Gli immigrati nel nostro Paese “rubano” o no occupazione ai cittadini italiani? La domanda è d’obbligo visto che siamo in una fase caratterizzata da forti flussi migratori provenienti dai Paesi che s’affacciano sul Mediterraneo. In generale, ed in prevalenza, possiamo dire che nel nostro Paese gli immigrati sono impegnati in settori di attività ed in mansioni che gli italiani non vogliono più fare. Buona parte dei lavoratori immigrati è impegnata nel settore agricolo dove, in accordo con le ultime rilevazioni della Coldiretti, nel rapporto di uno su dieci i lavoratori sono stranieri. Trattasi, nello specifico, di un esercito composto da oltre 100 mila lavoratori che svolgono un’attività molto importante visto che garantiscono l’approvvigionamento alimentare sulle nostre tavole. Al riguardo l’Organizzazione degli agricoltori rileva per gli immigrati opportunità di lavoro crescenti nei cosiddetti distretti agricoli, ovverosia in quelle aree dove è prevalente un tipo di coltivazione.
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Lavoro Pubblica Amministrazione: 120 mila precari rischiano
In merito ai contratti dei lavoratori precari della Pubblica Amministrazione, che sono in scadenza, il Governo deve dare delle risposte. Questo è quanto, tra l’altro, ha dichiarato Michele Gentile, responsabile del dipartimento settori pubblici della Cgil Nazionale, in quanto entro l’anno nella PA scadranno all’incirca ben 120 mila contratti di lavoratori precari che, a causa dell’ultima manovra del Governo, non saranno rinnovati a fronte di un risparmio per le casse dello Stato quantificabile in appena 100 milioni di euro. Si rischia così un vero e proprio dimezzamento dei dipendenti nella Pubblica Amministrazione a fronte di un totale di 240 mila contratti; questo, secondo l’esponente del più grande Sindacato italiano, è frutto di una manovra finanziaria devastante per effetto dei cosiddetti tagli lineari che mettono in crisi nel nostro Paese il sistema dell‘occupazione in una fase congiunturale ancora difficile, e caratterizzata da una persistente perdita del potere d’acquisto a causa del calo delle retribuzioni.
Lavoro giovani: l’apprendistato visto dalle imprese
L’apprendistato professionalizzante in Italia può rappresentare un importante trampolino di lancio per i giovani che, in particolare, possono iniziare ad entrare nel mondo del lavoro e ad acquisire competenze presso l’azienda dove l’apprendistato stesso viene svolto. Ma nel complesso, proprio per l’impresa, l’apprendistato rappresenta in tutto e per tutto un’opportunità, oppure ci sono delle complicazioni? Ebbene, in accordo con un’indagine che è stata realizzata da OD&M Consulting e da Gi Group Academy, in base ad un campione di cento aziende della Lombardia, dall’apprendistato professionalizzante emergono luci ed ombre. Il dato positivo scaturisce dal fatto che negli ultimi tre anni oltre la metà dei giovani apprendisti è riuscita poi a firmare un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma nello stesso tempo le imprese hanno rilevato complicanze per quel che riguarda sia la consulenza amministrativa, sia la gestione della attività formative, con la conseguenza che spesso, al fine di gestire tutto l’iter dell’apprendistato, c’è voluto un supporto esterno all’azienda.
Posti di lavoro: Toscana, Bando per attrarre gli investimenti
E’ stato pubblicato nei giorni scorsi, sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana, un importante avviso grazie al quale l’Amministrazione regionale punta con decisione ad incentivare sul territorio la creazione di nuovi posti di lavoro. Trattasi, nello specifico, di un avviso finalizzato ad attrarre gli investimenti in quanto si cercano aziende che, non avendo ancora una sede nella Regione Toscana, vogliono insediarsi sul territorio da sfruttare, tra l’altro, anche come un importante trampolino di lancio al fine di poter competere sui mercati mondiali. Nel dettaglio, la Regione Toscana ha messo sul piatto, almeno inizialmente, una dotazione finanziaria pari a 400 mila euro per progetti presentati non direttamente dalle imprese, ma dai cosiddetti “scouters”, ovverosia veri e propri intermediari; a fronte dei progetti presentati, per un valore non superiore ai 200 mila euro, per l’accesso ai fondi sarà valutata sia la professionalità dell’intermediario, sia la bontà del progetto.
Lavoro agricoltura: alternativa alla disoccupazione
In Italia il tasso di disoccupazione complessivo, seppur alto, si mantiene sotto la media europea, ma lo stesso non dicasi per la disoccupazione giovanile oramai proiettata a raggiungere e sfondare la soglia del 30%. Ma c’è un settore della nostra economia dove, invece, nel rapporto di uno su quattro vengono assunti come lavoratori dipendenti i giovani. Trattasi, in accordo con quanto mette in risalto la Coldiretti, del settore agricolo a conferma di come il lavoro nei campi sia diventato in tutto e per tutto un’alternativa alla disoccupazione. Nel complesso, quindi, l’andamento dell’occupazione giovanile in agricoltura, tra le attività legate alla vendemmia, e quelle relative alla raccolta di frutta, è in netta controtendenza a fronte, tra l’altro, di un tasso di crescita che nel 2010 è stato molto alto. Nel dettaglio, lo scorso anno nel settore agricolo l’occupazione è cresciuta complessivamente dell’1,9%, un dato decisamente migliore rispetto al -0,7% di calo generale dell’occupazione italiana.
