I nuovi correttivi al Decreto Semplificazioni

 Nuovi cambiamenti al Decreto Semplificazioni apportate dalla Camera che dovranno essere discusse e approvate anche dal Senato.

Infatti, tra le modifiche apportate possiamo senza dubbio ricordare la possibilità di usufruire di maggiore flessibilità dalla pubblica amministrazione con i cambi di residenza e le richieste di certificati; in effetti, con le nuove disposizioni si potranno richiedere e ottenere i certificati in tempo reale attraverso i nuovi servizi telematici approntati a questo scopo.

I nuovi servizi telematici assumono un ruolo fondamentale nei nuovi servizi con l’utenza: dalla possibilità di versare i contributi Inps in modalità online alla possibilità di pagare multe, tasse, marche da bollo e ticket fino alla gestione delle pratiche universitarie e sanitarie in modalità telematica.

Le ultime novità sulle liberalizzazioni

 In Senato la Commissione Industria ha introdotto alcune modifiche al decreto sulle liberalizzazioni fortemente voluto dal governo Monti allo scopo di incentivare l’occupazione giovanile e dare un serio impulso alla ripresa economica. In tutto sono 141 le modifiche introdotte tra riscritture e nuove vere modifiche al testo.

A questo punto proviamo a fare il punto della situazione e occuparci delle novità in materia di lavoro.

Per prima cosa le pubbliche amministrazioni potranno saldare i loro debiti con le compensazioni, mentre i Comuni sono chiamati, come in precedenza, a fissare, se necessario, le licenze dei taxi in base alle indicazioni dell’Authority dei trasporti che sarà chiamato ad esprimere un parere vincolante. Il testo conferma anche l’esenzione dei costi bancari per i pensionati che provvederanno a versare le loro pensioni , ma solo coloro che percepiscono una pensione non superiore a 1500 euro mensili. Non solo, sul versante delle banche ci sono altre novità:  le banche non potranno imporre clausole per le linee di credito, il mutuo sarà rinegoziabile e portabile senza addebiti vari e gli Istituti bancari non potranno più fare sottoscrivere ad un contraente di un mutuo un conto corrente e dovranno proporre al cliente almeno due polizze di due compagnie diverse.

Le nuove pensioni con i coefficienti da rivedere al nuovo assegno sociale

 La manovra di fine anno 2011 del governo Monti ha riscritto l’intero sistema previdenziale e assistenziale del Paese senza un vero confronto e dibattito sociale, ma, anzi, imponendo il voto di fiducia ad un Parlamento che non sembra sensibile a diverse storture presenti nel decreto.
L’articolo 24, al comma 8, si prevede un aumento per l’età al fine di conseguire il diritto all’assegno sociale; infatti, a decorrere dal 1 gennaio 2018 l’età per ottenere l’assegno sociale è incrementata di un anno. Tenuto conto che l’età prevista per il diritto allassegno sociale è soggetta agli incrementi relativi alla speranza di vita, nel 2013-2014-2015 l’età sarà pari a 65 anni e 3 mesi, nel 2016-2017-2018 sarà pari a 65 anni e 7 mesi, nel 2019 arriverà, con il previsto aumento di un anno, a 66 anni e 7 mesi, parificandosi a tutte le altre età previste per il diritto alle prestazioni pensionistiche.

Approvata la Direttiva dell’Unione Europea in fatto di pagamenti della pubblica amministrazione

La Camera ha approvato il disegno di legge denominato come Comunitaria 2011 e passa ora la decisione al Senato. Nel Ddl troviamo l’articolo 14 che recepisce la direttiva dell’Unione Europea contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali da parte della pubblica amministrazione.

L’articolo 14 reca l’attuazione diretta dell’articolo 3 della direttiva 2011/7/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. In particolare, la direttiva 2011/7/UE interviene sulla materia dei ritardi di pagamento dettando nuove e più dettagliate disposizioni e abrogando, a decorrere dal 16 marzo 2013, la precedente normativa contenuta nella direttiva 2000/35/CE (articolo 13 della direttiva 2011/7/UE).

Disponibile la relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sugli infortuni sul lavoro

Il Ministero del Lavoro ha comunicato che risulta disponibile il testo della relazione sull’attività svolta nel 2011. Ricordiamo che la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, con particolare riguardo alle cosiddette morti bianche, istituita con deliberazione del Senato del 24 giugno 2008, ha approvato all’unanimità, nella seduta del 17 gennaio 2012, la Terza relazione Intermedia sull’attività svolta dalla medesima Commissione.

Interrogazioni parlamentari al Ministro Fornero sull’apprendistato

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero ha risposto, nel corso del question time del 1 febbraio 2012, alle interrogazioni poste in merito all’emanazione, da parte delle Regioni, della regolamentazione del nuovo contratto di apprendistato, alle richieste di ripetizione di indebito per somme erroneamente corrisposte dall’INPS, alla richiesta di attivazione di  un coordinamento presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali al fine di realizzare un piano straordinario per l’occupazione nel Mezzogiorno e all’azione di mediazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nelle controversie di lavoro.

Dal decreto Milleproroghe modifiche sulle pensioni

Alcuni ritocchi alla riforma Fornero sulle pensioni per i lavoratori cosiddetti precoci e per quelli esodati per via di una modifica all’accisa su sigarette e tabacco. Non solo, il decreto Milleproroghe ha anche concesso la possibilità di chiudere, pagando somme ridotte, entro il prossimo mese di marzo le liti pendenti con il fisco al 31 dicembre 2011.

