A partire dal mese di agosto dell’anno 2008, quando sono stati introdotti, e fino al corrente mese di ottobre, sono stati venduti in Italia oltre dieci milioni di voucher, i cosiddetti buoni lavoro per la regolarizzazione di rapporti di lavoro occasionale ed accessorio. A darne notizia è stato l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) nel porre l’accento sul fatto che grazie alla vendita dei voucher in tabaccheria l’accesso a questi strumenti è diventato sempre più facile. Su un totale di 10.135.646 di voucher venduti, 800 mila sono stati emessi in modalità telematica, mentre i restanti 9,3 milioni circa sono stati acquistati dai datori di lavoro in formato cartaceo. D’altronde i voucher, introdotti prima in via sperimentale solo per la vendemmia, sono al giorno d’oggi utilizzabili per la regolarizzazione delle prestazioni di lavoro occasionale ed accessorio in molti settori della nostra economia. Ai buoni lavoro, tra l’altro, possono accedere anche i cassintegrati in modo tale da poter integrare il proprio reddito e far fronte alle difficoltà di natura occupazionale.
Quindi, l’allargamento della rete di distribuzione e di utilizzo dei voucher ha permesso ai buoni lavoro di diventare uno strumento sempre più utilizzato nel rapporto tra i datori di lavoro ed i lavoratori impegnati nei cosiddetti “lavori saltuari”. Con i voucher avviene tutto “alla luce del sole” con la tutela Inail a favore del lavoratore, ma anche con la maturazione dei contributi previdenziali.
Per ogni 10 euro lordi percepiti dal lavoratore occasionale, infatti, 7,5 euro sono di paga netta, mentre i restanti 2,5 euro, tolti i costi per il servizio, vanno a coprire la previdenza Inps e la copertura contro gli infortuni dell’Inail. La tendenza crescente nell’utilizzo dei buoni lavoro in Italia viene dimostrata anche dai 245 mila voucher che sono stati fino ad ora venduti nelle tabaccherie dopo poco più di due mesi dall’attivazione di tale circuito di acquisto.