Occupazione e impresa: Toscana, nuovo Bando per l’integrazione
Nella giornata di domani, mercoledì 30 aprile 2011, Gianfranco Simoncini, Assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana, alzerà il velo, nel corso di una conferenza stampa, su un nuovo Bando a sostegno delle imprese. L’appuntamento, dalle ore 11,30, è fissato presso il Palazzo Strozzi Sacrati, nella sala stampa Cutuli, al numero 10 di piazza Duomo, quando l’Assessore Simoncini presenterà un progetto finalizzato a sostenere l’integrazione delle PMI, ed in particolare di quelle piccole che possono così partecipare al Bando affinché l’unione faccia la forza. Il Bando, la cui uscita è attesa a giorni, prevede infatti la concessione di contributi a favore di quelle piccole realtà imprenditoriali che puntano a rafforzare la filiera produttiva, ma anche a partecipare alla nascita di nuove reti ed a favorire, quindi, nuovi processi di integrazione tra imprese.
Provincia di Bolzano: concorso a premio per l’integrazione lavorativa
Scadono il 30 giugno prossimo, nella Provincia di Bolzano, i termini per la partecipazione al concorso finalizzato all’assegnazione del “Premio integrazione lavorativa“. A darne notizia è stata proprio la Provincia di Bolzano dopo che la Giunta, su iniziativa di Roberto Bizzo, l’Assessore provinciale al Lavoro, ha approvato il rinnovo di un’iniziativa alla quale possono partecipare tutte quelle imprese private che hanno tra i dipendenti lavoratori diversamente abili, e che si sono distinte in quanto ad azioni innovative ed esperienze di lavoro tali da favorire, all’interno del ciclo produttivo, l’integrazione dei disabili. Il “Premio integrazione lavorativa” nella Provincia Autonoma di Bolzano è giunto alla sua quinta edizione, ed è riservato a quelle imprese private che sul territorio danno lavoro in Alto Adige oltre duemila lavoratori diversamente abili; al riguardo la Provincia Autonoma di Bolzano ha rilevato come negli anni sia via via cresciuta la percentuale di questi lavoratori che, nell’ambito del ciclo produttivo aziendale, si sono oramai integrati in maniera stabile.
Fare impresa fuori casa: ecco le città preferite
Milano, Aosta e Torino. Sono queste le tre Città italiane preferite dagli imprenditori per fare “impresa fuori casa”, ovverosia per aprire un’attività al di fuori della propria regione di nascita. A rilevarlo è stata la Camera di Commercio di Monza e Brianza in accordo con un’elaborazione effettuata prendendo a riferimento i dati aggiornati del Registro delle Imprese. Basti pensare che a Milano ben 1 ditta individuale su 3 è rappresentata da titolari italiani che non sono nati nella Regione Lombardia. Questi imprenditori sono nel 22,3% dei casi provenienti dalla Regione Puglia con a ruota la Sicilia, con una percentuale del 17,9%, e poi gli imprenditori calabri con il 14,3% e quelli nati nella Regione Campania con il 12%. Per questo secondo l’Ente camerale, in concomitanza con l’anno in corrispondenza del quale nel nostro Paese si festeggiano i 150 anni dell’Unità d’Italia, si può dire che Milano è la “capitale” degli imprenditori italiani.
Trovare lavoro: le migliori opportunità del primo semestre 2011
Per chi è da tempo disoccupato, o magari, purtroppo, ha perso da poco il posto di lavoro, quali sono i settori sui quali puntare, inviando una raffica di curriculum? Ebbene, al riguardo la risposta ce la fornisce Gi Group, società leader in Italia per quel che riguarda i servizi per il mercato del lavoro. In particolare, attraverso il proprio Osservatorio Gi Group ha fornito delle previsioni sui nuovi trend settoriali ed occupazionali dei primi sei mesi del corrente anno. Gi Group è arrivata alla conclusione che le migliori opportunità si registreranno nel settore del manifatturiero ed in quello dell’automotive, mentre meno chance si avranno di trovare un posto di lavoro nella Pubblica Amministrazione, nella sanità ed in banca. Le professioni che “tirano” di più in questo momento sono infatti quelle legate alla manutenzione elettrica e meccanica, così come le imprese stanno cercando responsabili di produzione, operatori di macchine utensili, ma anche esperti in tecnologie alimentari, receptionist e chef.