Secondo alcuni commentatori il decreto potrebbe recepire, una volta passato al Senato,  anche altre indicazioni tra cui la possibilità che venga ampliata la schiera degli esodati insieme ad una deroga studiata per il personale della scuola.

Il decreto Milleproroghe e le critiche della CGIL

Per la maggiore centrale sindacale italiana il testo non va bene: troppe discriminazione, un testo che non si può accettare tanto che il Governo Monti e le forze politiche si impegnino a trovare una soluzione.

La critica arriva da Vera Lamonica, Segretaria Confederale della CGIL con delega alle politiche del welfare,

Quanto si è verificato alla Camera con la votazione del decreto Milleproroghe rende evidente, come abbiamo più volte sottolineato, che la “questione pensioni” non può essere considerata conclusa. Abbiamo, infatti, considerato positivo che in Parlamento si sia riaperta la discussione peraltro su 2 punti tra i più delicati e socialmente insostenibili. Così come naturalmente giudichiamo apprezzabile ogni avanzamento che si realizza

Il ricorso dei deputati per il loro vitalizio

Secondo il giornale della Cisl, Conquiste del lavoro, diciotto deputati hanno presentato un ricorso contro la delibera dell’Ufficio di presidenza dello scorso 14 dicembre ha deciso di dare un taglio al vecchio sistema dei vitalizi della Camera. Mentre la questione del nostro sistema previdenziale è ancora aperta con la classe 1952 e che il decreto milleproroghe vuole sanare, i deputati non vogliano proprio rinunciare al loro interessante vitalizio che, prima della decisione dell’Ufficio di presidenza, veniva concesso al raggiungimento dei 50 anni, ma che ora dovranno aspettare i 60 anni di età anagrafica.

Le valutazioni in materia di occupazione del governo Monti

 Sono state rese note le nuove previsioni del governo per l’anno prossimo e il suo possibile trend in materia lavorativa. Nel quadro posto in evidenza in sede parlamentare, occorre precisare che nella rilevazione sulle forze di lavoro, si comprendono le persone residenti di 15 anni e più che nella settimana di riferimento:

  • hanno svolto almeno un’ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;
  • hanno svolto almeno un’ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;
  • sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia).

La nuova tassazione sugli immobili del decreto salva-Italia e la detrazione del 36%

Il recente decreto salva-Italia approvato alla Camera dovrò passare per la relativa approvazione anche al Senato. Le novità sono tante con nuove tassazioni e riforme strutturali anche se, poi, dovremo aspettare l’anno prossimo per la riforma più importante e delicata come quelle del mercato del lavoro allo scopo di rendere il lavoro più flessibile per stabilizzare la quasi totalità dei lavoratori: tutti stabili con contratti a tempo indeterminato ma, al contempo, con meno diritti.

La manovra Monti ha introdotto la tassazione sugli immobili, o IMU, così come definito all’articolo 13 del decreto Monti n, 201 dello scorso 6 dicembre 2011. Il testo approntato dal governo prevede l’abrogazione delle disposizioni previste all’articolo 59, lett. d) ed e) del decreto legislativo 446/1997, ovvero quella parte che consentivano ai comuni di assimilare ad abitazione principale le unità concesse in uso gratuito ai parenti e di regolamentare le pertinenze, e dell’imposta sui redditi, IRPEF, sui redditi fondiari.

Lavorare con l’agenzia interinale in accordo alla direttiva europea 2008/104/CE

Alla Camera si sta valutando lo schema del decreto legislativo n. 428 che mira a dare piena attuazione alla Direttiva 2008/104/CE, relativa alla tutela dei lavoratori dipendenti da agenzie di lavoro interinale (o agenzie di somministrazione) o da questi inviati in missione presso imprese utilizzatrici.

Il provvedimento modifica, ad esempio, e integra in più parti il decreto legislativo n. 276/2003, che già prevede una disciplina dell’attività delle agenzie di somministrazione.

Lo schema definisce il campo di applicazione del provvedimento e prevede che i contratti collettivi nazionali possano comunque introdurre disposizioni più favorevoli per i lavoratori rispetto a quelle contenute nel provvedimento.

Stipendio di un parlamentare italiano

La nostra Costituzione, articolo 67, afferma che ogni  membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato, mentre all’articolo 69 si stabilisce che i membri del Parlamento ricevono un’indennità stabilita dalla legge: il tutto ha trovato attuazione nella legge n. 1261 del 31 ottobre 1965 che ha istituto l’indennità spettante ai membri del Parlamento  per garantire il libero svolgimento del mandato.

Il compito di determinare l’ammontare della indennità mensile in misura tale che non superi il dodicesimo del trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di cassazione ed equiparate è attribuito agli Uffici di Presidenza delle Camere.

Come diventare parlamentare

Il nostro sistema di governo è di tipo parlamentare e per inciso è un sistema perfetto per via che ogni legge deve essere approvata da ogni camera: il Parlamento è il luogo dove vengono mediate le istanze sociali ed economiche.

La nostra Legge fondamentale, la Costituzione, stabilisce che la sovranità, articolo 1,  appartiene a tutti i cittadini, che la esercitano nelle forme e nei limiti che la Costituzione stessa indica e, con molta probabilità, una delle più importanti forme di espressione della sovranità popolare è l’elezione del Parlamento.

Il Parlamento italiano è composto dalla Camera dei deputati e dal Senato della Repubblica che hanno eguali compiti e poteri: ecco perché si parla spesso di bicameralismo perfetto e da più parti si chiede una separazione dei poteri per meglio rispondere alle istanze federali del Paese.