La pensione futura, il contributivo pro-rata

È da tempo che se ne discute ma con la nomina della professoressa di Economia Politica all’Università di Torino, Elsa Fornero, e coordinatrice del Cerp, ovvero del Centro per le ricerche sulle pensioni e le politiche del welfare, l’idea sta prendendo corpo. Già in precedenza, in una intervista al Messaggero del 25 ottobre 2011, ha espresso le sue valutazioni sull’andamento della spesa previdenziale ipotizzando il contributivo pro-rata per tutti già dal primo gennaio del 2012 insieme all’innalzamento dell’età minima a 63 anni.

Governo Monti, il Senato approva

Tanto tuonò che piovve, la citazione mi pare ovvia e con rigore, crescita ed equità la soluzione al problema italiano è il solito: pensioni e ICI sulla prima casa ma senza una patrimoniale vera o, meglio, si è prospettato di fare uno studio finalizzato alla sua introduzione in un tempo non ancora ben definito. Non solo, non si trova nemmeno traccia di tassazione seria della rendita finanziaria.

La soluzione prospettata dal nuovo governo è di per sé nuova; in effetti, in nome dell’equità, anche se i conti sono in ordine, si cerca di far digerire ai lavoratori una nuova riforma strutturale sulle pensioni al fine di distribuire, in forma più equa: una maggiore povertà per via di pensioni sempre più basse. La sensazioni di tutto questo è che si cerca di battere sulla cassa delle pensioni per ottenere maggiori risorse da dedicare allo sviluppo senza, per nulla, pensare alle rendite finanziarie.

Inps, parte il decentramento territoriale

L’Inps ha emanato il suo nuovo regolamento di attuazione del decentramento territoriale e identifica i criteri necessari a valutare l’opportunità di istituire nuove agenzie sul territorio, oltre a introdurre nuovi approcci metodologici per la determinazione dei relativi bacini di utenza.

Maggiori dettagli sul nuovo piano dell’Inps sono riportati nella circolare n. 146 dell’11 novembre 2011 che tiene conto della domanda potenziale proveniente dal territorio e della necessità di garantire prossimità di risposta ai cittadini-utenti dell’Istituto.

L’Istituto previdenziale ricorda che le Agenzie sul territorio assicurano il decentramento dei servizi dell’Inps e che i servizi assicurati dal nostro primario istituto assicurativo sociale devono tenere conto non solo dalla necessità di garantire una prossimità all’utenza ma anche di rispondere ad esigenze di economicità nella gestione.

TAR, il riscatto dei corsi universitari con limitazioni

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania ha posto alcuni limiti alla riscattabilità dei corsi universitari, in particolare dei corsi di specializzazione. In effetti, il TAR della Campania, con sentenza n. 5092 dello scorso 31 ottobre 2011, ha voluto precisare che non è riscattabile il corso di specializzazione svolto contemporaneamente alla normale attività lavorativa, anche se propedeutico all’impiego.

Legge di Stabilità, prime indiscrezioni

Prime indiscrezioni sul contenuto della legge di Stabilità che il governo ha presentato alla commissione Bilancio del Senato e che sarà discusso a partire dal 10 novembre 2011 in sede parlamentare.

In base ad alcune indiscrezioni nella legge di Stabilità manca ogni preciso riferimento alla nuova disciplina sui licenziamenti chiesta, a quanto pare, , dall’Unione Europea e, al contrario,  si confermano alcuni provvedimenti sulle pensioni quali l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2026 o ad altri provvedimenti in materia di lavoro.

In particolare, dal 2012 gli imprenditori potranno assumere giovani apprendisti con uno sgravio contributivo del 100% (per i primi 3 anni) e successivamente l’aliquota sarà del 10%. Non solo, sono anche previsti incentivi economici sono in arrivo anche per le donne ‘di qualsiasi età e prive di un impiego regolarmente retribuito.

CISL, il rigore non si concilia con il degrado della classe politica

La CISL, attraverso il documento approvato dal Consiglio Generale lo scorso 4 novembre 2011, ha espresso le sue posizioni in merito alle prossime iniziative del governo in fatto di pareggio di bilancio.

