Le donne che lavorano con contratto a progetto, che siano libere professioniste senza cassa o lavoratrici parasubordinate, hanno diritto al congedo e all’indennità di maternità da parte dell’Inps. Naturalmente, per accedere a tali diritti, sono indispensabili precisi requisiti e seguire le modalità richieste. In primis: i requisiti contributivi.
Per quanto riguarda le modalità per presentare la domanda, vediamo in dettaglio quali siano le leggi che le regolano.
La legge tutela la lavoratrice per tutto l’arco temporale compreso fra il periodo della gravidanza e la nascita del bambino e dal primo anno del bambino per otto anni consecutivi. La donna in attesa ha diritto anche al congedo di maternità per cinque mesi, da distribuire nel periodo che precede il parto e in quello che segue il parto, secondo le esigenze. Durante il congedo di maternità la donna ha anche diritto ad una indennità di maternità da parte dell’Inps, in base al D. M. 12 luglio 2007.
Da precisare che tale Decreto Ministeriale ha esteso il diritto di tutela anche alle lavoratrici iscritte alla Gestione separata Inps. Ovvero il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, con tale decreto, ha esteso l’applicazione delle disposizioni previste dal Testo Unico per la tutela della maternità e della paternità, il Decreto Legislativo n. 151 del 2001 anche nei confronti delle lavoratrici iscritte alla gestione separata dell’Inps. Si ricorda che le disposizioni vengono applicate solo per i parti avvenuti dal 7 novembre 2007 in poi.
► MATERNITA’ NEI CONTRATTI A PROGETTO
Cosa s’intende per Gestione Separata
La Gestione Separata è una Riforma pensionistica, la cosiddetta riforma Dini, introdotta dalla Legge 335 del 1995, allo scopo di assicurare la tutela previdenziale a quelle categorie di lavoratori che fino ad allora ne erano escluse. Pertanto le lavoratrici iscritte alla Gestione separata Inps e non iscritte a nessuna forma obbligatoria di previdenza, possono usufruire di tutte le disposizioni di legge che riguardano il congedo obbligatorio per maternità, l’indennità di maternità, la flessibilità del congedo, l’interdizione anticipata per gravidanza a rischio ed eventuale proroga del congedo.