Le ultime novità del governo Monti sulla manovra economica

Mentre il presidente Napolitano, in occasione del congresso del PSI che si sta svolgendo a Fiuggi, richiama le forze sociali e politiche a conciliare rigore con equità stanno lentamente affiorando le proposte del governo Monti in vista della manovra che si dovrà concretizzare per gli inizi della settimana prossima.

In particolare, si starebbe valutando un innalzamento delle aliquote dell’imposta sui redditi, Irpef, di due punti per gli ultimi due scaglioni che dovrebbero passare dall’41 e 43% ai nuovi valori di 43 e 45% mentre rimane sempre alta l’attenzione sulla materia previdenziale e pensionistica tanto che il segretario confederale generale della CISL, Raffaele Bonanni, ha voluto manifestare le sue perplessità in occasione di un incontro a Milano parlando della riforma delle pensioni

Noi vogliamo una trattativa e non una semplice consultazione. Siamo stati convocati grazie alle pressioni della Cisl. Siamo per una trattativa, un confronto serrato stiamo parlando di problemi di milioni di persone, problemi delicatissimi che hanno bisogno di una giustificazione per qualsiasi soluzione si intraprenda

Le proposte del CeRP in campo pensionistico

Il ministro del lavoro, Elsa Fornero, è una persona di primo piano del CeRP e per tentare di leggere la visione previdenziale del nuovo ministro del lavoro può essere utile dare un’occhiata alle proposte del CeRP in campo pensionistico.

Il CeRP è seriamente convinto che occorre intervenire impostando il meccanismo contributivo per tutti visto che, in base alla riforma impostata nel 1995, le pensioni contributive saranno erogate solo a partire dal 2030. Per il CeRP le nuove regole previdenziali, oltre ad essere chiare e immodificabili di qui a 10-20 anni, devono seguire un sistema contributivo pro-rata e superare idee tipicamente bizantine quali le “finestre di accesso” o gli “improbabili orizzonti di lungo periodo” per l’innalzamento dei requisiti di accesso alle pensioni di vecchiaia delle donne del settore privato.

Governo Monti, interventi anche su Ici, rendite catastali e Iva

Il pacchetto che sarà predisposto dal governo Monti avrà una corsia preferenziale perché l’obiettivo resta la sua approvazione entro Natale per dare dei segnali forti e decisi al mercato e garantire il pareggio di bilancio nel 2013 insiem al rilancio dell’economia nazionale visto che ormai, da più parti, si evidenziano segnali di recessione anche se, Mario Monti, parla già apertamente di recessione.

Mario Monti ha ricordato alle forze sociali, che tra l’altro si sono lamentati di non essere stati convocati per un confronto, che la manovra è necessaria anche se, come ricorda il sindacato, gli interventi devono rispondere a precisi criteri di equità e coinvolgere anche i patrimoni: il sindacato non ci sta ad attribuire, come sempre, il maggior peso ai lavoratori e ai pensionati.

Governo Monti, dal sindacato critiche alla riforma sulle pensioni

Per il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni così come il segretario generale della CGIL, è arrivato il momento del confronto perché i lavoratori non possono pagare di nuovo il costo della manovra economica; in effetti, il segretario generale della Cisl commenta le indiscrezioni di stampa sulle misure allo studio del Governo in materia previdenziale all’interno di una manovra che per il prossimo anno dovrebbe valere circa 20 miliardi

Basta con queste notizie sulle pensioni. E’ arrivato il momento di un confronto trasparente e pubblico sul tema, perche’ non possiamo lasciare ai media le ipotesi e le interpretazioni su quello che accadrà in materia di previdenza, suscitando preoccupazione e sconcerto tra i lavoratori con la fuoriuscita anticipata dal mercato del lavoro

Le possibili misure del governo Monti

Settimana decisiva per il governo guidato da Mario Monti sui provvedimenti che dovrebbero dare credito all’esecutivo in sede Ecofin e realizzare il pareggio di bilancio pianificato nel 2013 e rilanciare l’economia del Paese. Le prime misure dovrebbero riguardare le pensioni, l’Ici, le rendite catastali e la patrimoniale anche se, al momento, non si conoscono nel dettaglio le scelte operate del governo.

Di certo, il governo vuole presentare le misure prima dell’incontro in sede europea per avere così più forza in sede negoziale. Esisiste, ad ogni modo, anche la possibilità che nelle misure di risanamento dei bilanci si potranno scontare la minore crescita; infatti, ignorare questa possibilità vuol dire ignorare la realtà perché se passasse questa linea l’intervento potrebbe essere alleggerito di alcuni miliardi di euro.

Governo Monti e la nuova governance europea

Lo scorso 25 novembre Olli Rehn, commissario per gli affari economici e monetari, si è presentato presso il parlamento italiano per una audizione sulle nuove proposte in materia di governance economica dell’Unione Europea.

Per via della crisi economica e finanziaria l’Unione Europea sta valutando un nuovo sistema che assicurerebbe in futuro maggiori controlli sull’indebitamento dei singoli stati membri allo scopo di garantire una più forte stabilità. Il governo guidato da Mario Monti ha tutta l’intenzione di partecipare da protagonista e non da gregario ad una partita che dovrebbe definire maggiori regole ecco perchè ha la necessità di rafforzare il Paese utilizzando anche l’arma delle riforme strutturali nel campo delle pensioni o in quello delle libere professioni.