Per il Consiglio Generale la natura della crisi è aggravata dal degrado profondo della politica, senza motivazioni ideali, lontana dai cittadini, senza autorevolezza, con la mortificazione della democrazia partecipativa dove la politica può ritrovare concretezza, moralità, partecipazione e consenso.

La seconda organizzazione sindacale italiana ha pure espresso le sue posizioni critiche sul piano previdenziale visto che, in questi anni, molto è stato fatto per l’equilibrio del sistema previdenziale: dall’introduzione del sistema contributivo all’adeguamento dell’età di pensionamento alle aspettative di vita, fino alla tendenziale parificazione tra uomini e donne anche se poi apre alla possibilità di introdurre nei prossimi anni il criterio della flessibilità per l’età pensionabile.

Pensioni, dal decreto sviluppo la solita manovra

 Andremo tutti in pensione a 67 anni con pensioni sempre più ridicole senza per nulla incidere sui privilegi, ovvero non esiste un intervento serio e credibile sui trattamenti vitalizi di parlamentari e consiglieri regionali (che possono mettersi a riposo, questi ultimi, anche a 55 anni di età come ci ricordano alcuni casi non proprio esemplari).

Una solita manovra che intende fare solo cassa alle spalle dei soliti lavoratori con la scusante che ce lo chiede l’Unione Europea.

Le nuove modalità dell’Inps per le prestazioni previdenziali

L’Inps comunica alla sua utenza che saranno in vigore nuove modalità di presentazione telematica in via esclusiva delle domande di prestazioni previdenziali ed assistenziali. In effetti, con la circolare n. 131 del 10 ottobre 2011, il nostro istituto previdenziale stabilisce le modalità di presentazione telematica in via esclusiva delle domande di prestazioni previdenziali ed assistenziali.

La presentazione telematica in via esclusiva riguarda le prestazioni quali le ricostituzioni, le pensioni di anzianità e vecchiaia, gli assegni sociali, le pensioni/assegni di invalidità e inabilità (esclusi quelli di invalidità civile, cecità civile, sordità civile che sono già telematizzati) e  le pensioni ai superstiti o reversibilità. La circolare prevede un periodo transitorio, fino al 31 gennaio 2012, durante il quale sarà ancora possibile inviare le domande mediante le tradizionali modalità.

La surroga delle prestazioni pensionistiche

L’Inps, ricorrendo alla circolare n. 134 del 12 ottobre 2011, intende offrire maggiori informazioni in merito al processo produttivo delle azioni surrogatorie da attivare ai sensi dell’articolo 14 della legge 12 giugno 1984, n. 222, nei confronti dei responsabili e delle loro eventuali compagnie assicuratrici, per il recupero delle prestazioni erogate agli assicurati a titolo di assegno ordinario di invalidità e di pensione ordinaria di inabilità.

Secondo la legge in questione, l’istituto erogatore delle prestazioni è surrogato, fino alla concorrenza del loro ammontare, nei diritti dell’assicurato o dei superstiti verso i terzi responsabili e le loro compagnie di assicurazione.

A questo scopo si dovrà calcolare il valore capitale della prestazione erogata, mediante i criteri e le tariffe, costruite con le stesse basi di quelle allegate al decreto ministeriale 19 febbraio 1981, in attuazione dell’articolo 13 della legge 12 agosto 1962, n. 1338, che saranno determinati con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentito il consiglio di amministrazione dell’Istituto nazionale della previdenza sociale.

CGIL, le donne percepiscono meno di mille euro al mese

Il sindacato di categoria dei pensionati della CGIL ha posto in evidenza un dato non da sottovalutare, ovvero più di 9 milioni di pensionati donne percepiscono non più di mille euro al mese. Proprio in questi giorni si sta discutendo del problema delle pensioni in occasione dell’ottava Assemblea delle donne del sindacato pensionati della CGIL e la SPI non può non tenere conto di questo dato allarmante che pone ancora una volta in evidenza una pesante discriminazione di genere.

