Melfi, inammissibile il ricorso della Fiom

È stato dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Fiom, organizzazione di categoria della CGIL, sul reintegro dei tre operai licenziati a luglio dalla Fiat di Melfi.

La decisione è dello stesso giudice del lavoro Emilio Minio che aveva emesso il provvedimento di annullamento dei licenziamenti.

Il ricorso della Fiom chiedeva di specificare le attività idonee a dare concreta attuazione all’ordine di reintegro nel posto di lavoro dei tre operai della Sata, licenziati a luglio e riammessi un mese dopo sulle linee produttive.

I tre operai sono stati reintegrati nel posto di lavoro, ma di fatto la Fiat non li ha mai ammessi sulle linee, seppur garantisca loro lo stipendio.

Collegato lavoro, licenziato il testo al Senato

Il Senato ha approvato il ddl 1167-B/BIS recante deleghe al Governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l’impiego, di incentivi all’occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro.

Secondo il parere del senatore Castro, la maggioranza e il Governo hanno recepito le indicazioni fornite dal Presidente della Repubblica, apportando al testo ulteriori modifiche ispirate alla valorizzazione dell’autonomia delle parti sociali e contrattuali (seduta del 23 settembre).

L’esame dell’articolato si è concluso con l’approvazione tra l’altro di un emendamento aggiuntivo all’articolo 19 proposto dal relatore Saltamartini recante disposizioni concernenti il lavoro sul naviglio di Stato, materia oggetto di un articolo precedentemente soppresso dalla Camera dei deputati.

La democrazia del lavoro, la visione Chrysler

Il neo-presidente dell’Uaw, Bob King, è in visita a Torino con una delegazione americana insieme Cindy Estrada, suo vicepresidente, e, durante un incontro con la Fim Cisl, ha riaffermato la volontà dell’Uaw di privilegiare il tavolo del confronto ponendo in evidenza di quanta strada ha fatto il suo sindacato facendosi paladino di una svolta radicale e storica nel settore americano dell’auto.

In effetti, l’organizzazione sindacale americana ha deciso di improntare le nuove relazioni industriali con il sistema del partenariato piuttosto che sposare l’antagonismo e il conflitto.

A questo proposito Bob King rilancia chiedendo alla controparte, ovvero alla Fiat, più potere decisionale ai dipendenti.

Pomigliano e gli accordi separati

La democrazia del lavoro non può passare attraverso accordi separati, poichè una prassi del genere può avere delle ricadute non indifferenti sull’intero sistema dei modelli e forme della partecipazione dei lavoratori alla vita economica.

Escludere una componente sindacale dal tavolo delle trattative finalizzate a definire un nuovo modello di partecipazione e contrattuale può essere deleterio, a maggior ragione se parliamo della più importante organizzazione sindacale italiana: la CGIL.

L’accordo separato alla FIAT di Pomigliamo rappresenta l’esempio più evidente e che ha segnato il panorama delle relazioni industriali.

In realtà, è da circa dieci anni che si fanno  accordi separati in diversi settori: il caso di Pomigliano non è l’unico caso isolato.

Infortunio sul lavoro, ammesso il sindacato come parte civile

La corte di Cassazione nella sentenza dell’11 giugno 2010, sezione IV penale, ha ammesso un principio importante: è lecita la costituzione in parte civile dei sindacati anche se il lavoratore infortunato non era iscritta ad alcun sindacato.

Grazie a questo intervento ora è possibile tutelare tutti i lavoratori anche quelli che, per diversi motivi, non possono iscriversi ad una organizzazione sindacale.

La Corte di Cassazione ha affermato che non vi è differenza tra processi civili e penali e, nella fattispecie in oggetto, deve essere garantita la tutela dei lavoratori in caso di infortunio sul lavoro ribadendo che è possibile la costituzione della parte civile.

Quello delle morti bianche è un problema di rilevanza nazionale che deve essere affrontato con ogni mezzo al fine di garantire la sicurezza personale dei lavoratori che deve tenere conto del quadro do riferimento mutato nel corso degli anni.

Collegato lavoro, dibattito senza fine

Per la fine del mese di settembre si dovrebbe chiudere, secondo il parere di diversi analisti, in Senato il collegato lavoro, disegno di legge 1167Bbis, per spostare il dibattito poi alla Camera per la successiva deliberazione.

Non si placano, ad ogni modo, le diverse osservazioni e critiche sul provvedimento.

Per la CGIL, il maggiore sindacato italiano, il collegato lavoro rappresenta una ristrutturazione del diritto del lavoro.

Secondo Fulvio Fammoni, Segretario Confederale della CGIL, il governo intende colpire tutti i diritti dei lavoratori proprio in un momento di grave difficoltà economica e di sofferenza sul fronte dell’occupazione.

Secondo il parere della CGIL, il collegato è un disegno di legge con profili di aperta incostituzionalità.

Inpgi, stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinate e continuativa

L’Inpgi, l’istituto previdenziale dei giornalisti, attraverso la circolare del 21 settembre 2010 n. 8 ha disciplinato la procedura per la stabilizzazione dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa in ambito giornalistico.

Ricordiamo che il contratto a progetto, mediante le nuove normative, ha sostituito i rapporti di collaborazione coordinata continuativa, meglio conosciuto come co.co.co.

Il provvedimento è divenuto efficace a decorrere dal 15 dicembre 2009 a seguito della relativa approvazione da parte dei Ministeri vigilanti.

