In Provincia di Milano sono pronti oltre tre milioni di euro di stanziamenti che, nell’ambito del Piano di orientamento dell’Amministrazione provinciale, a valere sugli anni dal 2010 al 2012, andranno a sostegno dell’occupazione. A darne notizia è stato l’On. Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, che ha alzato il velo sul Piano di orientamento e di formazione nel corso dell’incontro “Talenti e lavoro”. Con le risorse stanziate e con il Piano, in particolare, la Provincia di Milano vuole da un lato favorire il reinserimento nel mercato del lavoro di soggetti a rischio di esclusione come i lavoratori con più di 45 anni, e dall’altro finanziare a favore dei giovani studenti laureati e diplomati dei programmi di formazione e di orientamento. Con il Piano di orientamento e di formazione, in accordo con quanto dichiarato dall’On. Guido Podestà, l’Amministrazione punta a creare sul territorio delle condizioni favorevoli per l’occupazione dopo che la crisi, inevitabilmente, ha coinvolto anche l’Italia ed in particolare al Nord del nostro Paese l’attività manifatturiera dove risulta essere maggiormente concentrata.
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Lavoro Lombardia: più spazio alle professioni qualificate
Per quest’anno, nella Regione Lombardia, ed in particolare nel territorio della Brianza, la tendenza delle assunzioni non stagionali sarà positiva. Sono queste infatti le stime rilasciate della Camera di Commercio di Monza e Brianza che, inoltre, ha posto l’accento sul fatto che a fronte di un aumento del 4,6% dei nuovi assunti quest’anno, rispetto al 2009, le aziende chiedono sempre di più lavoratori qualificati in ben un’assunzione su tre tra dirigenti e le professioni tecniche. In generale, anche in Brianza gli aiuti per trovare lavoro, la “spintarella” o la “raccomandazione” per intenderci, funzionano in quasi il 50% dei casi ai fini dell’assunzione. Le aziende, infatti, continuano a non disdegnare nei processi di assunzione la segnalazione di lavoratori da parte fornitori e di conoscenti. Per chi cerca lavoro in Brianza c’è da considerare il fatto che le imprese cercano professioni tecniche, commerciali e del settore dei servizi, diplomati in quasi un caso su due, e con l’addetto alle vendite al minuto che è la figura più richiesta in questo momento.
Trovare lavoro dopo le ferie con un corso di formazione
Le ferie estive sono finite, e molti italiani sono tornati alla vita lavorativa di sempre. Molti altri purtroppo sono invece ancora alla ricerca di un’occupazione, ragion per cui dopo magari un’estate di rinunce, a causa dei pochi soldi in tasca, è tempo di rimboccarsi le maniche e andare alla ricerca di un posto di lavoro possibilmente in linea con le proprie aspirazioni. E non a caso a livello imprenditoriale, a partire dal prossimo mese di ottobre, si riparte con i nuovi corsi di formazione organizzati dalle imprese del settore che potranno tornare utili a moltissimi lavoratori a spasso al fine di potersi “accasare” prima, bene e meglio presso un‘azienda. Il comparto tra l’altro è in espansione se si considera che, in accordo con quanto emerso da un’elaborazione effettuata dalla Camera di Commercio di Milano, nell’ultimo anno le imprese che offrono corsi di formazione sono aumentate in Italia del 4% passando da poco più di 10 mila a quasi 10.500. Ma cosa offrono queste imprese?
Corso di inglese: i giovani studiano anche in vacanza
Scegliere una vacanza all’estero, specie per i giovani, può rappresentare una grande opportunità per studiare anche quando in teoria si dovrebbe sfruttare il tempo libero per il massimo relax e per ricaricare le batterie. Al fine di trovare lavoro, infatti, un corso di inglese può rivelarsi un’ottima soluzione per farsi trovare preparati al termine della stagione estiva ed in concomitanza con la ripresa dell’attività aziendale e delle procedure di reclutamento e di assunzione. Basti pensare che, in accordo con quanto emerso da un’elaborazione effettuata dalla Camera di Commercio di Milano in base ai dati 2010 Excelsior, per un’assunzione su dieci programmata quest’anno il Lombardia dalle aziende viene richiesta la conoscenza delle lingue straniere; la percentuale, inoltre, sale al 16% restringendo il campo alle assunzioni programmate dalle imprese sul territorio della Provincia di Milano.
