Due significative realtà del nostro Paese in settori completamente diversi. Quello che accomuna Telecom e Unicredit è la volontà di trovare una via di uscita, la voglia di trovare un’intesa per salvaguardare, da una parte, i posti di lavoro e, dall’altra, una realtà imprenditoriali di primaria importanza senza per questo accettare e dover siglare accordi umilianti.
L’accordo siglato in Unicredit prevede dimissioni su base volontaria con incentivi riconosciuti dall’azienda.
Parliamo di dipendenti che hanno già maturato i requisiti per la pensione o che li matureranno entro il 31dicembre 2013.
Solo se non verrà raggiunta quota 3.000 entro il 15 novembre si procederà con le uscite obbligatorie, a cominciare da chi ha già 40 anni di contributi.
In cambio, l’azienda si impegna ad assumere 2.200 tra apprendisti stabilizzati (1077) e nuovi ingressi (1123).
Al contrario alla Telecom è stata siglata un’intesa che permetterà di salvaguardare il posto di lavoro di migliaia di lavoratori: ben 30mila contratti di solidarietà come risposta all’esigenza di ristrutturazione aziendale.
L’intesa è il frutto di una trattativa lampo che ha visto la presenza di diverse sigle sindacali (SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, il Coordinamento Nazionale delle RSU) e la rappresentanza aziendale.
Favorevole e fortemente voluta dalla Cisl l’accordo prevede l’applicazione della mobilità volontaria sui settori di Open Access, mentre i contratti di solidarietà verranno applicati su circa 30mila, per circa due anni, lavoratori il cui orario di lavoro sarà ridotto da un minimo del 3% ad un massimo del 15% l’anno, con impatti minimi sui singoli lavoratori.
Il segretario confederale CISL, Annamaria Furlan, ha osservato
Accordo positivo per salvaguardia posti di lavoro, professionalità e capacità competitiva di impresa
Infatti, per Furlan l’accordo mira a tutelare i lavoratori e l’impresa nel suo complesso
Questa intesa dimostra che proprio attraverso la contrattazione si garantiscono i diritti dei lavoratori e la qualità dei servizi fondamentali ai cittadini ed al paese
Per Alessandro Generosi, segretario nazionale di SLC CGIL, l’accordo
conferma un processo di reinternalizzazioni di attività e di riconversione professionali
L’intento dell’accordo nei due anni di vigenza è quello di garantire il riassorbimento dei 1100 esuberi e la riconversione dei lavoratori verso nuove attività.