In Italia i livelli occupazionali – ne abbiamo parlato spesso in questi ultimi mesi – non sono certamente dei migliori. Eppure, in barba al periodo di crisi, non solo alcune professioni sembrano resistere all’impatto della crisi, ma paiono addirittura agire in controtendenza, con crescenti richieste.
A confermare questo sintetico aspetto è stato, in maniera più approfondita, il report presentato da Claudio Gagliardi, direttore del centro studi di Unioncamere, il quale evidenzia come vi siano occupazioni in forte espansione, anche nell’attuale quadro congiunturale, sicuramente non molto favorevole sul fronte dello sviluppo professionale.
Tra i settori più dinamici, un posto di guida è attribuito senza dubbio al novero dei comparti amministrativi, all’interno dei quali negli ultimi tre anni si è verificata una notevole crescita di assunzioni legate a figure tecnico-specialistiche, per il controllo della gestione e della finanza.
Numerose risorse umane sono state richieste anche dalle aziende nel settore produttivo come ad esempio è accaduto agli addetti alla progettazione e allo sviluppo, ai disegnatori autocad, ai programmatori, agli analisti informatici, agli addetti agli acquisti e ai responsabili di magazzino. Un importante ruolo lo stanno svolgendo altresì le figure relative al pubblico esercizio come infermieri, fisioterapisti e assistenti sociali.
L’indagine ha inoltre portato all’emersione i fattori chiave più importanti nell’attuale scenario: innovazione e qualità sono le determinati maggiormente significative in un contesto nel quale le persone diplomate o laureate, impegnate nel settore meccanico o informatico, sembrano avere maggiori chance di assunzione.
Ma il rilancio dell’economia deve partire anche attraverso la formula dell’esperienza con, pertanto, occasioni anche per i meno giovani: un background consolidato è un ottimo biglietto da visita per coloro che vogliono promuoversi nel mercato del lavoro odierno Il mondo aziendale non potrà ancora fare a meno di professionisti con high skills.