La recente ricerca dell’Eures commissionata dall’Inail ha posto in evidenza diversi limiti e problematiche in fatto di sicurezza sul lavoro: i risultati dello studio suggerisce di separare gli ambienti domestici; da un parte una zona controllabile e verificabile al fine di assicurare le necessarie tutele nel campo infortunistico e, dall’altra, gli ambienti tipicamente familiari dove si svolge la routine quotidiana.
Lo studio, non solo, rileva anche che la mancanza di stimoli e di interazioni sociali risulta essere uno dei fattori di rischio più rilevante ed è anche differenziabile tra uomini e donne. Secondo i risultati dello studio per gli uomini si nota una maggiore attenzione all’aspetto relazionale del lavoro: lo sviluppo di un cattivo rapporto con i colleghi raccoglie infatti il 33,7% dei riscontri rispetto al 24,5% delle donne, mentre il rischio di dequalificazione è riferito in massima parte dalla componente femminile che segnala la difficoltà di fare carriera (38,7% rispetto al 22,1% degli uomini).
Le donne, poi, hanno un altro problema non meno importante: diventa difficile staccarsi dai lavori domestici. Dalle informazioni raccolte si nota che il rischio della sovrapposizione dei ruoli ovvero la difficoltà di mantenere il giusto equilibrio tra i tempi di vita e di lavoro sia un fattore da tenere sotto controllo.
Le donne per lo più (64%) tendono a mantenere i ruoli tradizionali con una maggiore difficoltà nella gestione del lavoro e della famiglia mentre la maggior parte degli uomini (55,8%) tende a tenere divisi i due ambiti. Il questo senso il telelavoro è sicuramente un’opportunità, ma è anche una scelta che richiede molta autodisciplina.
Non solo, in un ambiente di lavoro domestico con una postazione di lavoro arrangiata non fa che aumentare il rischio ergonomico, ossia tutti i problemi legati alla postazione di lavoro, come la corretta disposizione degli strumenti che sfruttino al meglio l’illuminazione e la protezione da rumori esterni, la messa a norma dell’impianto elettrico e di riscaldamento.
Maggiori informazioni sul sito dell’Inail.