Tensione alla Ferrari, no allo sciopero di sabato

Di sabato non si sciopera, ecco la richiesta della direzione aziendale inviata ai rappresentanti territoriali di Fim-Cisl e Fiom-CGIL attraverso una lettera nella quale venivano diffidati dal proclamare astensioni dal lavoro durante i sabati di straordinario.

Ricordiamo che il sabato lavorativo è contemplato dal contratto nazionale e confermato dagli accordi siglati nel maggio scorso dagli stessi sindacati con l’azienda.

La Fim-Cisl ha deciso, al contrario, di usare toni concilianti.

La richiesta dell’azienda di Maranello è giusta e il contratto di riferimento nazionale non è in discussione; infatti, l’azienda deve poter contare sulla esigibilità della normativa contrattuale relativa agli straordinari esenti dalla informazione alle rsu così come prevede l’articolo 7 del contratto nazionale alla sezione IV.

CISL-CGIL: due linee divergenti, ritorna la stagione di Ladispoli

Conquiste del Lavoro, quotidiano a carattere sindacale della CISL, ha posto l’accento sull’ultimo Consiglio Generale del secondo sindacato italiano, riunito a Roma il 16 luglio 2010, che al termine della Conferenza Nazionale sulla concertazione territoriale e sulla contrattazione decentrata, ha approvato l’intervento conclusivo del segretario generale Raffaele Bonanni e ne ha assunto le Linee guida.

Le assenze per malattia durante lo sciopero

 La Corte di Cassazione con sentenza del 31 maggio 2010 n. 13256 ha stabilito che quando non è possibile stabilire una relazione tra i lavoratori scioperanti e quelli assenti per malattia non è ammissibile privare per volontà del solo datore di lavoro la relativa retribuzione degli assenti per motivi di salute.

Secondo la Corte di Cassazione i lavoratori assenti per motivi di salute non avevano comunque manifestato l’intenzione di aderire allo sciopero e per questa ragione il datore di lavoro non poteva derogare dall’obbligo a conferire la relativa retribuzione.

Il diritto di serrata

La nostra Costituzione prevede esplicitamente il diritto di sciopero, ma in nessuna parte si fa riferimento al diritto di serrata.

La serrata è uno strumento che permette al datore di lavoro di sospendere temporaneamente l’attività lavorativa con il rifiuto di ricevere e retribuire le prestazioni dei propri dipendenti.

I sindacati dei lavoratori hanno a disposizione il diritto di sciopero al fine di esercitare una pressione diretta sulla controparte per ottenere miglioramenti normativi ed economici, così, secondo le interpretazioni di taluni imprenditori, anche i sindacati dei datori di lavoro devono poter disporre di un analogo diritto.

Collegato lavoro: scontro sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori

Oggi si sciopera anche per affermare il ruolo preminente dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Infatti, con l’art. 31 del collegato lavoro il Legislatore elimina l’obbligatorietà, D.L. n. 80/1998, del tentativo di conciliazione reintroducendo la normativa in vigore fino al 1998.

Non solo, le parole dell’assessore al Lavoro, Pari Opportunità e politiche giovanili della regione Lazio, Alessandra Tibaldi, non lasciano dubbi sulla posizione dell’opposizione:

Siamo in presenza di un attacco senza precedenti al mondo del lavoro ed ai principi di civiltà giuridica del nostro ordinamento giuslavoristico.

Di fronte a questo inaudito attacco al sistema di tutele e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori mi unisco al coro di tutto coloro che stanno aderendo all’appello contro questa controriforma, che aggira subdolamente l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

Mediaset: sciopero addetti trucco e parrucco

Domani 10 gennaio e lunedì 11 gennaio per la prima volta nella sua storia ci sarà uno sciopero dei dipendenti Mediaset; nello specifico lo sciopero riguarderà 56 persone tra addetti alla sartoria, al trucco e all’acconciatura. La protesta è nata perchè l’azienda ha deciso di cederli ad un’altra azienda che sembra però non garantirà lo stesso trattamento economico.

Queste le parole dei lavoratori contenute in un comunicato

sin dalla sua nascita, il gruppo ha fatto della cura dell’immagine e della crescita delle professionalità interne la chiave del suo successo e lavorando per decenni dietro le quinte le truccatrici hanno dato un importante contributo alla crescita dell’azienda. Oggi vengono cedute, senza una parola di spiegazione, ad una società priva di qualunque qualifica ed esperienza nel settore. È una cessione immorale

I sindacati

Se fino a qualche tempo fa il lavoratore veniva visto solamente come un soggetto passivo nel mondo del lavoro e dotato solamente di diritti adesso, fortunatamente, non è più così. Il lavoratore ha infatti un ruolo attivo ed ha doveri ma anche diritti.

Proprio per difendere i diritti dei lavoratori sorsero intorno alla fine del XVIII secolo le prime forme di associazione dei lavoratori meglio conosciuti ai giorni nostri col nome di sindacati. Ricordiamo comunque sia che così come esistono sindacati che si occupano dei lavoratori ne esistono anche che si occupano degli interessi dei datori di lavoro. Rivestono un ruolo delicato e molto importante.

Il mondo politico e la grave crisi economica

Anche il mondo politico sembra essersi, finalmente, accorto della grave crisi che da mesi sta colpendo l’Italia.
Silvio Berlusconi in un servizio all’interno del Corriere afferma

Questa crisi ha dimensioni che non sono ancora del tutto definite e la guardiamo con preoccupazione. Siamo convinti che questa crisi dipenda molto anche dai nostri comportamenti, ma è una crisi globale di cui realisticamente abbiamo sempre preso atto e lo facciamo ancora. Il governo e le Regioni hanno dato buona prova nell’affrontare la crisi dando risposte concrete e immediate a quanti più direttamente sono e potranno essere colpiti dalla crisi stessa.

Forse, per la prima volta ha messo da parte il suo tradizionale ottimismo.

I presupposti per un cambiamento sembrano esserci. Ma occorrono delle decisioni drastiche, immediate per fra fronte a questo grave momento. Basta parole, vogliamo fatti!

Sciopero in Gran Bretagna contro operai italiani

Un nuovo triste capitolo che ci riguarda. Questa volta siamo in Gran Bretagna dove centinaia di operai hanno scioperato mostrando cartelli con slogan come questo “Lavoro ai britannici in Gran Bretagna”. Tutta colpa di un appalto vinto regolarmente da un’azienda italiana.

La rivolta è partita dalla Lindsey Oil di Grimsby (Lincolnshire) e ben presto si è estesa anche ad altre raffinerie. La società Irem (italiana, appunto) vincitrice dell’appalto ha portato sul posto manodopera italiana e portoghese.