Licenziare un dipendente costa di più. Per lasciare al proprio domicilio un lavoratore, infatti, il datore dovrà oggi pagare una tassa (ticket) di importo variabile, compreso tra un minimo di 459 euro e un massimo di 1.377 euro. Ad affermarlo è la recente legge di stabilità, che se da una parte ha abbassato la misura della nuova tassa di licenziamento introdotta dalla riforma Fornero dal 50 al 41 per cento, dall’altra parte ha innalzato la base di calcolo, correlandola non tanto all’indennità Aspi spettante al lavoratore quanto al suo massimale, che nel 2013 sarà pari a 1.119 euro.
riforma Fornero
Riforma Fornero: allarme Nidil Cgil, a rischio migliaia di precari
La Nidil Cgil si schiera a difesa dei lavoratori con contratto in scadenza, che, con la riforma Fornero, a fine anno rischiano di rimanere senza lavoro. Centinaia di migliaia i precari, i lavoratori in somministrazione (ex interinali) e quelli atipici a rischio. Per loro Nidil Cgil ha promosso la Campagna “Capodanno 2013 – Non restare da solo”.
Contratti a termine: modifiche intervallo obbligatorio studi professionali
La Riforma del Lavoro ha introdotto modifiche alla durata dell’intervallo obbligatorio tra due contratti a termine consecutivi, pena l’obbligo per il datore di lavoro di stipulare il secondo contratto a tempo indeterminato. Modificato l’intervallo obbligatorio tra assunzioni a termine anche negli studi professionali.
L’apprendistato dopo la Riforma Fornero: canale preferenziale per l’accesso dei giovani al lavoro
La Riforma Fornero ha introdotto delle novità nell’ambito dell’apprendistato, mirate a valorizzarlo quale canale preferenziale per l’accesso dei giovani al mondo del lavoro. Il Testo Unico del 2011 in materia di apprendistato ha ridisegnato la disciplina promuovendo una maggiore condivisione delle parti sociali.
Riforma Fornero all’esame dei giudici
Tanto parlare per niente? Potrebbe essere questa la conclusione cui si è giunti nell’analisi della Riforma Fornero dopo la sentenza del tribunale di Bologna del 15 ottobre sul procedimento n. 2631/2012, una delle prime pronunce dopo la legge n. 92/2012 che ha introdotto la modifica sulla disciplina dei licenziamenti. Stando a quanto emerso in sede processuale, infatti, sono sufficienti le scuse del lavoratore per rendere insussistente il fatto contestato che sta all’origine del licenziamento disciplinare. Ma vediamo più nel dettaglio cosa è accaduto, e perché la riforma Fornero potrebbe essere parzialmente inutile.
Dal Tribunale di Firenze le opzioni interpretative sul cosiddetto Rito Fornero
Interessante decisione del Tribunale di Firenze in materia di lavoro; in effetti, la Sezione Lavoro del Tribunale di Firenze, con un verbale di riunione del 17 ottobre 2012, ha deciso le opzioni interpretative, in ordine al c.d. Rito Fornero, cui si atterranno tutti i giudici del lavoro del tribunale stesso.
Riforma Pensioni, novità per comparto Difesa e Sicurezza
La Riforma Pensioni ha introdotto delle modifiche anche nelle norme che regolano l’accesso alla pensione per il comparto Difesa e Sicurezza, Vigili del fuoco e Soccorso Pubblico, iscritti ai Fondi Inps, ex-Enpals ed Inpdap, in particolare i requisiti minimi.
Riforma Lavoro, nuove norme incentivi all’esodo e pensione anticipata
La Riforma del Lavoro Fornero ha modificato le norme per l’incentivo all’esodo, allo scopo di garantire l’accesso alla pensione anticipata ai lavoratori prossimi al raggiungimento dei requisiti per l’assegno previdenziale.
Esodati, un problema senza soluzione
Sembra proprio che il tema degli esodati sarà uno grosso motivo di discussione nella prossima competizione politica per via della sua difficile risoluzione.
Riforma del lavoro, nuovi limiti sull’associazione in partecipazione
La riforma del lavoro ha posto dei limiti nell’ambito dell’associazione in partecipazione: tutela, infatti, le piccole aziende fino a tre associati. Un limite oltre il quale scatta l’assunzione a tempo indeterminato, tranne che per i parenti e i contratti certificati.
Incentivi per assunzioni lavoratori, limitazioni dopo la Riforma
Con la Riforma del Lavoro Fornero sono arrivati delle limitazioni che riguardano gli incentivi per le assunzioni di lavoratori disoccupati da 24 mesi (legge n. 407/1990) e di lavoratori iscritti nelle liste di mobilità (legge n. 223/1991) con limitazioni per l’attribuzione degli incentivi stessi e dei relativi codici di autorizzazione.