Quando si trova un posto di lavoro, magari dopo tanto cercare, è altrettanto importante poterlo mantenere non solo facendo il proprio dovere, ma anche mostrando volontà, interesse ed attitudine sia all’aggiornamento professionale in funzione delle mutate esigenze di business dell’impresa, sia all’acquisizione di ulteriori competenze che possono tornare estremamente utili non solo nell’azienda in cui si lavora, ma anche in quelle in cui magari si andrà a lavorare negli anni successivi. Ebbene, sia le imprese, sia i lavoratori in Italia avvertono tale esigenza, al punto che, in accordo con un recente studio a cura dell’Isfol, Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori, nell’anno 2008 il 43% dei lavoratori in Italia ha partecipato ad attività formative con un rialzo superiore a dieci punti percentuali rispetto all’anno 2004. Un ruolo chiave in tal senso lo svolgono i Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua visto che, in base alle rilevazioni dell’Isfol, il 42% delle imprese vi aderisce coinvolgendo complessivamente il 59% dei lavoratori.
Per la formazione continua dei lavoratori anche il Ministero del Lavoro ha fatto la sua parte stanziando 150 milioni di euro che sono stati ripartiti alle Regioni ed alle Province autonome. Complessivamente, l’Isfol per l’anno 2008 ha rilevato come i Fondi Paritetici Interprofessionali per la formazione continua abbiano finanziato, con una quota del 38% proveniente dalle aziende, ben 440 milioni di euro in attività formative.
Per le imprese, inoltre, quello relativo alla formazione risulta essere un fattore chiave visto che nel periodo della crisi, in base ad un’indagine campionaria svolta dall’Isfol, il 34% delle aziende ha programmato attività di formazione che sono andate oltre gli obblighi previsti dalla Legge. Per oltre sette imprese su dieci la formazione ai tempi della crisi è necessaria per far acquisire maggiori competenze ai lavoratori in azienda, mentre per il 23% del campione interpellato dall’Isfol è fondamentale per garantire all’impresa un adeguato livello di competitività.