Una delle Regioni italiane più dinamiche per quel che riguarda l’utilizzo dei voucher, ai fini della regolarizzazione del lavoro occasionale accessorio, è il Friuli Venezia Giulia. Anche nello scorso mese di agosto, infatti, in accordo con quanto rende noto l’Amministrazione regionale, il Friuli Venezia Giulia proprio in merito all’utilizzo dei voucher, con una quota pari a ben il 15,9% rispetto al totale nazionale, si è posizionato al primo posto in Italia con a ruota il Piemonte, la Regione Veneto, la Regione Emilia-Romagna ed il Trentino Alto Adige. I buoni lavoro, lo ricordiamo, possono permettere ai giovani studenti, ma anche ai pensionati, alle casalinghe ed ai cassintegrati di trovare occupazione facendo i cosiddetti “lavori saltuari” e maturando nello stesso tempo i contributi previdenziali. Per ogni 10 euro lordi pagati con i voucher, infatti, 7,5 euro sono di paga netta, mentre i restanti 2,50 euro individuano la quota Inps ai fini previdenziali e l’assicurazione Inail contro gli infortuni.
Il tutto con il vantaggio, per il datore di lavoro, di un forte snellimento delle procedure burocratiche ai fini della ricerca di manodopera stagionale. I voucher sono non a caso stati introdotti prima in via sperimentale in agricoltura, per la vendemmia, ma poi sono stati estesi anche ai settori del turismo, del commercio e dei servizi. Tornando al Friuli Venezia Giulia, nello scorso mese di agosto, con oltre 75 mila voucher venduti, la Regione ha fatto registrare il record di buoni lavoro con un incremento del 53,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Il rapporto di voucher venduti rispetto alla popolazione residente nella Regione, è pari a ben 62,5 buoni lavoro ogni mille abitanti, mentre in termini numerici svetta la Provincia di Udine ed a seguire Pordenone e Trieste. Il successo ottenuto dai voucher è anche frutto di una campagna informativa che nel Friuli Venezia Giulia l’Agenzia regionale del Lavoro ha pianificato avvalendosi della collaborazione dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.