Covip, più trasparenza nelle comunicazioni per i fondi complementari

La Covip si occupa di diverse funzioni che il nostro quadro di riferimento della previdenza integrativa le ha attribuito nel corso degli anni. In sostanza, la Covip è, essenzialmente,  un organismo che deve assicurare e garantire la trasparenza e la correttezza nella gestione e nell’amministrazione dei fondi pensione.

A questo riguardo autorizza, ad esempio, i fondi pensione ad esercitare la propria attività e approva i loro statuti e regolamenti, oltre a tenere l’albo dei fondi autorizzati ad esercitare l’attività di previdenza complementare.

Non solo, la Covip assicura anche il rispetto dei principi di trasparenza nei rapporti tra i fondi pensione ed i propri aderenti e a questo proposito ha deciso di cambiare passo.

Le pensione, un difficile traguardo

Il 2011 segna un passo importante: ci lasciamo sempre di più alle spalle il vecchio sistema eliminando altri vantaggi che avevamo acquisito.

In effetti, siamo passati da un sistema a ripartizione di tipo retributivo a uno meno vantaggioso di tipo contributivo. Non solo, è anche cambiato radicalmente il sistema  della totalizzazione e costa più caro trasferire i contributi all’Inps.

Dal 1 gennaio del 2011 percepiremo l’assegno di pensione con un ritardo di almeno 12 mesi, il lavoratore autonomo dovrà aspettare almeno 18 mesi. Non è finita, perché ci aspettano nuove scadenze.

La nuova pensione di vecchiaia dal 2011

Il correttivo alla manovra finanziaria del 2010 ha modificato la precedente normativa sulle cosiddette finestre di uscita, in modo particolare per la pensione di vecchiaia.

In effetti, la  nuova norma ha voluto modificare sostanzialmente le quattro finestre fino ad allora in vigore che erano state introdotte per il segmento AGO, ovvero sull’Assicurazione Generale Obbligatoria, dalla riforma Prodi, legge 247/2007.

Ricordiamo che le quattro finestre sono entrate a regime dal 1 gennaio del 2008 con cadenza 1° gennaio, 1° aprile, 1° luglio e 1° ottobre.

Dal primo gennaio 2011, però, si cambia radicalmente. Da quella data tutti lavoratori dipendenti, settore privato e pubblico, potranno acquisire il diritto ad essere collocati a riposo, assicurazione ordinaria, al compimento dell’età di 65 anni se uomini e 60 per le donne del settore privato.

Al posto delle quattro finestre i lavoratori potranno andare in pensione 12 mesi dopo aver maturato i requisiti.

Invalidi dal 75% al 99%, benefici e agevolazioni

Un soggetto disabile con un grado di invalidità compreso tra 75% e 99% ha diritto a diversi benefici e agevolazioni.

In effetti, nel nostro ordinamento un invalido civile ha diritto di un assegno di invalidità pari a euro 256,67 se è in grado di dimostrare di non avere un reddito superiore e a 4.408,95 euro.

La persona disabile ha inoltre diritto di essere inserito negli elenchi del collocamento mirato se non ha ancora raggiunto l’età pensionabile. L’iscrizione è però concessa solo se esistono le cosiddette capacità residue lavorative.

Il disabile dispone anche l’esenzione dal pagamento del ticket sui farmaci, esclusa però la quota fissa, e sulle prestazioni specialistiche, ovvero visite specialistiche ed esami diagnostici, con la relativa fornitura gratuita di ausili e protesi da parte del servizio sanitario nazionale inerenti alle patologie indicate nel verbale.

Spagna, in pensione a 67 anni

Il governo socialista di Jose Luis Zapatero ha varato forse la più importante riforma sul sistema previdenziale spagnolo che innalza l’età della pensione dagli attuali 65 anni ai futuri 67.

L’annuncio arriva da Rubalcaba sulla base dell’accordo raggiunto con i sindacati, anche se occorre aspettare il voto del Parlamento.

Il governo di Zapatero è relativamente tranquillo; in effetti, il Psoe dispone di una maggioranza sicura che vede la partecipazione dei nazionalisti baschi, catalani e delle Canarie, e potrebbe contare almeno sull’astensione anche del Partido Popular, il cui leader Mariano Rajoy si è detto pronto al dialogo.

