Brindisi: concorso per 3 geometri

 Presso il Comune di Brindisi è stato indetto un concorso pubblico, per titoli, per l’assunzione di 3 Istruttori Tecnici Geometri.

Il termine ultimo per la presentazione della domanda è fissato al 20 Maggio.

In base al bando di concorso ai neoassunti sarà proposto un contratto a tempo determinato di 8 mesi.

Il trattamento economico riservato sarà quello corrispondente alla posizione giuridica ed economica C1, in base a quanto previsto dal Contratto Nazionale del Lavoro del Comparto Regioni –Enti Locali.

Istituto Neurologico Carlo Besta: concorso per 5 infermieri

Presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano è stato indetto un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione a tempo indeterminato di 5 Collaboratori Professionali Sanitari – Infermieri di categoria D, fascia iniziale.

Il termine ultimo per la presentazione della domanda è fissato al 20 Maggio.

In base al bando di concorso ai neoassunti sarà proposto un contratto di retribuzione e lo stato giuridico previsti dall’attuale ordinamento del Servizio Sanitario Nazionale.

Castiglion Fiorentino: concorso per quattro posti al Comune

Il Comune di Castiglion Fiorentino indice un concorso pubblico, per titoli ed esami, per l’assunzione di quattro collaboratori professionali, di Cat. B posizione economica B3, presso il servizio manutenzione del Patrimonio Comunale.

Il termine ultimo per la presentazione della domanda è fissato al 12 Maggio.

In base al bando di concorso al personale neoassunto sarà proposto un contratto di tipo indeterminato e a tempo pieno (full time).

Tra i requisiti necessari per partecipare alla selezione concorsuale vi sono:

  • Possesso del Diploma di scuola media superiore o la licenza della scuola dell’obbligo
  • Età non inferiore ad anni 18 e non superiore a 65
  • Adeguata conoscenza della lingua italiana (sarà accertata durante le prove di esame)

Lavoratori italiani: stipendio annuo netto tra i più bassi dell’area Ocse

 Se ritenete che il vostro stipendio è troppo basso, non vi state sbagliando. A “certificare” questo status è stata anche l’Eurispes che, in un Rapporto 2010 sul nostro Paese traccia il quadro, in area Ocse, degli stipendi medi netti percepiti dai lavoratori di ogni singolo Paese. Ebbene, su trenta Paesi monitorati l’Italia si trova al 23-esimo posto con una paga netta annua pari a circa 14.700 euro, ovverosia 1.225 euro netti al mese; negli Stati Uniti, la paga netta annua è pari a poco più del doppio, mentre per consolarci dobbiamo guardare al Portogallo, dove la paga annua netta, senza considerare i carichi familiari, è pari a poco più di 19 mila dollari, ed a seguire la Repubblica Ceca, la Turchia, la Polonia, la Slovacchia, l’Ungheria ed il Messico. In Francia i cittadini guadagnano in media al netto 26.010 dollari: i nostri cugini d’Oltralpe, oltre a guadagnare in media di più, possono tra l’altro fruire di un sistema del welfare che per risorse e servizi resi ed offerti alla popolazione in questo momento ci possiamo solo sognare.

Tredicesima: cos’è

La Tredicesima è una mensilità aggiuntiva che viene corrisposta ai lavoratori.

Può essere in tutto e per tutto assimilata ad una gratifica natalizia visto il periodo in corrispondenza del quale essa viene erogata. Pur essendo pagata una volta l’anno, l’importo della tredicesima per i lavoratori matura mese dopo mese, e viene pagata a chi è impiegato, operaio e comunque a tutti quei lavoratori che figurano come lavoratori subordinati a tempo determinato o indeterminato. La tredicesima, tra l’altro, matura nel corso dell’anno anche quando i lavoratore è costretto ad assentarsi per maternità, malattia limitatamente al periodo di contratto che permette di mantenere il posto di lavoro, nelle festività ma anche quando si fruisce di permessi retribuiti o del congedo matrimoniale.

