Grosse novità in arrivo per i lavoratori precari, ed in particolare per coloro che hanno perso il posto di lavoro con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Nell’iter di approvazione della Legge Finanziaria 2010, infatti, c’è in discussione un sostanzioso pacchetto di proposte a sostegno del reddito, ed in particolare a favore di chi è disoccupato, tra cui quella che prevede l’erogazione di un assegno una tantum di sostegno al reddito, a favore del co.co.pro licenziato o con contratto scaduto e non rinnovato, pari a ben 4.000 euro, ovverosia il doppio rispetto a quanto era stato stabilito dal Governo in precedenza. Il beneficio, in particolare, viene calcolato sul 30% del reddito conseguito dal lavoratore co.co.pro nell’anno precedente, fermo restando l’applicazione di un massimale pari ad un assegno di 4.000 euro.
precariato
Professione insegnante: nuove regole
Inutile negarlo: il Ministro Maria Stella Gelmini ha fatto e continua a fare numerose riforme. L’intento è quello di rendere la scuola ed in generale il nostro sistema scolastico il più competitivo possibile. Ci riuscirà? Noi ce lo auguriamo. Questa premessa per annunciarvi che per diventare insegnanti adesso ci sono nuove regole. Quali le principali novità? Tirocinio per svolgere la professione di insegnante da svolgere direttamente sul campo, inserimento immediato in ruolo dei giovani (questo dovrebbe significare fine del precariato), più tecnologie e maggiore uso della lingua inglese.
Generazione 1000 euro? Sì, no, macchè!
Impossibile non ricordarsi il film uscito qualche mese fa “Generazione 1000 euro” e sebbene ci siano state diverse polemiche ha evidenziato in maniera più o meno chiara quello che quotidianamente si vive nel nostro paese. Brillanti laureati assunti con contratto a tempo determinato, senza possibilità di carriera, per 1000 euro al mese. Ci sono (fortunatamente) casi in cui lo stipendio è più alto ma anche casi in cui arriva a 800 euro al mese. In questo caso diventa praticamente impossibile riuscire a pagare le bollette, l’affitto, le rate della macchina etc…. E poi arrivano persone che, probabilmente non avendo altro da fare, si inventano che noi giovani italiani saremmo “dei bamboccioni“. Ma come si può pensare di andare via di casa e mettere su famiglia con uno stipendio così basso? Già: mi piacerebbe vedere qualcuno in politica con uno stipendio del genere e vedere cosa farebbe. E il precariato intanto dilaga inesorabilmente.