Il nuovo sistema prevede lo spostamento progressivo, 65 a 67 anni, dell’età del pensionamento al 2027, e da 15 a 25 anni il periodo per il calcolo della pensione.

Lavori usuranti, pronto lo schema del decreto

Con un certo anticipo il Consiglio dei ministri ha deciso di sottoporre alle parti sociali uno schema di decreto legislativo che regola l’accesso al pensionamento anticipato.

Risultano interessati i lavoratori con mansioni particolarmente faticose o usuranti.

Nel testo sono individuati come usuranti, fra gli altri, i lavori in gallerie, cave e miniere, in cassoni ad aria compressa, in spazi sottomarini, quelli eseguiti ad alte temperature, in spazi ristretti, per asportazione dell’amianto, nonché alcuni lavori notturni o quelli delle cosiddette linee catena e le attività di conduzione di determinati veicoli di trasporto collettivo.

Il testo è ora sottoposto al vaglio delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e, per intanto, è stato anche trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni ed alle Commissioni parlamentari competenti.

Invalidi al 100%, benefici e agevolazioni

Una persona riconosciuta invalida civile al 100% ha diritto a diversi benefici e agevolazioni.

Per prima cosa ha diritto ad una pensione di inabilità pari a 256.67 euro purché non superi il limite di 15.154,24 euro di reddito personale.

Non solo, la pensione di inabilità spetta in misura intera anche se l’invalido è ricoverato in istituto pubblico che provvede al suo sostentamento (legge 33/1980).

L’invalido ha diritto ad una indennità di frequenza per i minori (256,67 euro) purché non si superino i 4.408,95 euro di reddito personale e si certifichi la frequenza scolastica o presso centri di riabilitazione.

La persona titolare di invalidità civile ha diritto all’indennità di accompagnamento (480,47 euro) attraverso una richiesta specifica all’Azienda Sanitaria di competenza e l’iscrizione negli elenchi del collocamento mirato (dai 15 anni all’età pensionabile se sussistono residue capacità lavorative).

Pensioni 2011, in arrivo le nuove quote

Dal 31 maggio del 2010 sono state modificate le regole per l’accesso all’assegno pensionistico con l’entrata in vigore del decreto n. 78 recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica convertito nella legge del 30 luglio 2010 n. 122.

È opportuno sempre ricordare che tutte le indicazioni presenti in materia di finestre di accesso non riguardano tutti coloro che hanno maturato il diritto alla pensione, di vecchiaia o di anzianità o derivante dalla totalizzazione, entro la fatidica data del 31 dicembre del 2010.

In effetti, in questo caso si continuerà ad applicarsi le precedenti norme.

La pensione di anzianità nel nostro sistema previdenziale dell’assicurazione generale obbligatoria, AGO, si consegue secondo i requisiti introdotti, a suo tempo, dalla legge n. 247/2007, la riforma Prodi.

Pensioni, gli esclusi dalle nuove regole

Il correttivo alla legge finanziaria del 2010 ha apportato importanti novità per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi per quanto riguarda il diritto a percepire la pensione di anzianità e di vecchiaia dal primo gennaio del 2011.

In particolare, da quest’anno è possibile accedere al pensionamento attraverso un’unica finestra mobile dopo 12 mesi, per i lavoratori dipendenti, dalla data di maturazione dei requisiti.

I lavoratori iscritti ad un fondo autonomo si vedranno spostare in avanti il diritto a percepire l’assegno di pensione per 18 mesi.

I lavoratori dipendenti potranno accedere alla pensione dopo un anno dalla data in cui sono maturati tutti i requisiti , ovvero tendendo conto età e contribuzione, per richiederla.

Al contrario, i lavoratori autonomi, ovvero quali artigiani o agricoltori, o gli iscritti alla gestione separata Inps e pensioni in totalizzazione avranno al sgradita sorpresa di accedere alla pensione dopo 18 mesi dalla data della maturazione dei requisiti.

