La società Work in Progress ricerca – per conto di consolidata azienda cliente – un responsabile tecnico area ricerca e sviluppo con esperienza nel comparto della refrigerazione. Vediamo dunque quali sono le principali caratteristiche della mansione da ricoprire (la ricerca riveste carattere d’urgenza) e in che modo sia possibile avanzare la propria candidatura.
ricerca e sviluppo
Bonus ricerca e sviluppo
Il decreto Crescita contiene alcune importanti novità in materia di ricerca e sviluppo, due delle fondamentali aree di crescita per le organizzazioni imprenditoriali (e non solo) che desiderino poter perseguire una strada di sviluppo compatibile. Cerchiamo quindi di comprendere quali sono le ultime novità sul bonus ricerca, quali i tetti massimi annui per ogni impresa, le percentuali di credito di imposta, le spese ammissibili, i vincoli di mantenimento.
Innanzitutto, osserviamo come la stesura iniziale del bonus ricerca fosse parzialmente più generoso della versione attuale. Nella prima versione, infatti, il tetto massimo annuo per impresa è fissato a quota 600 mila euro, con una proporzione sul credito di imposta pari al 30%. Le spese ammissibili erano relative ai costi relativi al personale qualificato di nuova assunzione, ai costi del personale già in azienda, agli ammortamenti di strumenti e di attrezzature, alle ricerche contrattuali, ai brevetti e alle licenze. Non era infine previsto alcun vincolo di mantenimento del posto di lavoro.
Contributi ai ricercatori 2012
Si chiama Fondo per la crescita sostenibile e, secondo le intenzioni del governo, dovrebbe rappresentare un utile strumento per poter finanziare programmi e interventi per la competitività e il sostegno dell’apparato produttivo, sulla base di progetti di ricerca di “rilevante interesse nazionale”, tali da poter accrescere e apprezzare il patrimonio tecnologico della nazione.
Sono tre le linee di intervento determinato dal decreto sulla Crescita. La prima, come è noto, è relativa alla promozione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, anche attraverso il ricorso al consolidamento dei centri e delle strutture di ricerca e di sviluppo delle imprese. La seconda linea riguarda invece il rafforzamento della struttura produttiva (con una particolare attenzione per il Mezzogiorno), al riutilizzo degli impianti produttivi e al rilancio di aree che si trovano in situazioni di crisi, tramite la sottoscrizione di accordi di programma.