Termini Imerese, al via il nuovo polo industriale

In arrivo un nuovo polo industriale di tipo multi-produttivo con il plauso delle organizzazioni sindacali, ad eccezione della CGIL che ha espresso riserva sull’argomento. Nasce così una nuova realtà economica che prevede una graduale riconversione e trasformazione di un’area che ha lavorato da sempre con la Fiat.

In effetti, la Fiat abbandonerà il suo sito produttivo per la fine dell’anno e farà posto ad un centro diversificato: dalla produzione ai servizi arrivando a coinvolgere cinema, attrezzature sanitarie e serre fotovoltaiche.

Le Istituzioni hanno espresso un parere sostanzialmente positivo; infatti, secondo il  ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani

Da una situazione di crisi ne abbiamo ricavato una straordinaria case history italiana di ristrutturazione aziendale, industriale, che dà anche alla Sicilia la possibilità di raddoppiare l’occupazione

Ministero del lavoro e il potere del personale ispettivo

Il Ministero del lavoro, attraverso la Direzione Generale per l’Attività Ispettiva, ha diffuso un interessante interpello che intende chiarire, in caso di inottemperanza al decreto del giudice, i poteri del personali ispettivo.

L’interpello, n. 5/2011, nasce da una richiesta del Sindacato Nazionale Assotrasporti che intendeva conoscere il parere della Direzione in ordine ai poteri del personale ispettivo in caso di inottemperanza al decreto del giudice con cui viene ordinato al datore di lavoro di cessare la condotta antisindacale, nelle more del giudizio ex art. 650 c.p., con cui si punisce la inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità.

La Direzione del ministero, nella risposta all’interpello, intende fare riferimento alle ipotesi in cui il personale ispettivo venga a conoscenza dell’inottemperanza da parte del datore di lavoro del decreto dell’Autorità giudiziaria, prima che venga definito il procedimento penale ex art. 650 c.p. con cui il giudice potrebbe irrogare, al medesimo datore inadempiente, la sanzione dell’arresto o dell’ammenda.

Occupazione Sardegna: parte il Piano per il lavoro

 Nell’ambito del patto per lo sviluppo siglato nel giugno del 2010, nella Regione Sardegna l’Amministrazione, in piena intesa con i Sindacati, punta per l’anno in corso ad attuare un Piano per il lavoro finalizzato non solo a creare occupazione, rispondendo quindi ai bisogni occupazionali legati agli effetti negativi della crisi, ma anche a salvaguardare l’occupazione consolidata. Al riguardo la Regione Sardegna ha annunciato l’avvio di tavoli tematici ad hoc nell’ambito delle azioni di intervento già definite a seguito del varo e dell’approvazione della “Finanziaria“. A valere sul quadriennio che va dal 2011 al 2015, ci sono a disposizione risorse per complessivi 200 milioni di euro provenienti sia da stanziamenti regionali, sia dal Fondo sociale europeo.

Pubblica Amministrazione, nuovo accordo sulla produttività

Cisl e Uil hanno deciso di firmare l’Intesa per la regolazione del regime transitorio conseguente al blocco del rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro nel pubblico impiego presentata dal governo.

La CGIL si è defilata e ha criticato il governo e le altre organizzazioni sindacali firmatarie; infatti, per il segretario generale delle CGIL, Susanna Camusso, l’accordo

è una presa in giro per i lavoratori, poiché non affronta le questioni: precarietà e rinnovo RSU

Per il capo della segreteria CGIL occorre discutere prima di altre questioni, ovvero è necessario definire un tavolo di confronto sul problema dei precari e sul rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie.

In arrivo le Linee Guida ISO 26000 sulla responsabilità sociale

Lo scorso novembre l’ISO, International Standards Organization, ha pubblicato le Linee Guida Iso 26000 sulla responsabilità sociale ed è ora disponibile presso l’Uni, l’ente normativo italiano, che ne cura la diffusione nel nostro Paese.

In un comunicato la segretaria generale della dell’ITUC-CSI, Sharan Burrow, ha voluto esprimere viva soddisfazione per l’importante conclusione che pone il lavoro e i suoi diritti al centro di ogni iniziativa utilitaristica.

