Sembra dare buoni frutti la NewCo messa a punto dalla FIAT per il settore auto visto che, stando agli accordi sindacali, erogherà per la fine dell’anno 500 euro per i suoi dipendenti di Pomigliano.
Sergio Marchionne
Camusso risponde a Marchionne sul caso dei 19 lavoratori FIAT
Il segretario generale confederale della CGIL ha deciso di rispondere a Marchionne proponendo una nuova sfida a lui e al Governo. Infatti, Camusso, attraverso una lettera pubblicata sul “Corriere della Sera” ha chiesto alla FIAT di ritirare i 19 licenziamenti proposti dal management e ha invitato la stessa azienda ad avviare un nuovo confronto sul delicato tema del lavoro coinvolgendo la FIOM e ha esortato il Governo Monti a emanare un decreto dove si stabilisca finalmente il significato della rappresentanza sindacale sulla falsariga dell’accordo dello scorso 28 giugno tra Confindustria e sindacato.
Il sospetto di incostituzionalità dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori
Il Tribunale di Vercelli ha deciso di chiedere alla Corte Costituzionale il suo parere in merito all’articolo 19 delle legge 300/70, ovvero lo Statuto dei lavoratori, nella parte relativa alla lettera b).
Nuova sentenza contro Fabbrica Italia favorevole alla CGIL
Ennesima sentenza a favore della CGIL che condanna per comportamento discriminatorio lo stabilimento Fabbrica Italia Pomigliano SpA ad opera della Corte d’Appello di Roma lo scorso 9 ottobre 2012.
Per la FIAT il bilancio sarà fatto a ottobre
Infatti, nel prossimo mese di ottobre si farà il punto sulla situazione dei prodotti e sui stabilimenti italiani: ecco quanto è emerso da un nota FIAT al termine dell’incontro tra Sergio Marchionne e i sindacati sul futuro del Gruppo.
La crisi dell’economia internazionale e le difficoltà del mercato automobilistico europeo non consentono al momento di fornire indicazioni su futuri investimenti
Il nuovo contratto con l’Uaw alla Chrysler
Dopo la General Motors e la Ford anche la Chrysler ha chiuso l’accordo sul rinnovo del contratto collettivo di lavoro per i prossimi quattro anni con un accordo che soddisfa il sindacato americano e la controparte datoriale italiana, ossia la Fiat Auto.
L’amministratore delegato di Fiat Auto, Sergio Marchionne, ha visibilmente espresso la sua soddisfazione e ha riconosciuto il ruolo fondamentale svolto dal governo americano e, in modo particolare, dal sindacato di categoria che in periodo di crisi, ha deciso di dare un forte sostegno alla direzione aziendale.
Il contratto riconosce il contributo dei lavoratori alla ripresa, e li premia per l’attuale e il futuro successo di Chrysler, assicurando allo stesso tempo che l’azienda resti competitiva. Un risultato significativo considerando che solo due anni fa eravamo in bancarotta
Fiat, negli USA si firma il rinnovo contrattuale
Mentre in Italia la Fiat, ossia la più grande e importante azienda privata guidata da Sergio Marchionne, ha deciso di uscire da Confindustria negli Stati Uniti le parti sociali firmano il rinnovo contrattuale Uaw-Gm. In effetti, l’Uaw ha ratificato con una maggioranza del 65% la bozza di accordo valida per i prossimi quattro anni firmata da Bob King e dalla General Motors. L’accordo si muove nella direzione voluta da Bob King quando affermava, prima dell’accordo con i sindacati, che “il successo dell’azienda è legato a quello dei lavoratori”.
In Italia la CISL è visibilmente soddisfatta del successo dei colleghi americani anche perchè il nuovo contratto ha il merito di contribuire all’aumento dei costi fissi solo per un modesto 1% tanto che il direttore esecutivo di GM, Daniel F. Akerson
E’ un contratto che rappresenta una vittoria per entrambe le parti ed è la prova che Gm si sta realmente rinnovando
Fiat, dagli Usa il rinnovo del contratto di lavoro
È scaduto il contratto di lavoro dei lavoratori di Detroit e Marchionne sfida il sindacato per ottenere maggiori e più convenienti intese. L’amministratore delegato di casa Fiat, attraverso una lettera indirizzata al responsabile del sindacato americano, ha accusato il sindacato di non aver rispettato gli impegni assunti per il rinnovo del contratto entro i termini previsti.
In realtà, al sindacato americano non piace più la contrattazione a due livelli: giusta in caso di crisi aziendali ma non più tollerata quando l’azienda inizia a macinare utili. In un sistema di questo tipo i nuovi assunti guadagnano in alcuni la metà dei vecchi dipendenti.