Riforma Università: “Rivoluzione” per rettori e ricercatori

 Il Consiglio dei Ministri nella giornata di ieri ha approvato la Riforma dell’Università, fortissimamente voluta dal Ministro Gelmini, che pone fine ai finanziamenti a pioggia, introduce maggiore trasparenza, e darà più spazio al merito piuttosto che agli odiati “baronaggi”. La Riforma coinvolge anche i Rettori, visto che questi, addirittura con retroattività, non potranno più “regnare” per un periodo superiore agli otto anni. Gli Atenei avranno maggiori responsabilità non solo sulla didattica, ma anche sulla gestione delle risorse e ne risponderanno anche con un taglio dei finanziamenti nei casi di cattiva gestione. Per quanto riguarda l’attività di ricerca, la Riforma prevede un aumento degli importi per gli assegni ai ricercatori, ma anche l’abolizione delle borse post-dottorato che, oltre a non maturare nessun diritto, risultano essere anche sottopagate.

Lavoro Roma: Bando per assunzioni a tempo indeterminato

 A Roma e Provincia, a sostegno dell’occupazione nelle imprese, è nuovamente scesa in campo anche la Camera di Commercio locale, la quale ha messo a punto un Bando finalizzato ad agevolare ed incentivare l’assunzione con contratto di lavoro stabile, ovverosia a tempo indeterminato. Grazie al Bando, infatti, le imprese di Roma e Provincia, regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, e perfettamente in regola con gli adempimenti di natura previdenziale a favore del proprio personale dipendente, possono ottenere un contributo di trasformazione del contratto di lavoro, da tempo determinato a tempo indeterminato, pari a ben 5.000 euro. Al beneficio possono accedere le piccole aziende, quelle che hanno al massimo cinquanta dipendenti, le quali possono avvalersi del contributo per stabilizzare fino a cinque lavoratori, ragion per cui il contributo massimo ammissibile ed ottenibile per ogni singola impresa è pari a ben 25.000 euro.

Posto fisso: un “sogno” durato meno di 48 ore

 A distanza di tre giorni dalle dichiarazioni di Giulio Tremonti, Ministero dell’Economia e delle Finanze, sulla preferenza per il posto fisso rispetto a quello “flessibile”, il “sogno” del lavoro stabile è già sfumato. Il Ministro Tremonti, infatti, ha raccolto in sostanza solo l’appoggio del Premier Berlusconi e dei Sindacati, mentre sia gli altri Ministri della squadra di Governo, sia, tra l’altro, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, hanno lasciato intendere come il diritto al posto fisso sia oramai un retaggio del passato. In merito è stato molto critico il giudizio di Fulvio Fammoni, segretario confederale della CGIL, il quale ha dichiarato come da un lato fosse facile prevedere che il dibattito sui lavoratori precari si chiudesse in meno di 48 ore, e dall’altro come con quanto accaduto il Governo mostri ancora una volta la chiara volontà a non agire nel contrasto al precariato.

Posto fisso o flessibilità? Tremonti abbandona modello americano

 Negli ultimi anni il lavoro in Italia è diventato sempre più flessibile. Prima di passare al contratto a tempo indeterminato, quando si raggiunge, oramai occorre fare una lunga trafila: dopo aver passato cinque o più anni sopra i libri a studiare, e dopo aver conseguito la sospirata laurea, di norma si parte con uno stage, e poi se si è subito “fortunati” si riesce ad essere inseriti con un contratto a tempo determinato. Questo negli anni ha creato un vero e proprio esercito di precari, giovani e meno giovani, e di questi ogni anno solamente una piccola quota parte riesce a “strappare” un contratto di lavoro stabile. E se i lavoratori sognano e tifano per il posto fisso, anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, sembra pensarla allo stesso modo; intervenuto ad un convegno della Bpm, infatti, il Ministro ha dichiarato che tra flessibilità e posto fisso è meglio un lavoro stabile per la nostra economia, per la stabilità sociale, e per potersi costruire un futuro.

