È stata presentata i risultati dell’indagine “Donna P.E.R.LA. – Prevenzione e Rischi sul LAvoro”, condotta da CGIL Piemonte, CISL Piemonte, UIL Piemonte e Regione Piemonte, relativi alle condizioni di salute e sicurezza delle donne lavoratrici in alcune realtà della Regione Piemonte. L’obiettivo del lavoro comune è derivato dall’esigenza di mettere in luce le condizioni di salute e Sicurezza delle donne lavoratrici nella peculiarità della regione Piemonte.
Per prima cosa si è voluto mappare e descrivere la condizione della salute e della sicurezza delle donne impiegate in alcuni settori ad elevata occupazione femminile in Piemonte, evidenziando le differenze tra i settori nell’esposizione a fattori di rischio sul lavoro e nello stato di salute delle lavoratrici e dei lavoratori, ma soprattutto valutando le differenze di genere nell’esposizione a vari fattori di rischio e nella frequenza di patologie potenzialmente correlate al lavoro negli addetti.
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La riduzione dell’orario lavorativo in Germania, il sistema Kurzarbeit
È vero, in Germania si può licenziare, ma non è del tutto facile farlo e, una volta però che si è riusciti a farlo, si riceve un assegno di disoccupazione e se il lavoratore non ha trovato una ricollocazione in termini ragionevoli potrà riceve l’assegno sociale e un alloggio adeguato alle esigenze famigliari. La cassa integrazione in Germania non esiste, ma al contempo è presente uno strumento fondamentale per la gestione dei conflitti sociali, ovvero il Kurzarbeit ed è la misura attraverso cui lo Stato sostiene i lavoratori e le aziende che devono ridurre l’orario lavorativo per far fronte a situazioni di crisi o ristrutturazione.
Insieme al modello Kurzarbeit, o sistema della giornata lavoro abbreviata, esiste anche il lavoro interinale e l’utilizzo flessibile del monte ore, o Arbeitszeitkonten.
Il decreto Milleproroghe e le critiche della CGIL
Per la maggiore centrale sindacale italiana il testo non va bene: troppe discriminazione, un testo che non si può accettare tanto che il Governo Monti e le forze politiche si impegnino a trovare una soluzione.
La critica arriva da Vera Lamonica, Segretaria Confederale della CGIL con delega alle politiche del welfare,
Quanto si è verificato alla Camera con la votazione del decreto Milleproroghe rende evidente, come abbiamo più volte sottolineato, che la “questione pensioni” non può essere considerata conclusa. Abbiamo, infatti, considerato positivo che in Parlamento si sia riaperta la discussione peraltro su 2 punti tra i più delicati e socialmente insostenibili. Così come naturalmente giudichiamo apprezzabile ogni avanzamento che si realizza
Il ricorso dei deputati per il loro vitalizio
Secondo il giornale della Cisl, Conquiste del lavoro, diciotto deputati hanno presentato un ricorso contro la delibera dell’Ufficio di presidenza dello scorso 14 dicembre ha deciso di dare un taglio al vecchio sistema dei vitalizi della Camera. Mentre la questione del nostro sistema previdenziale è ancora aperta con la classe 1952 e che il decreto milleproroghe vuole sanare, i deputati non vogliano proprio rinunciare al loro interessante vitalizio che, prima della decisione dell’Ufficio di presidenza, veniva concesso al raggiungimento dei 50 anni, ma che ora dovranno aspettare i 60 anni di età anagrafica.
Il rinnovo del contratto dei bancari
Finalmente anche i bancari hanno il rinnovo del proprio contratto collettivo di lavoro; infatti, è stata siglata lo scorso 19 gennaio il rinnovo del CCNL del settore del credito che, tenuto conto, della particolare situazione economica, presenta alcuni spunti decisamente innovativi.
Infatti, in base agli accordi gli aumenti economici, a regime, corrispondono a 170 euro, di media, calcolati sul quarto livello della terza area professionale, ma sono esclusi sia il conguaglio per il 2008, 2009 e 2010 e l’ ”una tantum”. Gli aumenti, sempre riferibili al quarto livello della terza area, sono corrisposti in 3 rate (1° giugno 2012 – 46 euro, 1° giugno 2013 – 47 euro, 1° giugno 2014 – 77 euro).
Iniziative per il lavoro da Cgil, Cisl e Uil
Le tre centrali sindacali hanno deciso di presentare un documento unitario con le proposte da presentare al governo Monti in tema di crescita, equità sociale e fiscale e naturalmente occupazione e pensioni. In base alle indicazioni presenti si chiede di approvare l’apertura di un confronto proprio sulla base delle proposte presentate oggi alla stampa
con l’obiettivo prioritario di invertire la pericolosa tendenza recessiva in atto da alcuni mesi e di realizzare al più presto l’obiettivo di far ripartire la crescita
Dall’ABI nessun aumento ai manager
Il presidente dell’Abi, Giuseppe Mussari, ha chiesto al top management una moderazione dei loro salari tanto che il sindacato del settore bancario hanno apprezzato la sua uscita; in effetti, il massimo esponente dell’Abi ha chiesto ai top manager dell’industria del settore di non procedere ad aumenti delle loro retribuzioni complessive per il prossimo triennio e a contribuire personalmente al fondo di solidarietà per le assunzioni di giovani.