In effetti, i dati mettono in luce che una donna pensionata percepisce meno di mille euro contro un assegno pensionistico degli uomini è di circa 1300 euro. Non solo, i dati della federazione SPI mettono in luce un’altra discriminazione: mentre la pensione media è di circa 961 euro al mese non si deve trascurare anche che 2.480.000 donne non superano quota 358 euro, 2.800.000 arrivano ad un massimo di 721 euro e 2 milioni a 792 euro.

La maggiorazione contributiva, il caso dei militari

Il nostro ordinamento prevede che, in alcuni casi, l’effettuazione di attività lavorative particolari comporta una copertura assicurativa potenziata: il contributo previdenziale corrispondente a tali periodi, che sarebbe spettato in condizioni normali, viene moltiplicato per determinati coefficienti di maggiorazione.

Dal 1° gennaio 1998 il complesso dei periodi contributivi dovuti a maggiorazione di qualsiasi tipo per “particolari attività professionali” non può superare il limite di 5 anni, fermo rimanendo il diritto ai periodi di maggiorazione già maturati a tale data che, se di durata oltre i 5 anni, rimangono cristallizzati e non possono crescere ulteriormente (art. 59, comma 1, lettera a, della legge 449/97).

Inps, ora online le domande per le cure balneotermali

Si è concluso lo scorso 29 settembre 2011 il periodo transitorio per la consegna delle domande per le cure balneoterminali ed entra così in vigore il nuovo sistema che garantirebbe maggiore flessibilità e favorirebbe l’utenza. L’Inps  con la circolare n. 129 del 4 ottobre 2011, comunica ora che, a decorrere dal 29 settembre 2011, essendo concluso il periodo transitorio, le domande di cure balneotermali devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica, sulla base delle indicazioni già fornite nella circolare n. 37 del 22 febbraio 2011.

Il nuovo sistema di raccolta e valutazioni delle domande per le cure balneotermali entra così nel vivo e si conclude un percorso iniziato dalla circolare n. 169 del 31 dicembre 2010: l’Inps aveva fornito le disposizioni attuative della determinazione del Presidente dell’Istituto n. 75 del 30 luglio 2010 intitolata come “Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall’Inps ai cittadini”.

La circolare n. 169 prevedeva che, a decorrere dall’1 gennaio 2011, l’utilizzo graduale del canale telematico per la presentazione delle principali domande di prestazioni/servizi.

L’Inps recupera le somme indebitamente corrisposte ai lavoratori autonomi

 Il nostro maggiore istituto previdenziale del settore privato ha deciso di procedere al recupero delle somme indebitamente corrisposte a titolo di trattamenti di famiglia su pensioni dei lavoratori autonomi. In effetti, attraverso la circolare n. 124 del 29 settembre 2011, l’Inps comunica a tutti gli interessanti il nuovo procedimento adottato per recuperare le somme corrisposte a titolo di maggiorazione per trattamenti di famiglia su pensioni a carico delle Gestioni dei lavoratori autonomi, dalle informazioni riportate si scopre che il recupero deve essere effettuato sulla base delle medesime disposizioni applicabili agli indebiti  relativi agli assegni al nucleo familiare su pensioni dei lavoratori dipendenti.

Inps, le precisazioni del Ministero del lavoro sui regolamenti comunitari

L’Inps, con la circolare n. 127 dello scorso 30 settembre 2011, ha illustrato i chiarimenti forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali in relazione a due quesiti specifici formulati dall’Inps a seguito dell’entrata in vigore dei nuovi regolamenti comunitari in materia di sicurezza sociale e, in particolare, sulla totalizzazione.

La circolare in oggetto ha chiarito il cumulo dei periodi assicurativi esteri ai fini del perfezionamento del requisito contributivo richiesto affinché i lavoratori dipendenti di aziende editoriali in crisi possano beneficiare dei prepensionamenti previsti dall’articolo 37 della legge 5 agosto 1981, n. 416 e successive modifiche.

Secondo le disposizioni del Ministero, l’Istituto può continuare a totalizzare i periodi italiani ed esteri ai fini del perfezionamento del requisito contributivo richiesto affinché i lavoratori dipendenti di aziende editoriali in crisi possano beneficiare dei prepensionamenti previsti dalla legge 416/1981, articolo 37.