Lavoro sanità: dal tirocinio al tempo indeterminato

 In tutta Italia gli Enti locali, periodicamente, organizzano dei tirocini formativi a favore dei lavoratori disoccupati e svantaggiati, in modo tale da permettere loro di acquisire maggiore esperienza ed inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro dalla porta principale senza cadere nella trappola del lavoro in nero. Il massimo sarebbe di partecipare ad un tirocinio e poi riuscire subito ad avere un contratto di lavoro, ancor meglio se a tempo indeterminato. Ebbene, per 58 persone in Puglia, nell’anno 2007, quello che a prima vista poteva essere un sogno si è trasformato in realtà; come riporta la Gazzetta del Mezzogiorno, nel 2007, presso la Asl di Bari, e senza l’emissione di alcun bando pubblico, 58 persone, svantaggiate ma forse solo apparentemente, hanno fatto il grande salto passando da un tirocinio formativo ad un’assunzione a tempo indeterminato.

Indennità di carriera: spetta anche ai precari della scuola

 Nei giorni scorsi, durante la festa del Pdl, il Ministro dell’Istruzione, dell’università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, aveva smorzato ogni entusiasmo ed ogni speranza di regolarizzazione per i tantissimi lavoratori precari della scuola, sottolineando come fossero troppi e come di conseguenza, stabilizzando tutti quanti, si sarebbe verificato il fallimento della scuola statale. Ebbene, per i lavoratori precari è arrivata una vittoria, forse storica, dalla città Treviso, dove il Giudice del lavoro ha stabilito che anche i precari della scuola hanno diritto all’indennità di carriera. Nel dettaglio, come riporta tra l’altro il Corriere.it, circa trecento lavoratori precari della scuola hanno presentato un ricorso contro il Ministero dell’Istruzione dopo essere stati assunti per anni, più volte e purtroppo, con un contratto di lavoro a tempo determinato.

Insegnanti scuola: futuro incerto per i giovani docenti

 Dalla festa del Pdl è giunta una notizia poco incoraggiante per i giovani docenti italiani che lavorano a scuola in condizioni di precarietà, e che da un anno all’altro non sanno se possono continuare a lavorare e dove possono farlo. Sono molti coloro che, nel comparto della scuola, alcuni da parecchi anni, attendono la sospirata stabilizzazione, magari in modo tale da sposarsi e mettere su famiglia, acquistare la casa con un mutuo, e guardare al futuro con più tranquillità e serenità. Purtroppo, rispondendo ad una domanda di una docente precaria tanto delusa quanto arrabbiata per non poter insegnare quest’anno, il Ministro Gelmini nel corso della festa nazionale del Popolo della Libertà ha dichiarato che 150 mila lavoratori precari della scuola da stabilizzare sono troppi. Insomma, forse per molti giovani docenti è inutile continuare a sperare in un lavoro nella scuola a tempo indeterminato; questo perché, come sottolineato da Mariastella Gelmini, la stabilizzazione di decine di migliaia di precari farebbe fallire la scuola statale, mentre il Ministro, in linea con quanto ha fatto sin dall’inizio del suo mandato, punta a fare in modo che la scuola pubblica italiana cresca in qualità e non necessariamente in termini di numero di dipendenti.

Corsi di formazione: importante sentenza della Cassazione

 Per un lavoratore la frequenza di corsi di formazione al fine di migliorare la propria qualifica professionale è fondamentale, e per questo, se non per giustificato motivo, il datore di lavoro non può opporsi. A stabilirlo è stata la sentenza numero 19682/2009 della Corte di Cassazione, la quale ha dato ragione ad una lavoratrice di una casa di riposo che, per ben tre anni, ha chiesto, senza ottenerla, l’autorizzazione a frequentare un corso regionale che le avrebbe permesso di conseguire la qualifica di assistente socio-assistenziale. Secondo la Cassazione, la mancata partecipazione al corso della lavoratrice le ha arrecato un danno, e per questo va risarcito; nello specifico, secondo quanto recita la sentenza della Corte, ed in accordo con quanto riporta tra l’altro il Portale del Lavoro della Regione Lazio, il diniego della casa di riposo non ha permesso alla lavoratrice di migliorare la propria posizione lavorativa con la conseguente possibilità di poter guadagnare di più.