Manovra 2011, la nuova stretta sulle pensioni

… e ci risiamo, o meglio: non ne avevamo dubbi. Il senatore Azzollini ci ha riprovato presentando un emendamento che prevede lo slittamento delle finestre di uscita dei lavoratori con 40 anni di contributi; in effetti, chi non matura i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011 dovranno aspettare un mese in più per uscire dal lavoro, oltre alla finestra mobile dei 12 mesi per i lavoratori dipendenti. Il prolungamento per il 2013 sarà di due mesi e nel 2014 passerà ai tre mesi.

Il blocco della rivalutazione delle pensioni ci sarà per quelle più alte, da 5 a 8 volte il trattamento minimo, mentre per quelle più basse, ovvero fino a 5 volte il minimo, resterebbero in vigore le attuali norme. In effetti, in base al decreto sale dal 45 al 70% l’indice di indicizzazione delle pensioni medie con la piena indicizzazione inferiori a quella soglia e l’azzeramento per quelle superiori a cinque volte il minimo.

Pensioni 2011: tutto quello che c’è da sapere

 Dopo la manovra del 2010, o correttivo alla manovra finanziaria, che ha modificato di parecchio le diverse norme che regolavano l’accesso all’assegno pensionistico con decorrenza primo gennaio 2011, come l’introduzione della nuova finestra mobile, tanto da diventare, di fatto, come la manovra finanziaria 2011 per le pensioni, ecco un nuovo capitolo, ossia la nuova manovra finanziaria sulle pensioni che ha introdotto nuovi criteri e validi per l’anno 2011 e per quelli successivi.

Anche questo provvedimento ridefinisce alcune questioni e punta l’indice su sprechi, o presunti tali; in effetti, si interviene sul blocco totale o parziale (45%) della rivalutazione delle pensioni nel biennio 2012-2013, sull’aumento dell’età pensionabile delle donne del settore privato e sull’attesa di vita anticipando alcune decisioni in merito.

Extracomunitari e indennità di accompagnamento

La corte di Cassazione ha deciso di intervenire sull’indennità di accompagnamento stabilendo la legittimità della relativa indennità per gli extracomunitari eliminando diversi impedimenti che ne limitavano il diritto.

La sentenza vale per gli extracomunitari che soggiornano legalmente in Italia anche se non sono in possesso la carta di soggiorno o il permesso di soggiorno dell’Unione Europea: in questo modo è possibile richiedere l’indennità di accompagnamento e la pensione d’invalidità.

Inps, l’importo aggiuntivo per il 2011

 In presenza di particolari condizioni reddituali è possibile ottenere l’erogazione di un importo aggiuntivo, pari a 154,94 euro, alla pensione, anche se spetta ai titolari di pensioni il cui importo complessivo annuo non superi il   trattamento minimo (articolo 70 della legge 388/2000, ovvero Legge Finanziaria 2001).

Possono ottenere questa somma tutti i pensionati salvo quelli che fruiscono di una pensione di invalidità civile e quelle supplementari.

Per il 2011 per ottenere l’importo aggiuntivo è necessario rispettare alcuni limiti reddituali, Inps circolare n.167/2010.

Inps, chiarimenti sulle deroghe alla pensione

L’Inps, attraverso la circolare n. 90 del 24 giugno 2011, ha voluto dare alcune indicazioni in seguito al parere espresso dal Ministero del Lavoro sull’individuazione dei soggetti beneficiari della deroga dei trattamenti pensionistici prevista dalla legge 122/2010.

Ci riferiamo ai lavoratori, nel limite complessivo di 10.000 unità annui, attualmente inseriti in mobilità ordinaria, licenziati da imprese ubicate nelle Aree del Mezzogiorno, sulla base di accordi sindacali stipulati prima del 30 aprile 2010 e che, entro il periodo di fruizione della mobilità ordinaria, perfezionino i requisiti previsti per la generalità dei lavoratori per l’accesso al pensionamento di vecchiaia o di anzianità.

Pensioni, in arrivo la finestra di luglio

Per il mese di luglio possono meritarsi il sospirato riposo tutti i lavoratori che hanno raggiunto quota 95, in caso di lavoratori subordinati con una età minima di 59 anni, o di 96 se lavoratori autonomi con una età anagrafica di 60 anni per le donne o di 65 per gli uomini: condizione essenziale è il raggiungimento del requisito entro l’anno scorso.

Per usufruire di questa possibilità il lavoratore dipendente deve rassegnare le sue dimissioni e inoltrare all’ente la relativa domanda entro il primo semestre 2011, mentre non è necessario per il lavoratore autonomo cessare la sua attività.

La quattordicesima per l’anno 2011

 La quattordicesima è una somma aggiuntiva che viene corrisposta una volta l’anno, ovvero con il rateo pensionistico di luglio.

Questa somma aggiuntiva è stata definita nel 2007 in seguito alle rivendicazioni avanzate dalle Organizzazioni sindacali dei pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil per cercare di recuperare il potere d’acquisto delle pensioni visto che anche la perequazione automatica non riesce a recuperare.

