Come scoprire i contratti a progetto fraudolenti

 L’uso e l’abuso dei contratti a progetto è largamente diffusa nel nostro territorio. Eppure (o, forse, proprio a causa di ciò), dietro questa regolazione di rapporto di lavoro si celano diverse incongruenze legate ad attività fraudolente che comprendono l’evasione e lo sfruttamento dell’ignaro dipendente.

Introdotto nel 2003 con la Legge Biagi, il contratto di lavoro a progetto è stato a lungo utilizzato come se, sostanzialmente, si trattasse di un rapporto di lavoro subordinato, al fine di eludere le normative vigenti. Ma cosa è, in realtà, il contratto a progetto? E in che modo è possibile aggirare la normativa fiscale attraverso tale forma contrattuale?

Lavoro e formazione: vita dura per i docenti

 Società di formazione professionale, piccole o grandi che siano, che organizzano corsi, reclutano docenti, ma quando si tratta di pagarli i tempi si dilatano, spesso all’infinito in quanto nel frattempo la ditta ha chiuso i battenti, quasi senza farsene accorgere. E se lavorare nella scuola è sempre più difficile, il mercato della formazione nel privato sembra essere sempre di più non solo d’assalto, ma anche truffaldino. D’altronde con milioni di italiani a spasso a causa della crisi, il bisogno della riqualificazione professionale è forte; si sfrutta così una grossa domanda per mettere a punto un’offerta che spesso è solo uno specchietto per le allodole, magari solo per accaparrarsi i fondi statali e non organizzare alcun corso! Trattasi di vere e proprie truffe per le quali l’anello più debole della catena è rappresentato proprio dai docenti che, quasi sempre, lavorano con grande passione guadagnando poco e spesso rimettendoci di tasca propria.

Crisi e lavoro: attenzione agli approfittatori

In tempi di crisi nascono come funghi gli approfittatori che propongono grandissime opportunità lavorative; tuttavia dopo poco ci si accorge che queste imperdibili offerte altro non sono che delle vere e proprie perdite di tempo.

Chi sono gli approfittatori? Chi chiede ai collaboratori di pagare una certa cifra per poter iniziare a lavorare e/o chi non paga il dipendente per il lavoro svolto.

Vediamo cosa fare per evitare truffe mentre si è alla ricerca di un lavoro.

1) Non pagare soldi

Esistono alcuni siti web che al momento dell’iscrizione possono richiedere una somma di denaro (come ad esempio accade per i giornali cartacei dedicati alle offerte di lavoro) e fin qui non c’è niente di male ma mai accettare di pagare soldi all’azienda che intende assumervi.