Ormai il diktat pare essere piuttosto chiaro, ovvero che gli uffici della PA sono alla costante ricerca di giovani che hanno meno di 30 anni, con cui poter integrare il proprio organico. Nello specifico, l’orientamento che verrà seguito pare proprio possa essere quello di scremare ulteriormente tale requisito, per puntare sui giovani che hanno meno di 24 anni.
L’obiettivo, come si può facilmente intuire, è quello di svecchiare il più possibile la PA, anche per via del fatto che l’età media presso i pubblici uffici si aggira intorno ai 50 anni. La notizia circa un requisito da inserire in alcuni concorsi legato all’età, ovvero non più di 24 anni, è stata riportata dal quotidiano Il Messaggero. A quanto pare, il testo di legge, a cui hanno contribuito non solo il Ministero della PA, ma anche il Ministero dell’Università e della Ricerca, è stato già preparato e la prima versione per le assunzioni degli under 24 sarebbe già pronta.
A quanto pare, quindi, sarebbero pronti dei concorsi pubblici da bandire nel 2024 per provvedere all’assunzione di qualcosa come 17 mila posti all’incirca. Si tratta di uno scenario, come si può facilmente intuire, in netta evoluzione. Giusto per fare un esempio pratico, ecco che negli enti più prossimi alla cittadinanza, ovvero i Comuni, i numeri a disposizione per questo ciclo di assunzioni potrebbero aumentare ancora di più. Infatti, c’è l’opportunità di destinare un quinto delle risorse dedicate a nuove assunzioni proprio ai giovani che hanno un’età inferiore a 24 anni, ovvero gli Under 24.
Come verrebbero inquadrati i giovani che verranno assunti nella PA? Con dei contratti di apprendistato, ma si farebbe leva anche sui contratti di formazione-lavoro. Come si può facilmente intuire, si tratta di tipologie di contratti che sono molto più gettonati e utilizzati nell’ambito privato. Invece, in questo caso verrebbero impiegati in larga misura nella PA, diventando il mezzo ideale per poter realizzare questo progetto di ringiovanire la PA. Come dicevamo in precedenza, un’attenzione specifica verrà destinata in modo particolare ai giovani che hanno meno di 24 anni, ovvero a quanti si sono appena laureati oppure stanno per discutere la tesi di laurea.
Sempre stando a quanto è stato riportato nell’articolo de Il Messaggero, ecco che i progetti del Ministero parlando dell’inserimento di laureandi e neolaureati nei vari pubblici uffici con stipendi a livello degli attuali funzionari, quindi con una busta paga che dovrebbe aggirarsi intorno a 1700 euro.