In passato nel nostro Paese, per chi aveva una specializzazione, o ancora meglio una laurea, in informatica, ingegneria ad indirizzo telecomunicazioni o robotica, trovare lavoro è stato di norma più semplice rispetto a chi, ad esempio, aveva una laurea ad indirizzo umanistico. Ma stando ai dati dell’ultimo Rapporto Assintel, nel settore dell’Information Technology tira una brutta aria. L’Associazione di imprese, infatti, stima che nel nostro Paese la domanda continuerà a contrarsi anche nel prossimo inverno, con la conseguenza che al calo di fatturato delle imprese corrisponderà anche un contestuale aumento della disoccupazione. Insomma, per chi si è appena laureato o sta per laurearsi presso facoltà ad indirizzo scientifico, le difficoltà nel trovare lavoro potrebbero sensibilmente aumentare. Ma Assintel nel contempo denuncia anche il fatto che il Governo al settore IT non guardi come ad un comparto da sostenere, ad esempio, come quello dell’auto.
L’Associazione, non a caso, ha una ricetta per riportare in Italia l’Information Technology fuori dall’attuale congiuntura sfavorevole. Così come per l’auto, si dovrebbero mettere a punto provvedimenti finalizzati alla rottamazione sia dell’hardware, sia del software, ma anche detassazione degli investimenti, beneficio del credito di imposta e stop alle gare al ribasso nella Pubblica Amministrazione.
E per i lavoratori, Assintel propone in particolare la concessione di voucher formativi a favore delle piccole e medie imprese in modo tale da agevolare gli inserimenti al lavoro nel comparto; l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap), inoltre, andrebbe abolita così come la pubblica amministrazione dovrebbe pagare le fatture in tempi certi e non biblici causando problemi non indifferenti in termini di elasticità di cassa alle imprese proprio di questi tempi in cui, come noto, non sempre le banche sono propense a concedere fidi anche in presenza di un business solido e di buone prospettive di lungo periodo per l’attività d’impresa.