La nota diffusa dalle segreterie nazionali di Fabi, Fiba-CISL, Fisac-CGIL, Uilca, Dircredito, Sinfub e Ugl Credito prende atto di una proposta di questo tipo
un atto politico che si appella alla personale responsabilità etica di ognuno e che auspichiamo contribuisca a consegnare, definitivamente, al passato la stagione della crescita esponenziale dei differenziali retributivi tra Top Management e restante personale
Turnistica e lavoro, la mancata intesa alla Lascor
È stata bocciata la paventata intesa sull’aumento degli stipendi legati alla turnistica; in effetti, per “il Sole 24 ore” questo possibile accordo mostra l’assenza di flessibilità mentale e sindacale da parte delle maestranze tanto che i primi a rimanere perplessi dall’esito referendario è lo stesso sindacato.
Da una parte, come pone in evidenza l’autorevole quotidiano economico, mentre ci si lamenta di una disoccupazione giovanile che supera ormai quota 30% e con una cassa integrazione che solo nel 2011 ha sfiorato il miliardo di ore, dall’altra, alla Lascor si ha una produzione che registra una crescita non per nulla trascurabile con un investimento di circa 7 miliardi di euro con la volontà di assumere visto che solo nel 2011 ha assunto 150 lavoratori.
La tutela dei lavoratori dall’articolo 18, i dati reali diffusi dalla CGIA
Il segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, è intervenuto in merito alla discussione che si sta svolgendo sull’articolo 18 e sulle sue tutele reali. In effetti, per Bortulussi
Anche per noi è stata una vera e propria sorpresa: se si analizza solo la platea dei lavoratori dipendenti presente nel nostro Paese, oltre il 65% degli occupati lavora nelle aziende con più di 15 dipendenti. Da ciò si evince che la maggioranza dei lavoratori dipendenti è tutelata dall’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori
In arrivo il nuovo contratto Fiat
È stata siglata nei giorni scorsi la nuova intesa siglata tra la Fiat ed i sindacati Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Il nuovo contratto si applica a tutti i lavoratori del gruppo Fiat, ovvero circa 86mila dipendenti, dall’inizio del prossimo anno.
Il nuovo contratto tocca diversi punti, dalle questioni economiche fino ad arrivare a quelle tipicamente normative. Si prevede, ad esempio, l’introduzione di un premio di risultato di 600 euro, di uno scatto ulteriore di anzianità per tutti gli addetti, un aumento reale della paga base, l’incremento retributivo sullo straordinario, la riconferma dei due livelli di contrattazione e un nuovo inquadramento professionale.
Non solo, il nuovo accordo interviene anche sulla disciplina delle rappresentanze aziendali con la conferma del sistema delle Rsa attraverso il voto proporzionale ed il metodo elettivo insieme ad una nuova formulazione della disciplina delle malattie allo scopo di aumentare il controllo e inserire nuove utili a dissuadere i malati e contrastare l’assenteismo.
Il distacco dei lavoratori in cassa integrazione
Il meccanismo del distacco dei lavoratori presso altre aziende può essere utilizzato anche per i lavoratori in cassa integrazione ordinaria e straordinaria: ecco quanto precisa la circolare 28/2005 del Ministero del lavoro.
In effetti, è possibile ricorrere al distacco di personale proprio per limitare il ricorso alla CIG/CIGS al fine di soddisfare l’interesse del distaccante di mantenere inalterato il proprio capitale umano altrimenti posto a rischio dalla sospensione dell’attività lavorativa, anche se occorre inquadrare il tutto nell’ambito del necessario accordo sindacale.
Governo Monti, sull’Imu ci guadagnano i ricchi
La riforma della tassazione sugli immobili del governo Monti doveva essere retta secondo i principi dell’equità ma, secondo uno studio della CGIA di Mestre, il passaggio dall’Ici all’Imu al crescere del livello di reddito dei proprietari di seconda casa, il divario tra il futuro sistema di tassazione e quello attuale tenderà a diminuire: per i proprietari con redditi oltre i 100.000 euro, l’Imu diventerà più vantaggiosa dell’Ici.
Manovra Monti, dal sindacato proposte correttive
I sindacati non ci stanno e bollano la manovra finanziaria del governo Monti come iniqua e che mira solamente a fare cassa sulle pensioni e che si propone a presentare il conto ai soliti noti, ossia lavoratori, pensionati e ceti medi.
In realtà, le tre organizzazioni sindacali sono ancora più dure e precise: la manovra punta al blocco delle rivalutazioni delle pensioni, su un aumento considerevole della tassazione sulla prima casa, la solita presenza dell’addizionale regionale Irpef, dell’Iva e delle accise sui carburanti.
Governo Monti, interventi anche su Ici, rendite catastali e Iva
Il pacchetto che sarà predisposto dal governo Monti avrà una corsia preferenziale perché l’obiettivo resta la sua approvazione entro Natale per dare dei segnali forti e decisi al mercato e garantire il pareggio di bilancio nel 2013 insiem al rilancio dell’economia nazionale visto che ormai, da più parti, si evidenziano segnali di recessione anche se, Mario Monti, parla già apertamente di recessione.
Mario Monti ha ricordato alle forze sociali, che tra l’altro si sono lamentati di non essere stati convocati per un confronto, che la manovra è necessaria anche se, come ricorda il sindacato, gli interventi devono rispondere a precisi criteri di equità e coinvolgere anche i patrimoni: il sindacato non ci sta ad attribuire, come sempre, il maggior peso ai lavoratori e ai pensionati.