Per poter chiedere questa somma aggiuntiva è necessario possedere un reddito personale non eccedente il limite di una volta e mezza il trattamento minimo annuo dell’Inps (non superiore, per il 2011, a 9.114,89 euro annui con l’esclusione dei redditi derivanti da assegni per nucleo familiare/assegni familiari e da indennità di accompagnamento; il reddito da casa di abitazione; il TFR e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata) ed è attribuita d’ufficio al compimento dell’età di 64anni, uomini e donne, salva verifica delle condizioni reddituali, attuata con procedura RED.

Ricongiunzione e totalizzazione a confronto

 La ricongiunzione e la totalizzazione permettono all’assicurato che risulta in possesso di più periodi assicurativi di unificarli allo scopo di ottenere una pensione unica. In sostanza questi due istituti permettono di ottenere la stessa cosa ma con una differenza non di poco conto.

In effetti, la ricongiunzione è utilizzata per fare confluire in modo oneroso i periodi assicurativi da una gestione all’altra che sarà quella che erogherà la pensione, mentre la totalizzazione invece consente, a titolo gratuito, di unificare i diversi periodi e l’erogazione di una pensione che rappresenta la somma dei trattamenti di competenza di ogni ente previdenziale di riferimento.

Pensionamento dipendenti pubblici per l’anno 2011

Le ultime manovre economiche hanno inciso in maniera sostanziale sul trattamento previdenziale dei dipendenti della pubblica amministrazione tanto da ipotizzare una disparità tra le lavoratrici del pubblico impiego rispetto a quello del segmento privato.

Parliamo di lavoratori che hanno visto anche la loro liquidazione, ossia il loro trattamento di fine servizio (TFS) o trattamento di fine rapporto di lavoro (TFR),  diluita negli anni per importi superiori agli 90,000 euro.

Non solo, il Legislatore è intervenuto in modo pesante sul trasferimento dei contributi Inpdap verso l’Inps rendendo questa operazione onerosa allo scopo di impedire di usufruire della pensione Inps riservata alle lavoratrici iscritte al maggiore istituto previdenziale del settore privato.

Inps, la pensione minima 2011

 La pensione Inps relativa al trattamento minimo è stata fissata per il corrente anno, con decorrenza 1° gennaio,  a euro 467,43 euro per i lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi che danno un importo previsionale nella  misura dell’1.4% di 6.076,59 euro annui.

Lo Stato, allo scopo di rispondere a particolari esigenze di tipo assistenziale e permettere di condurre un minimo tenore di vita, interviene fissando dei criteri che assicurano almeno il raggiungimento del trattamento minimo, quello che si chiama come integrazione al trattamento minimo, così come stabilito annualmente con apposito decreto.

Le pensioni e la nuova manovra economica

Ci risiamo, per l’ennesima volta si cerca di intervenire sulle pensioni per tentare di arginare la spesa pubblica e il sindacato, anche se con differenti posizioni, ha aspramente criticato il solito approccio.

In effetti, per la Cisl di Raffaele Bonanni occorre prima intervenire sui costi della politica per approntare misure credibili di risanamento. In effetti, per il segretario della Cisl

C’è già stata una stretta sulle pensioni e c’è invece da stringere sui costi della politica, dell’amministrazione e su tanti altri costi prima di arrivare a questo. Lo diciamo chiaro al ministro Tremonti vorremo vedere chiaro e tondo se la classe dirigente è capace di autoriformarsi prima di chiamare gli altri alla riforma

Le diverse pensioni per il lavoratore dipendente

L’Inpstra non molto, spera di sostituire la pensione di anzianità con quella di vecchiaia applicando il coefficiente di conversione previsto per il sistema contributivo: un sistema del tutto favorevole all’istituto previdenziale che in questo modo riuscirà ad eroga una pensione inferiore alle singole aspettative.

In effetti, al posto delle pensioni di anzianità e di vecchiaia, il nuovo regime contributivo, istituito con la legge 335/95, prevede un solo tipo di pensione per tutti i lavoratori autonomi e dipendenti, del settore privato e del settore pubblico, ovvero la pensione di vecchiaia con regime contributivo.

Pensioni e lavoro, il consuntivo del primo semestre 2011

L’estate è arrivata e di certo la grande maggioranza di noi sta pensando alle vacanze anche se, l’altra grossa fetta dei lavoratori o chi è in cerca di prima occupazione, pensa con preoccupazione i prossimi mesi.

Questo primo semestre ha visto diverse novità sia sul fronte del lavoro sia su quello pensionistico. Infatti, le novità sono state tante: in primo luogo, dal 1 gennaio 2011 è in vigore il nuovo criterio utilizzato per la decorrenza della pensione, ovvero con l’introduzione della finestra mobile il lavoratore subordinato dovrà aspettare altri 12 mesi per usufruire della sua pensione, mentre un lavoratore autonomo ne deve aspettare almeno 18.

Per il mese di luglio, poi, è in arrivo la finestra con quota 95 per i subordinati o 96 per gli automi con i requisiti maturati al 31 dicembre 2010.