Quanto conta davvero la web reputation? Secondo una ricerca recentissima, condotta da Mcs fra 100 direttori delle risorse umane, conterebbe molto di meno del parere dei colleghi e dei conoscenti. Insomma, quando si tratta di selezionare dipendenti e, in particolar modo, individuare il manager cui affidare incarichi rilevanti, piuttosto che la reputazione online, la determinante fondamentale sarebbe l’opinione fornita da chi conosce a fondo il candidato.
I selezionatori attribuiscono infatti grande importanza alla valutazione fatta dalle società di selezione (77%) e alle referenze dirette (55%). Sono considerati utili anche i giudizi espressi attraverso contatti indiretti, come i colleghi o gli ex colleghi (32%). In generale, prosegue ancora la ricerca, è il colloquio che mantiene un peso fondamentale nel valutare un candidato proposto dal consulente (68%).
Per quanto concerne i social network, il 48% dei direttori delle risorse umane non li considera nel processo di selezione, mentre il 25% dichiara di farvi ricorso solamente di rado. La web reputation non va, comunque, sottovalutata, poiché può contare indirettamente nel processo di selezione: un selezionatore su tre scruta il profilo dei candidati per preparare al meglio il colloquio. Un quinto dei manager delle risorse umane ritiene tuttavia che per certe posizioni l’esistenza di un profilo sui social network sia sintomo di scarsa riservatezza.
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Infine, la ricerca ha domandato ai direttori delle risorse umane quale consiglio darebbero ai candidati per la propria presenza sui social network: più della metà suggerisce che sia giusto esserci, poiché fanno parte dell’attività di networking. Tuttavia, i manager consigliano una certa moderazione nella gestione del profilo (52%). Il 17% ritiene altresì che sia bene avere un basso profilo. Insomma, è bene essere presenti sui social network, ma è altresì bene non esagerare con partecipazione e commenti alle discussioni.
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