Oggi sempre più persone in Italia e nel mondo scelgono di tatuare la propria pelle. Solo nel nostro paese le richieste negli ultimi anni sono aumentate del 60 per cento e a presentarle sono state persone di tutte le età. Giovani e meno giovani. I tatuaggi, infatti, non sono più una semplice moda ma una scelta di identità personale. Potrebbe così essere la scelta giusta decidere di abbracciare la professione del tatuatore, se si ha passione per quest’arte con lo scopo di mettersi in proprio. In questo post vogliamo quindi indagare meglio quali sono i passaggi essenziali da compiere per aprire una propria attività in questo settore, che richiede grande competenze ed esperienza.
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Come diventare tatuatore
Quella che vi proponiamo oggi è l’analisi di una professione molto recente in Italia, che ha vissuto una più ampia diffusione e una consacrazione a vero e proprio mestiere solo negli ultimi anni. Stiamo parlando della professione del tatuatore, che, lungi da essere una attività soggetta ad improvvisazione, è invece una professione che compete con tanti altri lavori in cui l’esperienza, la conoscenza e le capacità artistiche della persona rivestono un ruolo fondamentale.
Tatuatore: chi è e che cosa fa
La professione del tatuatore è stata riconosciuta in quanto tale dalle Regioni soltanto dal 1998 . Si diventa tatuatori partecipando ad un corso che rilascia un attestato utile a praticare questo mestiere secondo le corrette regole sanitarie.
Il corso dura circa 3 mesi e comprende tra le varie materie: la composizione della pelle, il sistema immunitario e le malattie trasmissibili, la pratica del tatuaggio (come l’attrezzatura tecnica ed i doveri del tatuatore), l’igiene sul lavoro ed infine legislazione.