Erasmus per aspiranti imprenditori agricoli: ecco come partecipare
Si chiama “Eye“, ed è un progetto ideato e fortemente voluto dall’Unione Europea al fine di poter attivare, incentivare ed agevolare sul territorio europeo gli scambi culturali e soprattutto imprenditoriali tra chi ha già un’impresa di successo, e chi magari è da poco un imprenditore oppure vuole diventarlo. “Eye”, in accordo con quanto mette in risalto la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori, non è altro che una sorta di “Erasmus” per giovani imprenditori che, per quel che riguarda nello specifico l’agricoltura, possono spostarsi dall’Italia verso un Paese europeo, e viceversa, al fine di acquisire un ulteriore bagaglio di conoscenze per quel che riguarda le tecniche ed i metodi di produzione e di commercializzazione dei prodotti agricoli.
Regione Marche: corsi di formazione green economy per i giovani
La Regione Marche, a valere sull’anno 2010 e sul 2011, ha annunciato di voler stanziare ben 320 mila euro complessivi per il settore della cosiddetta “green economy“, ed in particolare per il sostegno all’occupazione attraverso la messa a punto di appositi corsi di formazione dai quali potranno emergere nuove figure professionali. Nel dettaglio, con i fondi stanziati la Regione Marche, in accordo con quanto ha dichiarato Marco Luchetti, l’Assessore regionale alla Formazione, punta a finanziare ben sei corsi di formazione sulla green economy al fine di formare altrettante figure professionali del settore tra le dieci che complessivamente vengono giudicate dall’Amministrazione regionale come prioritarie. Possono partecipare ai corsi i giovani ed i lavoratori disoccupati che, siano essi laureati o diplomati, risultino essere iscritti presso il Centro per l’Impiego competente per territorio di appartenenza, e che risultino essere già stati impiegati, presso imprese che sono rimaste coinvolte dalla crisi, con i contratti di collaborazione a progetto.
Occupazione femminile: gli incentivi per le donne in Toscana
In Toscana l’Amministrazione, a favore dell’occupazione femminile, promuove una misura di part-time volontario, sulla base di accordi sindacali, ed a tempo indeterminato, che permette all’impresa di ottenere degli incentivi a fronte di incrementi occupazionali. A ricordarlo è stato l’Assessore regionale Simoncini, il quale ha sottolineato come la Regione Toscana riuscirà a tirarsi fuori dalla fase di crisi solo se ci saranno più donne al lavoro. Questo perché è stato proprio il lavoro femminile quello più penalizzato a seguito della crisi economica, ragion per cui l’Amministrazione regionale ha provveduto a potenziare le misure a favore delle donne ed in particolare a favore di quelle lavoratrici in condizioni di svantaggio. Ad esempio, a favore delle donne lavoratrici immigrate, che nella Regione sono da un lato sempre più presenti, e dall’altro sempre più in difficoltà nell’inserimento nel mercato del lavoro, c’è un progetto pilota finalizzato al riconoscimento delle competenze nei casi di mancato riconoscimento dei titoli di studio.
