Credito, in arrivo accordo per il fondo di solidarietà

Interessante accordo finalizzato a definire una serie di strumenti utili per assicurare forme di sostegno al reddito a favore dei lavoratori dipendenti del settore bancario.

L’Associazione bancaria Italiana e la Dircredito-FD, la Fabi, la Fiba-Cisl, la Fisac-Cgil, la Sinfub la Ugl Credito e la UilCa, hanno sottoscritto, in data 8 luglio 2011, un Accordo Quadro sul fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionali, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito.

Secondo l’accordo stipulato il Fondo assume la denominazione di Fondo di solidarietà per la riconversione e riqualificazione professionale, per il sostegno dell’occupazione e del reddito del personale del credito. Le parti firmatarie si impegnano anche a valorizzare la possibilità che il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà avvenga, ove ne sussistono i presupposti, sulla base di un accordo tra le parti aziendali o di gruppo stipulato nell’ambito delle procedure contrattuali che riguardano i processi che determinano tensioni occupazionali.

Ministero del lavoro e la delega nella conciliazione monocratica

A seguito della richiesta di alcuni chiarimenti da parte della Direzione Provinciale del Lavoro di Trieste, la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha emanato la lettera circolare prot. 25/II/0012086 del 11 luglio 2011, con la quale chiarisce le modalità di delega per la partecipazione alla conciliazione monocratica.

Ricordiamo che, in base al dettato dell’articolo 11 del decreto legislativo n. 124/2004, è prevista l’intervento ispettivo alla direzione provinciale del lavoro dalle quali emergano elementi per una soluzione conciliativa della controversia, la Direzione provinciale del lavoro territorialmente competente può, mediante un proprio funzionario, anche con qualifica ispettiva, avviare il tentativo di conciliazione sulle questioni segnalate.

Fiat, sciopero per il 15 luglio per l’Ergo-Uas

Per il prossimo 15 luglio il sindacato, Fim e Uilm, hanno deciso di dichiarare una quattro ore di sciopero in tutto il Gruppo Fiat con diverse articolazioni territoriali a seconda dello stabilimento coinvolto. Secondo il sindacato la decisione è maturata per via di alcuni rilievi mossi dai lavoratori in merito ad una applicazione errata del premio di risultato ma anche sul sistema Ergo – Uas non applicato in modo serio e corretto.

In realtà, luglio è un mese denso di aspettative e confronti anche per via del prossimo incontro del 18 luglio per definire il nuovo contratto sull’auto. Ricordiamo che in tale data le parti sociali, Fdermeccanica e sindacato (Fim, Uil, Fismic e Ugl) si confronteranno per definire una specifica disciplina specifica per il settore dell’auto nell’ambito del contratto nazionale dei metalmeccanici.

Il diritto di sciopero nell’Unione Europea

 Interessante analisi comparativa del diritto di sciopero esistente nei vari Paesi dell’Unione Europea predisposta dalla UIL: lo studio ha posto in evidenza che nella maggior parte dei Paesi europei il diritto di scioperare è garantito dalla legge Fondamentale con alcune prestigiose eccezioni. In effetti, malgrado la loro lunga tradizione democratica e sociale, in Austria, Belgio, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Irlanda e Regno Unito la Costituzione non garantisce questo diritto, mentre in Paesi quali la Germania, Finlandia il diritto promana dalla libertà di associazione.

Lo sciopero è un diritto garantito ma che si ritrova in una sfera giuridica perché, per via di una specifica legislazione in materia, in molti paesi ha trovato posto nelle giurisprudenza.

Il dirigente e le tutele reali in fatto di licenziamento

 La Corte di Cassazione, attraverso la sentenza n. 14713 del 5 luglio 2011, ha voluto chiarire il ruolo e la funzione dei dirigenti da quelli considerati pseudo-dirigenti.

In effetti, la Cassazione ha ribadito che le diverse garanzie procedurali previste dalla art. 7 della legge n. 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori), non sono applicabili al rapporto di lavoro dei dirigenti propriamente detti, ossia al lavoratore che si colloca al vertice della organizzazione aziendale che svolge le funzioni tali da improntare la vita dell’azienda, con scelte di respiro globale, in rapporto di collaborazione fiduciaria con il datore di lavoro.

Sindacato, in arrivo la nuova federazione internazionale

In una società globalizzata come la nostra diventa necessario approntare nuove strategie sindacali al fine di garantire il rispetto delle regole sociali e sindacali in ogni luogo e in ogni ambito di lavoro.

In effetti, allo scopo di offrire una risposta seria l’esecutivo Imf, Fism, e Icem con Itglwf hanno gettato le basi per costituire una nuova federazione sindacale internazionale dei lavoratori dell’industria ed avviato un processo di armonizzazione che si concluderà il prossimo 20 giugno del 2012 a Copenaghen con la celebrazione del primo congresso della Federazione Internazionale dei lavoratori metalmeccanici.

La quattordicesima per l’anno 2011

 La quattordicesima è una somma aggiuntiva che viene corrisposta una volta l’anno, ovvero con il rateo pensionistico di luglio.

Questa somma aggiuntiva è stata definita nel 2007 in seguito alle rivendicazioni avanzate dalle Organizzazioni sindacali dei pensionati della Cgil, della Cisl e della Uil per cercare di recuperare il potere d’acquisto delle pensioni visto che anche la perequazione automatica non riesce a recuperare.

