Prosegue l’iniziativa della CGIL in fatto di rappresentanza che vede l’indispensabilità a consolidare le regole della democrazia e della rappresentanza a partire dal Protocollo del 1993, contro i rischi di disgregazione del sistema contrattuale e delle relazioni sindacali. L’iniziativa del maggior sindacato italiano vuole sancire il suffragio universale dei lavoratori con elettorato attivo e passivo da parte di ciascun dipendente dell’impresa nell’elezione delle RSU: un diritto che passa anche per i lavoratori temporanei.
Infatti, per la CGIL devono essere considerate rappresentative a livello nazionale, territoriale e aziendale le Organizzazioni Sindacali che abbiano una rappresentatività non inferiore al 5%, la quale determina l’accesso ai tavoli di trattativa. La misura della rappresentatività deve essere effettuato attraverso una media del peso associativo (numero iscritti certificati dall’INPS) e del peso elettorale (voti nelle elezioni delle RSU certificati da validazione dei verbali elettorali); il quorum del 51% per sottoscrivere gli accordi è definito sulla base dei voti e degli iscritti nella loro globalità.