Inps, in arrivo il conguaglio fiscale

Con la rata di gennaio l’Inps si appresta a fare il conguaglio sulle prestazioni pensionistiche revocando, se dovute, le detrazioni per carichi familiari per coloro che non hanno presentato l’apposita richiesta.

La pensione, ad eccezione delle prestazioni assistenziali, è soggetta a tassazione e gli istituti previdenziali hanno il compito di agire come sostituti d’imposta e trattenere ogni mese le spettanze.

In effetti, la pensione è equiparata al reddito da lavoro dipendente ed è quindi soggetta allo stesso tipo di tassazione.

A questo proposito, l’Inps o l’Inpdap, effettua sulla pensione una ritenuta alla fonte a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef).

Sono escluse dal pagamento dell’Irpef le prestazioni assistenziali erogate dall’Inps quali le pensioni sociali, gli assegni sociali e le prestazioni agli invalidi civili, ciechi e sordomuti.

Inps, nuove modalità di gestione delle rateazioni in fase amministrativa

Il maggiore istituto previdenziale attraverso la circolare n. 4 del 13 gennaio 2011, fornisce nuove disposizioni in fatto di nuove modalità di gestione delle rateazioni in fase amministrativa che trovano applicazione a decorrere dal 1° gennaio 2011.

Le nuove disposizioni emesse dall’Inps recepiscono le indicazioni a suo tempo offerte dall’articolo 30 del Decreto Legge 31 maggio 2010 n. 78, convertito con modificazioni dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122.

L’Inps ricorda che l’istituto della rateazione dei crediti concessa dall’Inps è già stata, così come ricorda la circolare n. 168/2010, disciplinata da due prcedenti circolari del 2010, la 106 e la 148.

La rateazione concessa dall’Istituto può avere ad oggetto solo crediti in fase amministrativa, ovvero i crediti per i quali l’Istituto deve ancora procedere alla formazione dell’avviso di addebito e alla contestuale consegna ad Equitalia.

Inpdap, il nuovo sistema di pagamento delle pensioni

In arrivo alcune novità da parte del secondo istituto previdenziale italiano che diventano, di fatto, del tutto operative dal mese di gennaio 2011.

L’Inpdap ha deciso di proporre alla sua utenza nuove modalità di pagamento delle pensioni.

In effetti, dallo scorso mese, il pensionato che intende modificare la modalità di riscossione della sua pensione usufruendo il tradizionale servizio postale, ha la possibilità di chiedere all’ufficio postale più vicino alla sua residenza, attraverso gli opportuni canali, di comunicare all’istituto pensionistico pubblico l’eventuale variazione.

Dal primo gennaio diventa perciò effettivo il nuovo servizio che permette al pensionato di riscuotere la pensione con l’ufficio postale con differenti modalità, ovvero riscossione diretta, accredito in conto corrente postale e accredito sul libretto di risparmio postale.

Inps, nuovi assegni familiari per lavoratori autonomi per il 2011

L’Inps, attraverso la circolare n.1 del 10 gennaio 2011, comunica che sono stati rivalutati i limiti di reddito per gli assegni familiari per i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e piccoli coltivatori diretti e per le quote di maggiorazione di pensione per i pensionati delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi.

Le presenti disposizioni trovano applicazione nei confronti dei soggetti esclusi dalla normativa sull’assegno per il nucleo familiare, e cioè nei confronti dei coltivatori diretti, coloni,  mezzadri e dei piccoli coltivatori diretti (cui continua ad applicarsi la normativa sugli assegni familiari) e dei pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi (cui continua ad applicarsi la normativa delle quote di maggiorazione di pensione).

Inps, come calcolare la pensione

L’inps non fornisce più la possibilità di calcolare la pensione direttamente presso il sito dell’Istituto attraverso il servizio online al servizio del cittadino sfruttando il PIN a suo tempo richiesto.

Stando alle motivazioni espresse, il servizio presentava delle grosse anomalie, o meglio secondo l’Inps

il servizio è stato cancellato, poichè forniva informazioni non corrette.
Al fine di evitare inutili disguidi con l’utenza, il servizio non verrà, al momento, ripristinato.

Ora, l’Inps propone un nuovo servizio chiamato Calcolo della Retribuzione Media Pensionabile.