E’ assurdo che nel pubblico impiego i lavoratori possano rischiare di non percepire la tredicesima a causa dell’inefficienza delle corrispondenti Amministrazioni Pubbliche. Ad affermarlo è la Uil in accordo con un comunicato a cura della Segreteria Nazionale, e dopo che il Governo ha inserito tale misura nella nuova manovra finanziaria da 45 miliardi di euro che permetterà il raggiungimento del pareggio di bilancio con un anno di anticipo, dal 2014 al 2013. Secondo il Sindacato, infatti, in questo modo i lavoratori perderebbero il diritto al percepimento della tredicesima per colpe altrui quando invece a pagare dovrebbero essere per la corrispondente Amministrazione Pubblica solo ed esclusivamente quelli che sono i dirigenti responsabili.
sciopero generale
Dipendenti Alcoa in piazza per il lavoro e contro la crisi
Si dovrebbe tenere lunedì prossimo a Roma un nuovo incontro, probabilmente decisivo, sul futuro dei lavoratori dell’Alcoa; il colosso dell’alluminio, nonostante le aperture del Governo, che ha varato di recente un provvedimento finalizzato ad abbassare le tariffe elettriche nelle Isole per i grandi consumatori di energia, sembra infatti intenzionato a proseguire con il proprio “disimpegno” dal nostro Paese.
Sembrano in particolare appesi ad un filo i destini di due stabilimenti, quello veneziano di Fusina e quello sardo di Portovesme. E proprio per oggi, in Sardegna, la Cgil, la Cisl e la Uil, in maniera unitaria, hanno proclamato lo sciopero generale contro la crisi nella Regione; decine di migliaia di lavoratori in corteo, compresi quelli di Alcoa, scendono in piazza per chiedere lavoro e per sostenere la causa non solo dei dipendenti dello stabilimento Alcoa di Portovesme, ma anche di quelli che nella Regione, in particolar modo nel settore industriale, stanno vivendo un momento di grande e grave incertezza.
Lavoro e fisco: Cgil proclama sciopero generale
La Cgil ha proclamato per il prossimo 12 marzo 2010 uno sciopero generale. Questo dopo che circa tre settimane fa il più grande Sindacato italiano ha inviato al Governo una lettera con delle proposte finalizzate a sostenere i lavoratori dipendenti ed i pensionati attraverso l’erogazione di bonus, detrazioni Irpef ed abbattimento strutturale della pressione fiscale. Secondo quanto dichiarato dal Segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, quello proclamato non è uno sciopero preventivo, ma una vera e propria vertenza visto che a fronte di tante promesse ci sono stati altrettanti rinvii da parte del Governo. Lo sciopero della Cgil non è unitario, dato che la Uil e la Cisl non hanno fino ad ora preso una simile decisione sebbene la loro posizione rimanga critica nei confronti delle politiche adottate dal Governo. La Cgil, d’altro canto, denuncia come lo scorso anno, a carico dei redditi fissi, il prelievo fiscale sia aumentato dell’1%, ragion per cui, come sottolineato proprio da Guglielmo Epifani, se si continua a temporeggiare alla fine si restituirà ai lavoratori ciò che nel frattempo il Fisco avrà già preso.
Pubblico impiego: sciopero generale FP Cgil per rinnovo contratto
Venerdì 11 dicembre i lavoratori del pubblico impiego incroceranno le braccia e scenderanno in piazza per manifestare sul rinnovo del contratto, per il quale, in base allo sciopero generale proclamato dalla Funzione Pubblica Cgil, si chiede un adeguamento tale da garantire e preservare la capacità d’acquisto dei lavoratori. La decisione della FP Cgil di scendere in piazza, senza tra l’altro, “aspettare” la Cisl e la Uil, è anche legata alla richiesta di stabilizzazione dei lavoratori precari, per i quali viene chiesta l’inclusione nel contratto di lavoro nazionale. Al riguardo, secondo Carlo Podda, segretario generale Funzione Pubblica Cgil Nazionale, il Governo non ha dato risposte adeguate sul rinnovo del contratto del pubblico impiego, e visto che il tempo è scaduto è arrivata puntuale ed inesorabile la decisione del Sindacato di scendere in piazza.
Posto fisso: un “sogno” durato meno di 48 ore
A distanza di tre giorni dalle dichiarazioni di Giulio Tremonti, Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla preferenza per il posto fisso rispetto a quello “flessibile”, il “sogno” del lavoro stabile è già sfumato. Il Ministro Tremonti, infatti, ha raccolto in sostanza solo l’appoggio del Premier Berlusconi e dei Sindacati, mentre sia gli altri Ministri della squadra di Governo, sia, tra l’altro, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, hanno lasciato intendere come il diritto al posto fisso sia oramai un retaggio del passato. In merito è stato molto critico il giudizio di Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale ha dichiarato come da un lato fosse facile prevedere che il dibattito sui lavoratori precari si chiudesse in meno di 48 ore, e dall’altro come con quanto accaduto il Governo mostri ancora una volta la chiara volontà a non agire nel contrasto al precariato.