Comune di Roma: corsi gratuiti di formazione professionale
Al fine di facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro attraverso la formazione di nuove figure professionali, il Comune di Roma, ed in particolare l’Assessorato alle Attività Produttive al Lavoro e al Litorale, promuove “Afferra il tuo futuro“, un’iniziativa che prevede la messa a punto di corsi gratuiti di formazione professionale per i ragazzi dai 14 ai 18 anni che in questo modo possono completare il proprio obbligo formativo attraverso l’integrazione delle conoscenze scolastiche e la partecipazione ad attività di tipo tecnico-pratiche. I ragazzi possono iscriversi ai corsi, nell’ambito dell’anno formativo 2010 – 2011, entro e non oltre il prossimo 31 luglio, e poi a settembre, da giorno 1 e fino a giorno 8 senza l’obbligo delle preiscrizione. I corsi gratuiti di formazione professionale sono ben 20, hanno una durata di due o tre anni, e spaziano dall’operatore grafico informatico a quello multimediale, della ristorazione e dell’hardware su reti e personal computer.
Lavoro giovani: Torino, incentivi per condurre una vita in autonomia
Andare a vivere da soli, acquisire quel minimo necessario di autonomia e di indipendenza, e magari iniziare a cercarsi un lavoro. E’ questa l’esigenza, il bisogno, spesso insoddisfatto, di tantissimi giovani nel nostro Paese che non appartengono di certo all’inflazionata categoria dei cosiddetti “bamboccioni“. Ebbene, per chi è residente a Torino, ed è un giovane di età compresa tra i 20 ed i 30 anni, arriva una grossa novità. Con il Progetto C.A.S.A. – Ciascuno a suo agio, i giovani torinesi che decidono di lasciare il tetto familiare potranno infatti ottenere, grazie ad un apposito Fondo Rotativo, un finanziamento agevolato al fine di avviare la fase di “start up” che porterà ad acquisire a livello abitativo e di vita la propria autonomia e indipendenza. Il Fondo Rotativo permette al giovane di ottenere un prestito che, essendo erogato con la formula del prestito d’onore, è a tasso zero. Nel momento in cui il giovane restituisce a rate il prestito, le risorse del Fondo Rotativo si ricostituiscono e quindi altri giovani potranno allo stesso modo “scappare di casa”.
Lavoro Sardegna: quadro occupazionale in lieve miglioramento
Nella Regione Sardegna il tasso di disoccupazione continua a mantenersi su livelli molto elevati, ma segnali incoraggianti arrivano nel passaggio dall’ultimo trimestre dello scorso anno al primo trimestre del 2010. Se infatti nel periodo ottobre – dicembre 2009 il saldo occupazionale sul territorio sardo segnava un rosso di 28.040 unità, nel primo quarto del 2010 il saldo tra chi ha trovato lavoro, e chi l’ha perso, è stato invece positivo per poco più di 19 mila unità. E’ questo il dato positivo ed incoraggiante che emerge da “Congiuntura Lavoro Sardegna“, un Rapporto a cura dell’Agenzia regionale per il Lavoro pubblicato dopo il rilascio degli ultimi dati sull’occupazione a cura dell’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Come accennato, il tasso di disoccupazione, al 16,1%, in Sardegna rimane non solo molto elevato, ma anche sui massimi in rapporto allo scenario nazionale a conferma di come sul territorio la recessione internazionale e la crisi del settore produttivo abbia lasciato il segno.
Corsi Fondo sociale europeo: la formazione in Emilia-Romagna
Grazie alle risorse del Fondo sociale europeo, nella Regione Emilia-Romagna alla fine scorso anno sono state impegnati quasi 340 milioni di euro che hanno permesso a ben 86.113 persone di partecipare ai corsi. A darne notizia è l’Amministrazione regionale nel far presente come di questi quasi il 45% dei partecipanti ai corsi sono state donne, mentre in termini occupazionali il 25,2% che ha partecipato non aveva al momento del corso un lavoro. Inoltre, nell’ambito delle politiche attive per il lavoro, quasi l’83% dei lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali è stato preso in carico dai Centri per l’impiego. Dal 2000 ad oggi, pur tuttavia, le risorse a disposizione della Regione Emilia Romagna dal Fondo sociale europeo sono diminuite del 40%; a fronte infatti dei 1,33 miliardi di euro del periodo di Programmazione 2000- 2006, a valere sul 2007 – 2013 i fondi sono pari ad 806 milioni di euro, ragion per cui l’Amministrazione regionale ha dovuto necessariamente attuare una revisione strategica delle priorità ai fini dell’utilizzo delle risorse.
