ampia dei livelli occupazionali, guardando ai primi nove mesi di quest’anno, si registra nel settore della moda, dove l’occupazione è scesa del 4,5% sia a causa della contrazione dei consumi, sia a seguito dei fenomeni di concorrenza sleale che con la crisi economica hanno ulteriormente contribuito a penalizzare il fatturato complessivo del comparto.

Lavoro autonomo: donne più coraggiose ai tempi della crisi

 Nel periodo tra giugno 2008 e giugno 2009, in Italia il numero di imprese, tra nascite e chiusure, è rimasto sostanzialmente stabile, ma se si considera solamente l‘impresa con titolare donna o con forte presenza femminile le cose cambiano. Nel periodo preso in considerazione, infatti, le imprese in rosa sono cresciute dell’1,4% a conferma di come le donne ai tempi della crisi mostrino più coraggio e più vocazione imprenditoriale. Il dato, in particolare, emerge da un rapporto di Unioncamere che, tra l’altro, sottolinea come a fronte di una diminuzione delle imprese in rosa nell’agricoltura corrisponda una forte espansione di imprese femminili nel settore dei servizi: dalle attività professionali ai servizi immobiliari e passando per il settore informatico. Anche l’imprenditoria femminile immigrata, con un contributo del 15% sul saldo netto totale, contribuisce al risultato generale, mentre a livello territoriale le regioni dove c’è una maggiore concentrazione di imprenditrici sono la Lombardia ed a ruota la Toscana ed il Lazio.

Lavoro: pausa pranzo, col buono pasto si rimane a dieta

 Sul posto di lavoro è importante fare il proprio dovere, ma è altrettanto importante sfruttare la pausa pranzo per riposarsi, rilassarsi, ricaricare le pile ed assumere alimenti che non ci appesantiscano troppo ma che ci permettano di ripartire di slancio. Purtroppo, se per fare ciò facciamo affidamento sui buoni pasto, allora il rischio è quello di rimanere praticamente a dieta. Il valore del buono pasto nel nostro Paese è infatti rimasto ancorato sui 5,29 euro, le “vecchie” diecimila lire, da ben dodici anni, con la conseguenza che con un ticket si arriva a conti fatti solo a fare colazione, e di certo non un pranzo. Da tempo l’Associazione Adoc chiede che il valore del buono pasto venga innalzato e riportato sui valori assegnati in Europa; ad esempio, in Spagna un buono pasto presenta un valore defiscalizzato di nove euro, ed in questo caso un pasto completo ci può anche uscire.

Donne manager? Troppo poche

 Ed eccoci di nuovo a parlare di donne e lavoro. Sì, perchè secondo Federmanager e Manageritalia le donne manager nel settore privato in Italia sebbene siano aumentate nel corso degli ultimi anni, sono ancora troppo poche rispetto ai loro colleghi uomini. Sarebbero solamente 13 mila su un totale di 125 mila dirigenti.

I settori con maggiori difficoltà sono quelli dell’industria, soprattutto se si parla di piccola e media impresa; anche la retribuzione, rispetto ai colleghi uomini risulta essere più bassa. Certo, si parla comunque sia sempre di cifre piuttosto elevate: 108 mila euro lordi per le donne e 120 mila per gli uomini.

Riforma Università: “Rivoluzione” per rettori e ricercatori

 Il Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri ha approvato la Riforma dell’Università, fortissimamente voluta dal Ministro Gelmini, che pone fine ai finanziamenti a pioggia, introduce maggiore trasparenza, e darà più spazio al merito piuttosto che agli odiati “baronaggi”. La Riforma coinvolge anche i Rettori, visto che questi, addirittura con retroattività, non potranno più “regnare” per un periodo superiore agli otto anni. Gli Atenei avranno maggiori responsabilità non solo sulla didattica, ma anche sulla gestione delle risorse e ne risponderanno anche con un taglio dei finanziamenti nei casi di cattiva gestione. Per quanto riguarda l’attività di ricerca, la Riforma prevede un aumento degli importi per gli assegni ai ricercatori, ma anche l’abolizione delle borse post-dottorato che, oltre a non maturare nessun diritto, risultano essere anche sottopagate.