Voucher lavoro occasionale: il punto nel Friuli Venezia Giulia
Nello scorso mese di febbraio, nella Regione Friuli Venezia Giulia, l’utilizzo dei voucher per il lavoro occasionale accessorio ha toccato la quota dell’11,6% del totale nazionale. Ad annunciarlo è stata Angela Brandi, assessore al Lavoro della Regione Friuli Venezia Giulia, sottolineando inoltre come, rispetto ai 75.050 voucher di febbraio 2011, la quota sia destinata ad aumentare nel prossimi mesi. Al primo posto per utilizzo, su scala provinciale, nel mese di febbraio a svettare è stata Udine con oltre 42 mila voucher, ed a ruota Pordenone, Gorizia e Trieste con quasi 6.700 voucher. Anche nella Regione Friuli Venezia Giulia, così come previsto dalla normativa sui buoni lavoro, ad approfittare del lavoro occasionale con i voucher sono stati i giovani studenti, i pensionati ed i percettori di sostegno al reddito, ovverosia, tra gli altri, i lavoratori in cassa integrazione.
Lavoro turismo: Piemonte, proroga accesso ai contributi
C’è più tempo, nella Regione Piemonte, per le imprese turistiche che richiedono, a fondo perduto, contributi per l’assunzione di nuovo personale. A darne notizia è stata l’Amministrazione regionale nel precisare al riguardo come la scadenza ultima per l’accesso ai fondi, pari complessivamente a ben 5,4 milioni di euro, sia stata spostata in avanti fino alla data dell’11 aprile del 2011. Anche questa misura di sostegno alle imprese turistiche, ma chiaramente anche al mercato del lavoro, rientra nell’ambito del Piano straordinario per l’occupazione che la Regione Piemonte ha approvato nei mesi scorsi. Le imprese interessate che, nel rispetto dei requisiti, puntano ad accedere ai contributi per assumere nuovo personale, possono inviare la domanda, a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre il termine sopra indicato, alla Direzione Cultura, Turismo e Sport – Settore Offerta turistica e Interventi comunitari in materia turistica, della Regione Piemonte che si trova al numero 30 di via Avogadro; il tutto fermo restando che ogni impresa turistica può presentare solo una domanda di accesso ai contributi.
Lavoro Piemonte: Piano per l’Occupazione funziona
In presenza degli assessori Porchietto e Giordano, giovedì scorso la Regione Piemonte ha sottoposto il Piano per l’occupazione, varato nei mesi scorsi, al parere sia dei Sindacati, sia delle organizzazioni datoriali. Ebbene, al riguardo l’Amministrazione regionale ha fatto presente come il primo “tagliando” del Piano sia andato bene visto che è stato espresso parere positivo in virtù dell’efficacia che le misure di rilancio dell’economia hanno sin qui avuto. In particolare, sono state sinora oltre 1.600 le domande presentate, a valere sulle misure del Piano per l’Occupazione, al fine di inserire disoccupati nel mondo del lavoro e per trasformare a tempo indeterminato i contratti di apprendistato e di lavoro temporaneo. Sono anche arrivate sinora quasi 500 domande finalizzate alla creazione di nuove imprese, e quasi 900 istanze per far nascere microimprese innovative; contestualmente, da quando il Piano per l’Occupazione è partito, sono stati attivati anche ben sette master che, con il coinvolgimento di una trentina di imprese, ha portato all’assunzione di oltre cento apprendisti.
Lavoro: Fondo Sociale Europeo, nuovi stanziamenti in Toscana
Nella Regione Toscana arriva una nuova “sventagliata” di fondi a sostegno del sistema economico, delle imprese e dell’occupazione. Questo dopo che su proposta di Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana, la Giunta ha approvato lunedì scorso una delibera grazie alla quale sono state rimodulate le risorse a valere sull’FSE, Fondo Sociale Europeo, ragion per cui ora ci sono a disposizione ben 51,5 milioni di euro per mettere a punto degli interventi mirati. Le nuove risorse, in particolare, andranno a coprire la cassa integrazione in deroga, a mettere in atto azioni per la formazione professionale, per sostenere i lavoratori appartenenti ad imprese in difficoltà, e per favorire l’inserimento occupazionale dei giovani. Secondo l’assessore Simoncini lo stanziamento e l’utilizzo delle risorse darà una nuova boccata d’ossigeno al sistema imprenditoriale con azioni quali la riconversione dei lavoratori, il sostegno alla liquidità ed agli investimenti, nonché misure per rafforzarne la competitività.
Occupazione Sardegna: parte il Piano per il lavoro
Nell’ambito del patto per lo sviluppo siglato nel giugno del 2010, nella Regione Sardegna l’Amministrazione, in piena intesa con i Sindacati, punta per l’anno in corso ad attuare un Piano per il lavoro finalizzato non solo a creare occupazione, rispondendo quindi ai bisogni occupazionali legati agli effetti negativi della crisi, ma anche a salvaguardare l’occupazione consolidata. Al riguardo la Regione Sardegna ha annunciato l’avvio di tavoli tematici ad hoc nell’ambito delle azioni di intervento già definite a seguito del varo e dell’approvazione della “Finanziaria“. A valere sul quadriennio che va dal 2011 al 2015, ci sono a disposizione risorse per complessivi 200 milioni di euro provenienti sia da stanziamenti regionali, sia dal Fondo sociale europeo.