Dallo stage al contratto a tempo indeterminato: 2% di probabilità
Quante sono le probabilità che dallo stage portano all’assunzione in azienda con un contratto a tempo indeterminato? Ebbene, in base ad un sondaggio condotto da Isfol Orientaonline e da Repubblica degli Stagisti, i dati sono tutt’altro che entusiasmanti. Solo in poco più di un caso su cinque, infatti, lo stage si conclude con un contratto di lavoro; per la precisione, la percentuale ricavata dal sondaggio è pari a solo il 21,10%, il che significa che iniziano a lavorare dopo lo stage solo 21 persone circa su cento. Ma come? Ebbene, di questi 21 “fortunati” circa 7 riescono a “strappare” una collaborazione occasionale; circa 6 riescono a “conquistare” un contratto a progetto, altri sei un contratto a tempo determinato e solo due un contratto a tempo indeterminato. Di conseguenza, la probabilità di passare dallo stage al contratto a tempo indeterminato è per un candidato pari al 2%, ma dall’indagine Isfol Orientaonline – Repubblica degli Stagisti emergono anche altri dati interessanti.
Comune di Ivrea: cantiere di lavoro per i disoccupati
Il Comune di Ivrea ed altre Amministrazioni cittadine hanno “fatto squadra” contro la disoccupazione sul territorio lanciando l’iniziativa del cantiere di lavoro per l’inserimento di 26 persone disoccupate nell’area del supporto ai servizi amministrativi ed in quella tecnico-manutentiva. Il progetto, appoggiato dai Sindacati dalla Cgil, Cisl e della Uil, vede la partecipazione, oltre al Comune di Ivrea, anche dei Comuni di Brosso, Caravino, Castellamonte, Cuceglio, Torre Canavese, Vidracco, Issiglio, Montalenghe, Montalto Dora, Borgofranco d’Ivrea, Samone, Settimo Vittone, Orio Canavese e Romano Canavese. Sono ammessi a partecipare i cittadini residenti nei Comuni sopra citati che abbiano dato disponibilità al lavoro presso i Centri per l’Impiego da almeno sei mesi dalla data di inizio del cantiere, e che non svolgano alcuna attività lavorativa, inclusa l’occupazione part-time. La domanda deve essere presentata, solo ed esclusivamente per le posizioni di lavoro aperte presso il proprio Comune di residenza, nell’ambito dei progetti definiti per il cantiere di lavoro, al Centro per l’Impiego di Ivrea che si trova al numero 138 di Corso Vercelli.
Università: ecco la laurea che offre il lavoro più stabile
Informatica, ingegneria ed infermieristica. Sono questi i campi in corrispondenza dei quali nel nostro Paese i laureati possono trovare un’occupazione più stabile. Questo è quanto emerge da “Il lavoro dei laureati in tempo di crisi“, una ricerca che Unioncamere Lombardia e la Camera di Commercio di Milano hanno promosso e presentato mercoledì scorso dopo essersi avvalsi della collaborazione, ai fini della realizzazione della ricerca, della Provincia di Milano e di Formaper, l’Azienda Speciale dell’Ente camerale. La crisi in Italia picchia duro anche su chi ha un titolo di studio importante da spendere come la laurea; per i laureati, infatti, il tasso di disoccupazione è balzato dal 7% all’11% con una media di un laureato su cinque che, dopo un anno dalla conclusione degli studi universitari, non è ancora riuscito a trovare lavoro. E se per i laureati in informatica, ingegneria ed infermieristica ci sono più sbocchi e più opportunità di trovare un lavoro stabile, sul versante opposto non se la passano molto bene i laureati in giurisprudenza ed in veterinaria.