Fabbrica Italia, la FIOM ottiene il pieno riconoscimento a Pomigliano
Avevamo già dato evidenza della recente sentenza del Tribunale di Torino che aveva legittimato l’accordo separato firmato allo stabilimento di Pomigliano e, allo stesso tempo, ha richiamato la Fiat di Sergio Marchionne a non tenere un comportamento antisindacale riconoscendo alla Fiom la possibilità di svolgere liberamente le attività sindacali fino alla costituzione delle Rsa interne allo stabilimento.
Landini, segretario della FIOM, ha confermato la presenza della componente metalmeccanica della CGIL dichiarandosi a fianco dei lavoratori
pronta a sostenere tutti i lavoratori di Pomigliano che vogliono difendere i loro diritti aprendo cause individuali
La nuova rappresentanza sindacale, adesso si vota
La CGIL avvia la procedura di verifica che permetterà ai lavoratori di decidere sul nuovo sistema di rappresentanza; in effetti, dopo la decisione del Direttivo Nazionale che ha approvato – con 117 voti favorevoli, 21 contrari e 1 astenuto – il dispositivo finale, proposto dalla Segreteria, sull’ipotesi di accordo del 28 giugno scorso raggiunto con Confindustria, CISL e UIL, su contratti e rappresentanza adesso è arrivato il momento di chiedere conferma ai lavoratori attraverso un referendum nei luoghi di lavoro.
È su questo testo che, a partire dalla prossima settimana e fino al 17 settembre, si pronunceranno gli iscritti dipendenti delle aziende afferenti al sistema contrattuale di Confindustria.
L’accordo sulla rappresentanza e la posizione FIAT
Alla fine la segreteria confederale della maggiore centrale sindacale italiana ha vinto: è riuscita a portare fuori dall’isolamento la CGIL e ha passato alla FIAT il cerino accesso. Non solo, con questa iniziativa intende, in sostanza, chiedere alla maggiore azienda privata italiana di uscire allo scoperto per esporre finalmente le sue reali intenzioni in relazione agli accordi precedentemente sottoscritti. Ad oggi, mancano ancora gli investimenti e dettagli precisi sulla politica industriale della casa automobilistica torinese.
Termini Imerese, a quando il lavoro?
Non si conclude la vicenda di Termini Imerese, anzi la situazione si fa sempre più complicata con una preoccupazione crescente che vede, da una parte, lavoratori e sindacato che vogliono difendere il loro posto di lavoro anche affrontando scelte difficili e riconversioni non troppo digeribili e, dall’altra, anzienda e rappresentanti dei datori di lavoro che hanno la necessità di dismettere uno stabilimento che non è più strategico per lo scacchiere Fiat: in mezzo sta il governo che deve mediare al fine di raggiungere un accordo che possa essere il più condivisibile da parte di tutti.
Fiat, trasferimento della direzione a Detroit? Marchionne risponde di no
L’amministratore delegato delle Fiat, Sergio Marchionne ha suscitato dure polemiche nel momento in cui aveva parlato di una possibile fusione con Chrysler e di un possibile trasferimento della direzione dell’azienda da Torino a Detroit.
Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ribadisce al riguardo:
all’amministratore delegato della Fiat chiediamo la garanzia di un trasparente e continuo confronto con le istituzioni e le parti sociali. Una vaga ipotesi non è una decisione.
Fiat e il caso SACE
La SACE è una società controllata dal ministero dell’Economia e ha il compito istituzionale quello di assicurare dai rischi politici e commerciali le operazioni all’estero delle aziende italiane: sono circa 200.000 le aziende che investono all’estero e che hanno chiesto i servizi della società.
Cesare Damiano, insieme con altri parlamentari del gruppo PD, ha presentato una interpellanza, n. 2-00911, ai ministri dell’economia e dello sviluppo economico chiedendo impegni precisi all’esecutivo sulla Sace.
In particolare, Cesare Damiano, primo firmatario e capogruppo PD alla commissione lavoro, ha chiesto il rispetto dello spirito della legge 14 maggio 2005 n. 80, ovvero che i benefici e le agevolazioni previsti ai sensi della legge 24 aprile 1990 n. 100, del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 143 e della legge 12 dicembre 2002 n. 273, non si applicano ai progetti delle imprese che, investendo all’estero, non prevedano il mantenimento sul territorio nazionale delle attività di ricerca, sviluppo, direzione commerciale, nonché di una parte sostanziale delle attività produttive.