La norma a suo tempo prevedeva che i datori di lavoro potevano attivare la procedura di stabilizzazione stipulando, secondo il termine di 8 mesi dalla predetta data di approvazione e comunque entro il 15 agosto 2010,  di specifici accordi con le Associazioni Regionali della Stampa volti alla trasformazione dei rapporti di collaborazione coordinata continuativa in rapporti di lavoro subordinato.

I rapporti sindacali alla Siemens, un possibile modello

In questo periodo si stanno moltiplicando in Europa, e in particolare in Italia, le discussioni per la ricerca di un nuovo modello contrattuale coinvolgendo istituzioni e organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori.

Il recente accordo siglato in Germania alla Siemens è stato definito un contratto di portata storica.

Alla Siemens i licenziamenti devono essere concordati: è questa la vera novità dell’accordo siglato  tra la direzione aziendale, il comitato dei lavoratori e il sindacato tedesco dei metalmeccanici, la IG Metall.

Il contratto stipulato sostituisce un precedente un accordo biennale del 2008 e in scadenza nel mese di settembre.

Tensione alla Ferrari, no allo sciopero di sabato

Di sabato non si sciopera, ecco la richiesta della direzione aziendale inviata ai rappresentanti territoriali di Fim-Cisl e Fiom-CGIL attraverso una lettera nella quale venivano diffidati dal proclamare astensioni dal lavoro durante i sabati di straordinario.

Ricordiamo che il sabato lavorativo è contemplato dal contratto nazionale e confermato dagli accordi siglati nel maggio scorso dagli stessi sindacati con l’azienda.

La Fim-Cisl ha deciso, al contrario, di usare toni concilianti.

La richiesta dell’azienda di Maranello è giusta e il contratto di riferimento nazionale non è in discussione; infatti, l’azienda deve poter contare sulla esigibilità della normativa contrattuale relativa agli straordinari esenti dalla informazione alle rsu così come prevede l’articolo 7 del contratto nazionale alla sezione IV.

Disdetto il contratto dei metalmeccanici

Federmeccanica ha così deciso e ha disdetto il contratto nazionale in vigore dal 2008.

Il presidente di Federmeccanica Ceccardi ha avuto il mandato dal consiglio direttivo di comunicare, già da subito, alle organizzazioni sindacali la volontà di recesso del contratto in vigore dal 20 gennaio 2008.

In questo modo Federmeccanica intende cautelarsi, a suo dire, dalle azioni giudiziarie minacciate dalla Fiom, federazione di categoria appartenente alla CGIL. Infatti, secondo Ceccardi, la disdetta è maturata dopo una serie di confronti all’interno di Federmeccanica ed è avvenuta

a fronte delle minacciate azioni giudiziarie della Fiom relative all’applicazione di tale accordo

La decisione, stando alle dichiarazioni del presidente è stata decisa

in via meramente tecnica e cautelativa allo scopo di garantire la migliore tutela delle aziende

La disdetta ha effetto dal primo gennaio 2012.

La decisione di Federmeccanica è la diretta conseguenza dell’accordo di Pomigliano d’Arco siglato dalla FIAT per volontà di Marchionne.

La nuova contrattazione: il modello Livenza

Nuove politiche di contrattazione? Di sicuro, le organizzazioni sindacali vedono di buon auspicio la contrattazione di secondo livello.

In effetti, le parti sociali hanno firmato un accordo nazionale che concede maggiore spazio alle contrattazione di livello. Ovvero, in questo modo si intende risaltare le singole realtà produttive attraverso più spazio alla contrattazione aziendale e territoriale.

Una contrattazione di questo tipo non può però essere utilizzato solo per salvare le aziende in crisi, ma è necessario utilizzare questo nuovo sistema con il fine di partecipare alla produttività aziendale attraverso accordi specifici di sviluppo con uno scambio reale delle variabili economiche in gioco.

La nuova contrattazione, la scommessa della Cisl

La Cisl nel suo ultimo Consiglio Generale riunito a Roma il 16 luglio 2010 avente come tema la concertazione territoriale e la contrattazione decentrata ha posto in evidenza un nuovo modello contrattuale.

Di sicuro, le recenti novità in Fiat hanno aperto, nel mondo sindacale, ampie discussioni.

Uno degli aspetti più interessanti messi in evidenza è il nuovo ruolo del salario e la partecipazione economica ai risultati dell’azienda.

Per il secondo sindacato italiano, la partecipazione agli utili e ai  risultati dell’impresa è anche  un modo per valorizzare e promuovere il lavoratore nell’azienda.

Limiti alla dirigenza pubblica

Il governo ha deciso di inserire alcuni limiti ad ex politici e sindacalisti nell’acquisizione della dirigenza pubblica per le attività di gestione delle risorse umane inserendo, a questo rigiardo, uno specifico paletto temporale: nessun ex sindacalista o politico può assumere un incarico del genere se hanno svolto nel biennio precedente incarichi pubblici di questo tipo.

Il nuovo sistema di nomina deve intendersi esteso anche alle strutture locali e territoriali quali comuni, regioni e strutture sanitarie.

Il governo intende così mettere in pratica le regole per il buon andamento dell’amministrazione cercando do garantire imparzialità nei giudizio e nell’andamento.

Chrysler e la cura Fiat

Sembra che la cura di Sergio Marchionne sia stata proficua. In effetti, secondo gli ultimi risultati la Chrysler ha visto crescere ricavi e margini tanto da prevedere un ritorno in borsa per l’anno prossimo.

La Fiat, da parte sua, ha aumentato la sua presenza nell’assetto azionario portandosi prossimamente verso quota 35 per cento, così come è stato stabilito all’inizio.

Il gruppo torinese intende proporre la 500 negli USA, previsto per l’ultimo trimestre del 2010.