È proprio il caso di dirlo: l’importanza di una scelta in momenti di crisi. Scelta difficile in quanto la precarietà del lavoro non concede di scegliere serenamente la soluzione più idonea alle proprie esigenze: Tfr o previdenza integrativa? Che tra l’altro non decolla anche se offre rendimenti maggiori del Tfr. Cerchiamo di valutare insieme le scelte di investimento e risparmio per il futuro.
Tfr
A regime le nuove dichiarazioni telematiche al Fondo Tesoreria INPS
L’INPS, attraverso la sua circolare n. 21 dello scorso 7 febbraio 2013 intitolato come “Fondo di Tesoreria – Telematizzazione della domanda delle aziende per l’intervento diretto di pagamento ai lavoratori del TFR dal Fondo”, informa la sua utenza che l’Istituto si è attivato per dare inizio al periodo transitorio di sperimentazione della durata di 180 giorni per la trasmissione della dichiarazione di incapienza da parte delle aziende per l’intervento diretto di pagamento ai lavoratori del TFR dal Fondo di Tesoreria solo in forma telematica utilizzando o il solito canale telematico.
TFR: aggiornamenti sugli anticipi
Il tema degli anticipi del trattamento di fine rapporto è fra gli altri che abbiamo già chiarito per gli opportuni aggiornamenti (Leggi anche TFR: aggiornamenti su calcolo e accantonamento). Sappiamo già che, nel corso del rapporto di lavoro, il lavoratore può richiedere al proprio datore di lavoro un anticipo non superiore al 70% del TFR maturato se ha compiuto almeno 8 anni di anzianità. Vediamo in quali casi può essere richiesto l’anticipo.
TFR: aggiornamenti su calcolo e accantonamento
Un aggiornamento sulla disciplina del trattamento di fine rapporto (TFR) si rende necessario per conoscere le nuove regole sul calcolo, sulla gestione degli accantonamenti, sulla convenienza di lasciarlo in azienda e quando, sulla possibile richiesta di anticipi. Vari, quindi, i punti da chiarire sul TFR che, come sappiamo, è disciplinato dall’articolo 2120 del codice civile.
Tfr e retribuzione: gli effetti della conciliazione obbligatoria
Il Ministero del Lavoro, nella circolare 3/2013, ha precisato che il tentativo obbligatorio di conciliazione per i licenziamenti per giustificato motivo oggettivo può avere dei riflessi su tutti i vari aspetti economici relativi al rapporto di lavoro: dal trattamento di fine rapporto alle retribuzioni alle ore di lavoro straordinario. Quanto deciso in sede di procedura obbligatoria è inoppugnabile e definitivo.
Il trattamento di fine servizio per i dirigenti delle strutture sanitarie
L’INPS, attraverso la circolare n. 8 del 10 gennaio 2013, informa che il trattamento di fine servizio dei direttori generali, amministrativi o sanitari di un’azienda sanitaria locale o di un’azienda ospedaliera, dovrà essere calcolato tenendo conto del trattamento economico corrisposto per l’incarico conferito entro i limiti del massimale annuo della base contributiva valevole per i dirigenti delle aziende industriali, rivalutato annualmente sulla base dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati.
In arrivo il conguaglio di fine anno 2012
Il nostro Ente previdenziale di riferimento, ovvero l’INPS, ha emanato la sua circolare n. 151 del 28 dicembre 2012 in merito al conguaglio di fine anno 2012 per i pensionati iscritti al maggiore ente previdenziale italiano nel Paese.
Tfr: scelta destinazione in caso di riassunzione presso un nuovo datore
Il lavoratore che, in seguito a licenziamento o dimissioni, viene riassunto da un nuovo datore di lavoro, deve scegliere la destinazione del Tfr entro 6 mesi dalla data della nuova assunzione e provvedere all’eventuale trasferimento della sua posizione da un fondo pensione all’altro oppure al riscatto della sua posizione.
Trattamento fine rapporto: scelta di assegnazione Tfr per i contratti inferiori a 6 mesi
La scelta di assegnazione del trattamento fine rapporto in caso di contratti inferiori a 6 mesi merita un discorso a sé. Infatti, il lavoratore può scegliere fra le opzioni possibili quella più adatta al suo caso, ma deve soprattutto valutare tempi ed effetti della sua scelta: in caso di contratto inferiore a 6 mesi o a 3 mesi, ad esempio, o di riassunzione presso un nuovo datore.
Tfr: quote di trattamento di fine rapporto presso il datore di lavoro
Il lavoratore può scegliere di lasciare le quote del Tfr presso il datore di lavoro, ma solo le quote di trattamento di fine rapporto che maturano dopo l’opzione o dopo l’attivazione del silenzio assenso per mancata comunicazione da parte del lavoratore. Le quote di Tfr maturate prima dell’esercizio dell’opzione restano presso il datore di lavoro.
Tfr: previdenza integrativa, Fondo contratto collettivo o FondInps. Opzioni da valutare
Il lavoratore può scegliere fra due opzioni: destinare il trattamento di fine rapporto ad un fondo di previdenza integrativa o lasciare il Tfr in azienda, con l’obbligo di comunicare la scelta entro 6 mesi dall’assunzione, altrimenti scatta il silenzio assenso e il versamento al Fondo pensione previsto dal contratto collettivo o al FondInps.
Il recupero delle informazioni TFR 2012 da parte dell’Inps
L’Inps, attraverso il messaggio n. 20195 del 7 dicembre 2012 avente come oggetto “Recupero informazioni TFR 2012 per le imprese creditizie, finanziarie e strumentali”, informa la sua utenza che sono in corso di acquisizione i dati comunicati nei flussi UniEmens finalizzato anche alle eventuali operazioni di recupero delle somme confluite al Fondo di Tesoreria per le imprese destinatarie.
Dall’Inps la consultazione online per gli iscritti della Gestione ex Inpdap
L’Inps presenta un nuovo servizio riservato agli iscritti della Gestione ex Inpdap; infatti, è possibile ora presentare e consultare per via telematica, e in modo esclusivo, le istanze per le prestazioni pensionistiche previdenziali insieme alla posizione assicurativa: la notizia è stata data attraverso la circolare n. 131 del 19 novembre 2012.
Tfs per gli statali, calcolo anzianità maturata entro dicembre 2010
Per il calcolo del trattamento di fine servizio (Tfs) dei dipendenti pubblici si applicheranno ancora le regole in vigore al 31 dicembre 2010. Così chiarisce l’Inps.