Governo Monti, le prime misure arriveranno il 5 dicembre

Euro a due velocità? Mario Monti non ci sta e prepara la manovra, dalle pensioni allo sviluppo, per i primi giorni di dicembre perché mancare all’appuntamento può causare contraccolpi sulla struttura finanziaria ed economica del Paese. Crescita e rigore sui conti pubblici, queste sono i due grandi temi che le riforme Monti devono toccare anche per via delle forti pressioni dei partner europei per evitare danni alle loro economie interne e scongiurare altri colpi al sistema economico come la tedesca Manroland che ha mandato a casa 6500 dipendenti per via del suo fallimento e che ha concluso così la storia centenaria.

Pensioni, la posizione della Cisl sulla riforma del governo Monti

 Il segretario confederale generale della CISL, Raffaele Bonanni, è intervenuto sulla materia ribadendo la posizione della seconda centrale sindacale italiana; in effetti, per Bonanni

Se non ci saranno interventi di equità sociale, non saremo d’accordo ad ulteriori sacrifici sulle pensioni dei lavoratori dipendenti

L’osservazione arriva dopo l’intervento del ministro del lavoro Elsa Fornero sull’importante materia che ha prospettao l’accelerazione delle riforme già in calendario del precedente governo guidato da Berlusconi. Infatti, Elsa Fornero ha ribadito le sue posizioni, e dell’intero governo, sul nuovo sistema contributivo, ossia l’estensione del sistema contributivo pro-rata per tutti salvando solo l’anzianità pregressa.

Governo Monti, dall’Unione Europea solo parole

Fiducia piena al Governo Monti ma senza nessuna apertura; in effetti, seppur la Francia e la Germania ribadiscono piena fiducia nell’operato di Monti nel contempo l’economia di riferimento dell’Unione Europea, la Germania, non accetta di aprire sulla proposta avanzata dall’Italia e rimarcata dalla Francia ai titolo di stato garantiti dall’intera Unione: gli eurobond.

Il vertice di Bruxelles non ha portato a decisioni forti ma solo all’ennesimo compromesso che non porta a nessun sostanziale accordo in casa europea.

La riforma delle pensioni con il sistema contributivo

 La questione previdenziale è certamente un argomento spinoso ed è particolarmente sentito per tutti i lavoratori, ma in particolare per chi è prossimo alla pensione. Non solo, è un tema che suscita discussioni e domande finalizzate a conoscere il proprio destino contributivo; infatti, attraverso Internet, in particolare i social forum come la nostra pagina su Facebook della Gazzetta del Lavoro, i lavoratori chiedono lumi sulle nuove regole previdenziali. In realtà, non si sa molto; in effetti, come abbiamo già dato evidenza, non esiste al momento una proposta articolata del Governo sul tema delle pensioni se non indicazioni di massima dei singoli componenti del governo rilasciate in precedenza tanto che lo stesso Antonio Mastrapasqua, presidente dell’Inps, ha ricordato che le discussioni che stanno circolando in questi giorni non hanno un fondamento reale perché non è la linea e non rispondono alle indicazioni del Governo anche se rispecchiano la volontà del ministro del lavoro Elsa Fornero.

Dal Governo Monti il contributivo per tutti

Al momento non esiste ancora una proposta ufficiale ma semplici indicazioni che il ministro Fornero ha da sempre espresso. In effetti, ciò che si prospetta è un sistema contributivo per tutti secondo il meccanismo denominato pro-rata, ovvero d’ora in poi, con la graduale eliminazione delle pensioni di anzianità.

Nel dibattito è anche intervenuto il presidente del  nostro maggiore istituto previdenziale che, a proposito, ha voluto far sentire anche la sua posizione visto che in futuro dovrà anche prendere quota la centrale previdenziale italiana, o super-inps, come elemento di aggregazione del sistema previdenziale italiano così come pare si sia espresso il nostro premier Mario Monti.

Enpals, in arrivo il contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici

L’Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo, Enpals, con la circolare n. 13 del 11 novembre 2011, informa che l’articolo 18, comma 22-bis, della legge 15 luglio 2011, n. 111 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione Finanziaria (GU n. 164 del 16 luglio 2011), ha istituito, a decorrere dal 1° agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, un contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici corrisposti da Enti gestori di forme di previdenza obbligatorie, i cui importi risultino complessivamente superiori a 90.000 euro lordi annui.

La prescrizione dei ratei arretrati di pensione

 La recente manovra finanziaria ha introdotto diverse novità modificando l’articolo 47 del D.P.R. n. 639/1970; in effetti, il nuovo testo detta diverse disposizioni in fatto di prescrizione introducendo il termine dei cinque anni.

Infatti, ora con l’articolo 47 bis si prescrivono in cinque anni i ratei arretrati, ancorchè non liquidati e dovuti a seguito di una pronuncia giudiziale dichiarativa del relativo diritto, dei trattamenti pensionistici nonché delle prestazioni della gestione di cui all’articolo 24 della legge 9 marzo 1989, n. 88 o delle relative differenze dovute a seguito di riliquidazioni.

Pensioni, il contributo di perequazione

 La scorsa manovra finanziaria aveva previsto il contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici, così come prevedeva l’articolo 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 (Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 164 del 16 luglio 2011).

In questi giorni, in attuazione delle disposizioni contenute, il Casellario dei pensionati ha provveduto all’elaborazione dei dati e alla comunicazione del contributo di perequazione da applicare nei confronti dei soggetti con trattamenti pensionistici complessivi superiori a 90.000 euro lordi annui.