Lavoro Roma: Bando per assunzioni a tempo indeterminato

 A Roma e Provincia, a sostegno dell’occupazione nelle imprese, è nuovamente scesa in campo anche la Camera di Commercio locale, la quale ha messo a punto un Bando finalizzato ad agevolare ed incentivare l’assunzione con contratto di lavoro stabile, ovverosia a tempo indeterminato. Grazie al Bando, infatti, le imprese di Roma e Provincia, regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, e perfettamente in regola con gli adempimenti di natura previdenziale a favore del proprio personale dipendente, possono ottenere un contributo di trasformazione del contratto di lavoro, da tempo determinato a tempo indeterminato, pari a ben 5.000 euro. Al beneficio possono accedere le piccole aziende, quelle che hanno al massimo cinquanta dipendenti, le quali possono avvalersi del contributo per stabilizzare fino a cinque lavoratori, ragion per cui il contributo massimo ammissibile ed ottenibile per ogni singola impresa è pari a ben 25.000 euro.

Lavoro e precarietà: Bersani, “sono al primo posto”

 Lavoro e precarietà. Sono queste le prime due priorità alle quali bisogna dare risposta secondo Pierluigi Bersani, il nuovo leader del Partito democratico vittorioso alle primarie dopo aver sfidato il leader uscente Dario Franceschini ed Ignazio Marino. Dario Franceschini, tra l’altro, in accordo con quanto ha dichiarato Pierluigi Bersani in un commento pubblicato su Twitter, ha telefonato al nuovo leader del Partito Democratico riconoscendo il risultato, attorno al 50% dei consensi, e la vittoria alle primarie. Pierluigi Bersani ha dichiarato che “sarò un leader a modo mio”, e che vuole riportare la politica sul concreto, ovverosia sulla realtà e sulla gestione delle emergenze; e di certo la questione della precarietà e del lavoro è una di queste.

Crisi e lavoro: in 50 mila hanno marciato a Milano

Per i lavoratori ed i pensionati è arrivato il momento, anche in Lombardia, di fornire adeguate risposte e per questo, in accordo con quanto riferisce la CGIL, sono state quasi 50 mila le persone che a Milano hanno marciato per il lavoro e contro la crisi; molti dei lavoratori presenti alla manifestazione appartengono ad aziende in crisi, ma non è mancata neanche la presenza di Amministratori locali, Sindaci e personaggi dello spettacolo e della cultura che hanno voluto mostrare vicinanza a migliaia di lavoratori che nella Regione affrontano sul luogo di lavoro problemi e difficoltà che richiedono una risposta. Al termine della marcia, conclusasi a Piazza Castello, c’è stato un incontro dei rappresentanti di CISL e CIGL con Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, al fine di chiedere un impegno concreto sulla soluzione di tre punti/problemi prioritari.

Agente di commercio: professione colpita dalla crisi

 La crisi picchia duro non solo nel settore del lavoro dipendente, ma anche in quello autonomo, con gli agenti di commercio che, a causa della drastica contrazione degli acquisti di beni e di servizi rischiano di gettare la spugna. Non a caso, la Fiarc, Federazione Italiana Agenti e Rappresentanti di Commercio aderente alla Confesercenti, stima che di questo passo ogni anno scompariranno dai tre ai quattromila agenti di commercio. Quello dell’intermediazione commerciale è un settore chiave nel nostro Paese se si considera che su tutto il territorio nazionale operano ben 300 mila imprese, le quali, pur adottando drastiche politiche di tagli ai costi, continuano ad essere in difficoltà in virtù del fatto che in Italia a conti fatti l’inversione di tendenza dei consumi non si è ancora manifestata.

Lavorare nell’hi-tech: le imprese chiedono più laureati

 In Brianza, specie prima della crisi, ci sono state a livello occupazionale delle buone opportunità di lavoro nel settore dell’hi-tech, ma negli ultimi mesi, inesorabilmente, il saldo dell’occupazione è scivolato in rosso sebbene le imprese tecnologiche della Brianza specializzate nei servizi mostrino buoni segnali di tenuta. A rilevarlo, in particolare, è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in base ad un’elaborazione da cui è emerso come per quest’anno il saldo occupazionale dovrebbe attestarsi a -1,4% per le imprese hi-tech dei servizi, ed a -3,1% per quelle del settore industriale. Nella Provincia, le assunzioni 2009 nel settore hi-tech saranno quasi 900, ovverosia il 15% del totale previsto nella Brianza; rispetto al passato, le imprese chiedono più laureati anche se in termini numerici sono sempre i diplomati le figure più richieste.