La riforma del lavoro introduce una misura sperimentale anche per la madre lavoratrice, che può fruire di buoni lavoro o voucher Inps per acquistare i servizi di baby-sitting o servizi per l’infanzia.
riforma lavoro
Congedo paternità obbligatorio e facoltativo dopo la riforma del lavoro
Con la riforma del lavoro è stata introdotta una nuova norma per la tutela della paternità: il congedo di paternità obbligatorio di un giorno entro i 5 mesi dalla nascita del figlio e il congedo di paternità facoltativo di due giorni.
Il primo contratto a termine acausale, convenienza per le imprese
Il contratto a termine acasuale rappresenta un’opportunità per le imprese ma non per il lavoratore, per quanto riguarda l’assunzione a tempo determinato.
Contratti collettivi nazionali e contratti a termine senza causale
La Riforma Lavoro introduce un’altra novità: tramite i contratti collettivi nazionali è possibile l’esclusione della causale per più di 12 mesi (legge n. 92/2012).
Il primo contratto a termine acausale
Con la riforma del lavoro è possibile stipulare un primo contratto a termine acausale, cioè senza l’indicazione delle cause giustificative, fino a 12 mesi. Con la riforma del lavoro, in
Il primo contratto a termine acausale, precisazioni
La definizione apportata al contratto a termine acausale si riferisce al “primo rapporto a termine” tra lavoratore e datore di lavoro, per lo svolgimento di “qualunque tipologia di mansione”.
Contratto a termine illegittimo, no all’indennizzo aggiuntivo
La riforma del contratto a termine prevede alcune norme che riguardano la disciplina nell’ambito delle controversie di lavoro, in particolare quella sull’indennizzo aggiuntivo
Contratto a termine, le nuove scadenze per l’impugnazione
L’impugnazione del contratto a termine in via stragiudiziale è possibile entro 120 giorni, quindi il periodo di tempo entro il quale si può impugnare il contratto viene raddoppiato: dagli attuali 60 giorni a 120 giorni.
Riforma lavoro 2012, le condizioni per usufruire degli incentivi alle assunzioni
Per poter usufruire correttamene degli incentivi all’assunzione è necessario rispettare alcuni criteri. Infatti, per prima cosa è possibile ricordare che l’incentivo finalizzato all’assunzione non spetta se l’assunzione deve rispettare un obbligo preesistente stabilito o dalla contrattazione collettiva o dalle norme di riferimento. Non solo, non è nemmeno possibile richiedere l’incentivo se il soggetto da assumere, in realtà risulta utilizzato con contratto di somministrazione.
Contratti collaborazione con partita Iva, quando si applica la nuova legge sulla presunzione
La presunzione si applica dal 18 luglio 2012 ai rapporti instaurati dopo la data di entrata in vigore della riforma del lavoro (legge n. 92/28/06/2012).
Riforma del lavoro, novità sul contratto a progetto
Collaborazioni con partita Iva escluse dalla presunzione se il reddito supera 18.000 euro. Escluse anche le prestazioni degli iscritti ad ordini professionali.
Il contratto di collaborazione con partita Iva diventa contratto a progetto
Abbiamo già spiegato che il contratto di collaborazione con partita Iva può trasformarsi in un contratto di lavoro parasubordinato o in un contratto a progetto e anche in un lavoro
Il licenziamento per motivi economici
Questa è la vera novità per i lavoratori dipendenti che si vedono ora a rischio. In effetti, il licenziamento economico individuale si differenzia da quello collettivo che presuppone un altro iter procedurale.
Per avviare un licenziamento di questo tipo è necessario sollevare un giustificato motivo di tipo oggettivo, ossia l’esistenza di presupposti di tipo tecnico, organizzativo o produttivo che possano portare alla soppressione di attività lavorative in precedenza vera mission aziendale ma che al momento non ritenute più remunerative per l’azienda o, in modo, generico, da un datore di lavoro.
Riforma del lavoro 2012, interrompere il lavoro a tempo indeterminato
Con la riforma del lavoro 2012 definita dal Governo Monti si è voluto introdurre anche in uscita la flessibilità così come dispone l’articolo 2, commi da 31 a 37, della legge n. 92/2012. Le norme contenute del disposto legislativo vogliono introdurre una sorta di disincentivo a carico del datore di lavoro allo scopo di scoraggiare il ricorso a questo provvedimento estremo.