Sharan Burrow è dal maggio del 2000 la seconda donna ad essere eletta presidente del Consiglio australiano dei sindacati (ACTU) ed è, al momento,  membro del Consiglio di amministrazione dell’ILO e dal 25 giugno dell’anno scorso ricopre il suolo di segretario generale dell’ITUC.

L’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ha voluto esprimere soddisfazione e apprezzamento per questo importante risultato.

In effetti, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, la norma risulta conforme alle convenzioni dell’Oil.

Lavori usuranti, pronto lo schema del decreto

Con un certo anticipo il Consiglio dei ministri ha deciso di sottoporre alle parti sociali uno schema di decreto legislativo che regola l’accesso al pensionamento anticipato.

Risultano interessati i lavoratori con mansioni particolarmente faticose o usuranti.

Nel testo sono individuati come usuranti, fra gli altri, i lavori in gallerie, cave e miniere, in cassoni ad aria compressa, in spazi sottomarini, quelli eseguiti ad alte temperature, in spazi ristretti, per asportazione dell’amianto, nonché alcuni lavori notturni o quelli delle cosiddette linee catena e le attività di conduzione di determinati veicoli di trasporto collettivo.

Il testo è ora sottoposto al vaglio delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e, per intanto, è stato anche trasmesso alla Conferenza Stato-Regioni ed alle Commissioni parlamentari competenti.

Federalismo fiscale e la posizione del sindacato

L’Irpef, l’imposta diretta che assieme all’Iva sarà il secondo pilastro delle entrate regionali, a decorrere dall’anno 2012 l’addizionale regionale sarà rideterminata in modo tale da assicurare al complesso delle Regioni a statuto ordinario entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi.

Ciascuna Regione a statuto ordinario può, con propria legge, aumentare o diminuire l’aliquota regionale all’Irpef di base; comunque l’eventuale maggiorazione non può superare lo 0,5 per cento fino al 2013, l’1,1 per cento per il 2014 e il 2,1 per cento a decorrere dal 2015, ma queste due ultime non possono essere applicate a lavoratori dipendenti e pensionati con reddito annuo non superiore a 28 mila euro.

Il sindacato non sembra convinto sul federalismo fiscale tanto che il segretario generale della CISL, Raffaele Bonanni, durante il convegno sul tema Federalismo e regionalismo, non risparmia critiche.

Sindacato e Federmeccanica intesa sul welfare sanitario

Le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici FIM e UILM insieme alla rappresentanza degli imprenditori con Federmeccanica – Assistal hanno deciso di istituire un fondo di sostegno al reddito dei lavoratori il cui reddito subisca riduzioni per periodi prolungati.

L’iniziativa si muove all’interno della cornice dell’accordo di rinnovo del contratto collettivo di lavoro siglato il 15 ottobre 2009.

L’accordo, a suo tempo stipulato, prevedeva anche entità e modalità di contribuzione.

Le parti sociali hanno, però, ora deciso di ridefinire, visto che le condizioni normative e fiscali non incentivano la forma di welfare integrativo a suo tempo ipotizzato, le finalità del fondo verso un fondo un welfare di tipo sanitario.

Cassa integrazione in deroga, accordo alla regione Marche

Emessa la nuova guida procedurale per l’applicazione per l’anno 2011 della cassa integrazione e la mobilità in deroga.

La nuova procedura, valevole dal mese di gennaio del 2011, prevede la possibilità per le aziende, di qualsiasi settore produttivo, di presentare istanza di cassa integrazione che risultano escluse dall’utilizzo degli strumenti ordinari di sostegno al reddito dei lavoratori.

In particolare, il documento prevede la copertura per le aziende artigiane, a prescindere dal numero dei dipendenti, ivi comprese quelle rientranti nella fattispecie prevista dall’articolo 12 della legge 223/91 nel caso in cui l’azienda committente non abbia fatto ricorso alla CIGS.

Fiat, al via le nuove intese

Nuova fase contrattuale tra il sindacato e Federmeccanica con l’obiettivo di mettere a punto il nuovo contratto del settore dell’auto: in effetti, dal 24 gennaio inizieranno i nuovi confronti per tentare di mettere il freno all’effetto disgregativo di Confindustria all’indomani del referendum tenuto a Mirafiori.

