La nota del Ministero della Salute dell’11 settembre scorso, condivisa dal governo, emanata per ridurre il rischio espositivo della pandemia influenzale ha messo in evidenza alcune raccomandazioni per datori di lavoro e dirigenti.
Secondo la nota è opportuno, attraverso i mezzi di informazioni utilizzate da ogni azienda (pensiamo alle classiche bacheche), illustrare sul luogo di lavoro tutte le informazioni utili alla prevenzione delle infezioni e diffondere le necessarie pratiche igieniche. Il Ministero della Salute suggerisce, ad esempio, di curare l’igiene dei luoghi di lavoro attraverso una pulizia almeno giornaliera e rendere disponibili, in relazione alla valutazione di rischi legati a particolare affollamento o esposizione, un adeguato numero di mascherine respiratorie fornendo le opportune indicazioni.
Le informazioni diffuse dal datore di lavoro devono essere attinte alle fonti ufficiali, come ad esempio le autorità sanitarie locali o direttamente al Ministero della Salute o focus H1N1.
Il Ministero raccomanda ai datori di lavoro di favorire l’allontanamento dei dipendenti che presentino sintomi influenzali dai luoghi di lavoro e non siano riammessi al lavoro se non dopo 24 ore dalla cessazione dei sintomi in assenza di terapia sintomatica ed antipiretica.
Le raccomandazioni proseguono prendendo in considerazione la gestione post-esposizione dei dipendenti in ambiente di lavoro,prevedendo che ,ove si verifichi più di un caso confermato, probabile o sospetto di influenza nel periodo di contagiosità, occorrerà informare i dipendenti circa la loro possibile esposizione al contagio sul luogo di lavoro, nel rispetto della riservatezza dei dati sensibili.
Una particolare attenzione viene raccomandata dal Ministero della Salute nei confronti le donne in stato di gravidanza, particolarmente per quelle al secondo e terzo mese di gravidanza, che appaiono a maggior rischio di complicazione da influenza.
Il datore di lavoro dovrà:
- aggiornare il documento di valutazione dei rischi ,in relazione al rischio espositivo ad agenti biologi in collaborazione con il medico competente;
- identificare con il medico competente i dipendenti essenziali al ciclo produttivo da sottoporre a vaccinazione per garantire il mantenimento delle attività di servizi pubblici di primario interesse o in altre attività socialmente utili;
- verificare che vi sia corretta informazioni sull’uso delle mascherine;
- permettere di fruire di assenze che non disincentivino i lavoratori a rimanere a casa per prendersi cura in caso di necessità di assistenza di propri familiari ammalati o di figli minorenni in caso di interruzione delle attività didattiche per focolai epidemici.
La nota del Ministero della Salute è reperibile al link.
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