Per poter chiedere questa somma aggiuntiva è necessario possedere un reddito personale non eccedente il limite di una volta e mezza il trattamento minimo annuo dell’Inps (non superiore, per il 2011, a 9.114,89 euro annui con l’esclusione dei redditi derivanti da assegni per nucleo familiare/assegni familiari e da indennità di accompagnamento; il reddito da casa di abitazione; il TFR e le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata) ed è attribuita d’ufficio al compimento dell’età di 64anni, uomini e donne, salva verifica delle condizioni reddituali, attuata con procedura RED.

Sindacato, raggiunto l’accordo sulla rappresentanza

Finalmente si è conclusa un capitolo buio sulle relazioni sindacali con nuove regole allo scopo di definire la rappresentatività delle compagini sindacali; in effetti, nei giorni scorsi le maggiori organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil) con Confindustria hanno siglato un’intesa unitaria su rappresentanza ed esigibilità degli accordi.

La CGIL di Susanna Camusso ha deciso così di firmare e di uscire dall’angolo tirando una riga sugli accordi separati degli ultimi due anni, anche se la maggiore federazione di categoria non è per nulla d’accordo sulla pace ritrovata.

Le pensioni e la nuova manovra economica

Ci risiamo, per l’ennesima volta si cerca di intervenire sulle pensioni per tentare di arginare la spesa pubblica e il sindacato, anche se con differenti posizioni, ha aspramente criticato il solito approccio.

In effetti, per la Cisl di Raffaele Bonanni occorre prima intervenire sui costi della politica per approntare misure credibili di risanamento. In effetti, per il segretario della Cisl

C’è già stata una stretta sulle pensioni e c’è invece da stringere sui costi della politica, dell’amministrazione e su tanti altri costi prima di arrivare a questo. Lo diciamo chiaro al ministro Tremonti vorremo vedere chiaro e tondo se la classe dirigente è capace di autoriformarsi prima di chiamare gli altri alla riforma

Riforma dell’apprendistato, prima intesa tra le parti

Il sindacato sembra fiducioso di chiudere sull’apprendistato in tempi brevi; in effetti, in questi giorni è stato raggiunta un’intesa tra il governo e le parti sociali insieme alla Regioni con l’abile regia del Ministero del Lavoro.

Il Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, spera si possa raggiungere un accordo su un testo definitivo prima della pausa estiva con, almeno secondo le dichiarazioni di Giorgio Santini, il pieno sostegno della Cisl.

Unione Europea e Ministero del Lavoro, investire nell’istruzione e attenzione all’apprendistato

Non c’è vero progresso sociale senza una politica dell’istruzione e per sancire questo principio il Parlamento dell’Unione Europea ha deciso di intervenire in modo diretto sul bilancio dell’Unione approvando una proposta di aumento delle risorse per la finanziaria UE 2012 pari a circa il 5% rispetto al bilancio dell’anno precedente.

Formazione e lavoro: due temi che non possono non andare di pari passo tanto che il governo italiano ha deciso di mettere a punto la riforma dell’apprendistato definendo alcuni principi di base, mentre per l’Unione Europea è necessario confermare la volontà di investire a sostegno dell’istruzione, dell’inclusione sociale, della riduzione della povertà e per lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza tanto che alcuni parlamentari hanno chiesto precisi impegni di bilancio al Consiglio raccomandandolo di non fare del bilancio senza reali esigenze: un bilancio che si assesta su una cifra di 147 miliardi di euro per gli stanziamenti di impegno e di 132 miliardi per i pagamenti.

Finlandia, salario minimo a 1800 euro

Si è concluso il congresso del SAK, uno dei maggiori sindacati finlandesi con un milioni di iscritti di cui il 48% donne, e tra le risoluzioni finali spicca la richiesta di portare a 1800 euro mensili il salario minimo garantito per i lavoratori finlandesi.

Il SAK è una confederazione composta da 21 federazioni di categoria e 110 strutture locali con una forte presenza nell’industria e nei servizi privati e, la pari delle altre due centrali sindacali finlandesi, si preoccupa di tutelare le garanzie sociali ed economiche dei lavoratori attraverso accordi diretti con le compagini sociali e con il governo.

Lavoratore dipendente e le plusvalenze da stock options

In tema di produttività e di partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa questa sentenza è di certo singolare e interessante.

In effetti, la corte di Cassazione, attraverso la sentenza n. 11214/2011, ha deciso che le plusvalenze derivanti dall’esercizio di un diritto di opzione su azioni concesso ad un dipendente costituiscono una componente del reddito da lavoro dipendente.

È una decisione importante perché questo implica una diversa tassazione: ovvero al posto dell’aliquota fissa sulle rendite finanziarie stabilita al 12.5% deve essere utilizzata la normale aliquota prevista per i redditi da lavoro, ossia l’aliquota progressiva in relazione allo scaglione di reddito.

New Deal o Piano Marshall? Diverse proposte per uscire dalla crisi

 Per Bernadette Sègol, segretario generale della Confederazione europea dei sindacati, serve un New Deal europeo e per Philippe Aghion è necessario rilanciare il continente europeo con un Piano Marshall: due ricette che condividono lo stesso desiderio di crescita economica e sociale.

In effetti, in una recente intervista pubblicata sul quotidiano “Il Sole 24 ore” l’economista  e professore presso l’Harvard University, Philippe Aghion, ripropone un grande piano di investimenti in grado di offrire opportunità ai Paesi europei.

Per Philippe Aghion il debito è una seria minaccia alla stabilità anche se poi occorre anche fare i conti con una crescita che fa fatica a concretizzarsi. Per approntare un piano di questo tipo occorre la collaborazione dei grandi Paesi europei, in primis la Germania: una possibilità però ritenuta abbastanza remota.