Di certo, questo appuntamento è il primo di una lunga serie che si pone di gestire il nuovo trend dei rapporti industriali: flessibilità e orario di lavoro saranno i temi all’ordine del giorno.

Il confronto inizierà dal pomeriggio del 24 gennaio dove la federazione che unisce le industrie meccaniche italiane vedrà i rappresentanti di Fim, Uil, Fismic e Ugl: le organizzazioni che hanno firmato l’ultimo contratto dei metalmeccanici.

Nel contempo, nella sua  sede provinciale, la Fiom di Cgil presenterà lo sciopero di venerdì prossimo contro gli accordi della casa torinese.

Il datore di lavoro e il reato di estorsione

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 1284 del 19 gennaio 2011, è intervenuta a proposito della condotta dubbia di un datore di lavoro che, approfittando dell’attuale situazione di mercato, ha richiesto prestazioni lavorative non adeguatamente coperte da un punto di vista contrattuale e legislativo.

In effetti, secondo la Suprema corte integra il delitto di estorsione la condotta del datore di lavoro che, approfittando della situazione del mercato di lavoro a lui favorevole per la prevalenza dell’offerta sulla domanda, costringa i lavoratori, con la minaccia di licenziamento, ad accettare la corresponsione di trattamenti retributivi deteriori e non adeguati alle prestazioni effettuate, e più in generale condizioni di lavoro contrarie alle leggi ed ai contratti collettivi.

Da Federmeccanica nuova stagione contrattuale

La nuova trovata è l’alternatività e la chiede Federmeccanica.

Una delle maggiori associazioni dei datori di lavoro presenti in Confidustria chiede a gran voce la modifica dell’accordo sul nuovo modello contrattuale del 2009 che prevedrebbe, infatti, l’alternatività tra contratto nazionale e contratto aziendale.

Le tre centrali sindacali, su questo punto, sono abbastanza compatte e contrarie, anche se con toni differenti.

La Cisl ricorda che l’accordo del 2009 ha natura sperimentale che prevede una verifica alla sua scadenza.

Infatti, Raffaele Bonanni osserva che

Abbiamo un contratto nazionale che vale ancora due anni, nessuno dovrebbe mettere il carro davanti ai buoi

Disabili, lo scippo della legge 126

È sempre più difficile trovare un posto di lavoro e, di sicuro, le cose si complicano se il disoccupato è un disabile.

Ora, con il provvedimento legislativo di agosto, la legge 68/1999 rischia di diventare un lontano ricordo.

In effetti, l’articolo 5 della legge n. 126 del 3 agosto 2010 ha sottratto ai disabili posti di lavoro, legge n. 68 del 1999, a vantaggio di altre categorie estendendo la quota di riserva anche agli orfani ed i superstiti delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Le critiche alla legge n. 126 arrivano dalla quasi totalità delle associazioni a difesa dei disabili, così come dal sindacato.

Per il comitato genitori dei giovani disabili psichici la legge del 3 agosto penalizza soprattutto i disabili psichici dove la quota del 7% per l’unica possibilità per entrare nel mondo del lavoro.

Lavoro ed economia: con la bassa crescita aumenta il precariato

 Gli ultimissimi dati della Banca d’Italia, inerenti le prospettive e le stime di crescita per il biennio 2011-2012 nel nostro Paese, non promettono nulla di buono. Bankitalia con un Rapporto ha infatti evidenziato come la crescita della nostra economia sia attesa piatta con la conseguenza che non potranno non esserci conseguenze e ripercussioni negative sull’occupazione. A pensarla così è in particolare Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale mette tra l’altro in risalto come la stessa Banca d’Italia abbia indicato come la disoccupazione reale sia superiore a quella “certificata” attraverso i dati ufficiali, ed in particolare quelli forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Per il sindacalista, quindi, di questo passo non solo il lavoro continuerà a non crescere, ma sono alti i rischi, da un lato, di un ulteriore aumento del precariato, e dall’altro la mancanza di tutele a favore di quei lavoratori che hanno perso il posto e sono alla ricerca di una nuova occupazione.